NFL – MSChoice: L’inferno fatto division

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L’esercizio di predire quali possano essere le tematiche e le squadre da battere di una nuova stagione si scontra spesso con la difficoltà stessa di essere coerenti. Lo scorso anno la AFC West era sicuramente la division più temibile in NFL, e sembrava coerente ripeterlo anche quest’anno. In molti non lo abbiamo fatto, cercando le debolezze piuttosto che dando i giusti crediti ad alcune delle sue squadre.

Rispondendo alle incertezze del periodo di pre-season, Chiefs e Broncos hanno confermato nelle prime due partite dell’anno che tra tutte le division NFL la più temibile è senza alcun dubbio la AFC West.
I primi venivano da un piccolo terremoto interno, con dissidi e licenziamenti nel front office. Distratti da questi, avevamo azzardato che i biancorossi non potessero ripetere la qualificazione ai Playoff del 2016.
I secondi avevano scricchiolato la scorsa stagione avvicinandosi alla post season, dimostrando che il Super Bowl vinto qualche mese potesse fermarli facendo loro perdere motivazioni. La battaglia Siemian-Lynch nel ruolo di quarterback aveva lasciato il primo (“onesto mestierante” a detta anche di chi vi scrive) come titolare, si pensava più per demeriti del rivale.

Dopo due settimane di NFL i Chiefs hanno battuto Patriots – campioni in carica – e Eagles. A una squadra solida hanno aggiuno Kareem Hunt, runningback matricola moderno, veloce, molto difficile da placcare. Il secondo anno Tyreke Hill è, dopo David Johnson, il migliore playmaker della lega e Travis Kelce può ambire a essere una piccola copia di Rob Gronkowski per Kansas City.
I Chiefs sono il secondo attacco della lega sui passaggi e il secondo sulle corse e il secondo per punti a partita. E ripetiamo, hanno giocato contro i campioni del Super Bowl e una realtà emergente come Philadephia, con entrambe le compagini che nell’altra partita disputata hanno vinto con pochi problemi.

I Broncos invece sono reduci dal cappotto rifilato ai Cowboys – l’anno passato tra le prime 4 in NFC – che, impotenti, hanno sofferto sia in attacco che in difesa, subendo 21 punti per tempo al Sports Authority Field. Hanno il migliore attacco sulle corse grazie a un ritrovato C.J Anderson e il più alto numero di touchdown su passaggio (6). Rimane da vedere se fuori casa ripeteranno questi exploit, ma il modo in cui gioca la loro difesa ricorda quella che trascinò la franchigia del Colorado fino al trionfo nel Super Bowl solo due anni fa – vedere gli highlight del mostruoso Von Miller per credere.

Ai Chiefs e ai Broncos vanno ad aggiungersi i nuovi Los Angeles Chargers.
Vero, sono 0-2. Altrettanto vero è che, dopo i Browns, sono la squadra più giovane della lega, a partire dalla panchina affidata all’esordiente Anthony Lynn, ex coordinatore a Buffalo.
Il fatto è che questi Chargers l’anno scorso hanno perso moltissime partite con uno scarto inferiore ai sette punti. In rampa di lancio, per quanto riguarda i singoli, ci sono Hunter Henry (70 yard ricevute domenica all’ombra di Antonio Gates), Jatavis Brown, Melvin Gordon (che ha iniziato il 2017 come aveva condotto il 2016 nel backfield). Sono inoltre alle prese con il cambio di schema base difensivo e la novità abbastanza deprimente di giocare davanti a 30000 spettatori in una casa provvisoria. Domenica i più rodati Dolphins – QB a parte – li hanno battuti di due lunghezze. Stessa sorte proprio con i Broncos nella prima partita. Il futuro è loro, il presente è fatto di competitività contro tutti.

Non ci siamo dimenticati degli Oakland Raiders. Non hanno numeri incredibili in questo inizio di stagione, e hanno affrontato i Jets, squadra che gonfia le classifiche di rendimento offensive. A una linea offensiva tra e migliori hanno aggiunto Marshawn Lynch (e contraddicendo qualcuno lo stanno usando tantissimo) e abbassato il tempo di esecuzione dei giochi di passaggio. Derek Carr, il loro QB, è quindi una stella che è ancora in miglioramento. Amari Cooper, giovane receiver, subisce le attenzioni di almeno due difensori, liberando Michael Crabtree e gli altri colleghi. Nella prima partita della stagione poche speranze per i Tennessee Titans – da molti e da chi vi scrive indicati come la nuova squadra da battere in AFC – che si sono arresi segnando solo 16 miseri punti.

Un calendario infame (che consta di una partita in “casa” in Messico contro i Patriots) potrebbe tarpare le ali dei predoni. Poi ci sono da affrontare sei volte Chiefs, Broncos e Chargers. In stadi come Arrowhead e lo Sports Authority, vere mecche dello sport mondiale in cui il minimo errore avversario è sottolineato da un frastuono da aeroporto.

Tanti auguri squadre della AFC West, per chi ne esce vivo i Playoff saranno una passeggiata di salute al confronto di una stagione regolare mai così selettiva. Perché le debolezze su cui abbiamo scelto di concentrarci prima della stagione sono, per le squadre di questa division, scomparse non appena l’ovale ha iniziato a muoversi davvero.

Dario Alfredo Michielini
Dario Alfredo Michielini
È convinto la vita sia una brutta imitazione di una bella partita di football. Telecronista, editorialista, allenatore. Vive di passioni quindi probabilmente morirà in miseria. Gioca a golf con pessimi risultati; ma d'altra parte, chi può affermare il contrario?

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