Esordio dolceamaro per lo Young Boys: 1-1 in casa col Partizan

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Esordio, in Europa League, per gli svizzeri dello Young Boys (orfani del forte attaccante francese Hoarau e di Bertone) contro i tosti serbi del Partizan Belgrado, con al seguito diverse migliaia di tifosi: ai circa 1.500 provenienti dal Paese balcanico, se ne sono aggiunti circa 2.500 residenti in Svizzera. Ospiti subito in gol all’11’: bella percussione di Tošićche scarica in area su Janković: la punta serba controlla bene, sbilancia Mbabu con una finta, liberandosi per il tiro, con il quale fa secco von Balmoos per lo 0-1.

La reazione bernese è immediata: 3′ dopo, Sulejmani penetra in area da destra e tira, ma la sua conclusione colpisce il palo. La sfera giunge a centro area, dove si trova il liberissimo Fassnacht: per l’ex Thun è uno scherzo insaccare il gol del pareggio. La partita è bella, giocata a buoni ritmi, con i bernesi che provano a prevalere sul piano fisico contro la squadra serba, con maggiori qualità tecniche, facendo possesso palla e creando anche qualche bella occasione, fallite per l’imprecisione degli attaccanti gialloneri. La prima frazione si chiude, quindi, sull’1-1.

Ripresa sempre a buoni ritmi, con le squadre che si sfidano a viso aperto, e con i bernesi in leggero calo, dopo un primo tempo davvero giocato a buoni livelli. Hütter prova a cambiare qualcosa, e al 71′ prima Fassnacht e poi Sow falliscono una ghiotta occasione per far passare in vantaggio i confederati, grazie anche a due grandi parate del portiere serbo Stojković. Ora i bernesi spingono, piazzandosi nella metacampo avversaria, ma mancano precisione e fortuna nei 16 metri. Al 4′ dal termine, gli ospiti sprecano una buonissima occasione con Solomon, la cui conclusione, violenta, è però centrale, e von Balmoos può respingere. La partita ha ormai poco da dire, con le squadre che risentono della fatica, dopo 90′ giocati a ritmi elevati, e si conclude, dopo 4′ di recupero, sull’1-1.

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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