Vuelta a España 2017 – quel passaggio di consegne sulla Sierra Nevada…

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Vuelta a España 2017, 15/a tappa, Alcana – Sierra Nevada. Mancano 25 chilometri al traguardo e la salita finale è appena incominciata. Dal gruppo della Maglia Rossa Chris Froome parte Alberto Contador. L’attacco che ti aspetti. Il madrileno della Trek-Segafredo è all’ultima recita della sua straordinaria carriera, è indietro in classifica generale per quanto riguarda la conquista della Vuelta ma può ancora inseguire il terzo gradino del podio. E per inseguire questo sogno, parte. Alla sua ruota si incolla Miguel Ángel López. Il 23enne colombiano dell’Astana prima di questa Vuelta vantava già un curriculum importante (comprendente il successo nel Giro di Svizzera 2016). Ma si sta consacrando sulle strade di Spagna e ha già nel carniere l’11/a tappa, in cima all’Observatorio de Calar Alto.

Alberto e Miguel Ángel. Il “vecchio” e il giovane. Il campione affermato e il campioncino in rampa di lancia. Salgono assieme, uno alla ruota dell’altro. Piano piano recuperano i corridori che sono loro davanti. A 6 km dalla cima, però, si tocca l’altitudine di 2000 metri sul livello del mare. Una quota da sempre spartiacque nel ciclismo. L’ossigeno si rarefa, respirare sotto sforzo diventa quasi un’impresa. Soprattutto per chi ha oramai quasi 35 anni. Il “vecchio” Contador subisce come una mazzata questa quota e la sua azione si fa mano a mano sempre più legnosa. In questo modo, lo spagnolo subisce il ritorno del gruppo dei migliori e alla fine giungerà al traguardo leggermente staccato. Il giovane López, invece, superata quota 2000, comincia a volare. Una danza sui pedali che è pura poesia. Prima è ripreso Bardet, poi è raggiunto e staccato Adam Yates. A 1500 metri dal traguardo, il colombiano è solo e in solitaria va a conquistare la sua frazione in questa Vuelta a España 2017.

La conoscete la storia di Cimabue e la mosca di Giotto? Tutti sanno che il celebre pittore trecentesco fu allievo nella bottega di Cimabue. Un giorno, quest’ultimo stava lavorando ma per motivi personali fu costretto ad assentarsi momentaneamente. Giotto ne approfittò per dipingere una mosca sulla tela. Una mosca così realistica che Cimabue, una volta tornato, cercò di “scacciare” senza riuscirvi. Dopo alcuni minuti, il maestro capì che l’allievo lo aveva oramai superato. Questo episodio leggendario è il più celebre in un’ipotetica lista dei “passaggi di consegne”. Ipotetica lista che ieri si è molto probabilmente arricchito di un episodio. Perché ieri sulla Sierra Nevada si è molto probabilmente assistito a un passaggio di consegne tra Contador e LópezAnche se il colombiano è avvertito. Il passaggio di consegne al massimo può avvenire sulla strada. Per farlo anche nei cuori degli appassionati di ciclismo dovrà impegnarsi. E molto.

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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