AGSM Verona, una squadra ridotta all’osso

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Siamo in pieno svolgimento del calciomercato femminile e quindi le mie parole potrebbero risultare non veritiere o addirittura foriere di cattivi presagi, ma osservando i movimenti delle calciatrici non si può non far a meno di notare come l’AGSM Verona, storica formazione del calcio in rosa, stia uscendo con le ossa un pochino rotte da questa sessione di trasferimenti.

C’è da dire prima di tutto che c’è stato un cambio al vertice dal punto di vista societario che ha portato, al posto dell’imprenditore Stefano Bressan, l’architetto Giancarlo Conta al vertice della squadra scaligera. Lui stesso ha parlato di “anno zero in un club glorioso” ma, a differenza del Brescia, ha deciso di riconfermare mister Renato Longega per la prossima stagione. Hanno salutato invece il preparatore atletico Lorenzo Pettene e il vice allenatore Stefano Ghirardello.

Da quel momento in poi però c’è stata una sorta di diaspora delle calciatrici scaligere che sono andate a ingrossare le fila delle altre squadre (italiane o estere) e che hanno lasciato la formazione veneta con una rosa alquanto scarna. Ma guardiamo reparto per reparto cosa sta succedendo.

Partiamo dalla porta: i tre estremi difensori del Verona erano la tedesca Anke Preuss, la svizzera Gaelle Thalmann e la giovanissima Camilla Forcinella. Di queste tre la Preuss è andata in Inghilterra al Sunderland e la Thalmann ha deciso di difendere i pali del Mozzanica, tanto che la società è dovuta intervenire ingaggiando l’americana Anna Rosa James Buhigas, ventiduenne statunitense con passaporto spagnolo proveniente dal Nashville Rhythm F.C, e la ventenne Diede Lemey, secondo portiere della Nazionale Belga provieniente dall’Anderlecht.

Proseguiamo analizzando la difesa: l’anno scorso c’erano l’olandese Kim Dolstra (ora in Islanda allo Stjarnan), la spagnola Marta Carro Nolasco (ora di nuovo a casa al Valencia), Federica Di Criscio (accasatasi al Brescia), Lisa Boattin (accorsa alla Juventus), Sofia Meneghini, Michela Rodella (che è scesa di categoria per andare a giocare nel Florentia), l’inglese Paige Louise Williams (tornata in patria al Birmingham City), Caterina Ambrosi e Camilla Pavana. Al momento la società veronese non ha fatto nessun acquisto in difesa.

Passiamo al centrocampo: l’anno scorso c’erano Aurora Galli (anche lei passata alla Juventus), Manuela Giugliano (ora in forza al Brescia), Angelica Soffia, Elena Nichele e l’olandese Dominique Bruinenberg (anche lei ora al Sunderland come la Preuss). Il Verona in questo reparto ha ingaggiato la talentuosa centrocampista diciassettenne Bianca Giulia Bardin, proveniente dal Vicenza, che vanta anche una buona esperienza internazionale con la Nazionale Under 17. Ma niente altro.

Finiamo con l’attacco: prima c’erano Melania Gabbiadini (ritiratasi dal calcio giocato qualche settimana fa), la greca Sofia Koggouli, Veronica Pasini, Martina Piemonte (in Spagna al Siviglia) e Carolina Poli. Ora c’è anche Margherita Giubilato, attaccante classe 2000 provienente dal Padova.

Della rosa delle 22 giocatrici solo 9 sono rimaste nella città di Giulietta e con i quattro acquisti siamo a 13 giocatrici. In pratica su tutte le calciatrici che prima erano a Verona ora sono rimaste sono le classe 2000 più gli innesti. Inutile dire che, richiamando le parole del presidente Conta, “la realtà sportiva richiede anche maggiori sforzi per restare competitivi in un panorama sempre più ampio”. Servono rinforzi soprattutto a difesa e a centrocampo (reparti più toccati dal calciomercato) altrimenti il campionato dell’AGSM Verona potrebbe riservare, a mio avviso, qualche brutta sorpresa a fine stagione.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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