Vuelta a España 2017 – I “Touristi” più in palla, ma questo Nibali che vince come a Sheffield…

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Cosa ci ha raccontato la 3/a tappa di questa Vuelta a España 2017, la prima (di ben 11) tappe di montagna di questa 72/a edizione della corsa iberica? Tante cose, sicuramente. Procediamo con ordine.

1 La “gamba” del Tour de France si fa sentire ancora: Alto de la Cornella, salita di 1/a categoria posta a pochi chilometri dal traguardo. Chris Froome effettua la sua classica frullata. A ruota dell’inglese della Sky, si pone Esteban Chaves (Orica-Scott). I due poi vengono raggiunti da Fabio Aru (Astana) e Romain Bardet (Ag2R – La Mondiale) proprio vicini allo scollinamento. Cosa hanno in comune i quattro? Sono tutti reduci dal Tour de France (anche se Chaves non ha corso la Grande Boucle da protagonista). Elemento che sta a significare come la brillantezza tipica da chi esce dal Tour non è ancora svanita e anzi risulta determinante nel cosiddetto “cambio di ritmo”.

2ma questa è un’arma a doppio taglio….: Questa citata brillantezza non è eterna, anzi. Le tante montagne di questa Vuelta potrebbero scalfirla pedalata dopo pedalata. E nell’ultima settimana di corsa, la situazione si potrebbe ribaltare a vantaggio di chi il Tour non l’ha corso.

3Froome lo sa…e allora: un corridore esperto come Chris Froome non può non essere a conoscenza di quanto citato nei punti 1) e 2). E allora per inseguire il sogno della doppietta, il quattro volte vincitore del Tour de France è costretto a una sola tattica possibile. Guadagnare tanto nei primi giorni di Vuelta sui rivali per poi amministrare il vantaggio. Anche fossero secondi di abbuono in un traguardo volante (come fatto ieri).

4Occhio a Chaves: la prima frazione di montagna ci ha “restituito” Esteban Chaves. Il colombiano della Orica-Scott aveva corso un Tour de France anonimo. Questo perché divorato dal dolore per la prematura scomparsa della sua migliore amica, morta per un incidente durante una corsa amatoriale di ciclismo. Ora questo dolore parrebbe essere diventato voglia di vincere.

5 – Questo Nibali versione Sheffield: ma alla fine, Froome, Bardet, Chaves e Aru si sono guardati e hanno consentito il ritorno degli altri di classifica negli ultimi 500 metri. E lì c’è stata la zampata dello Squalo. Quello scatto netto, perentorio, che tanto ha ricordato quello che è valso il successo a Sheffield nella frazione del Tour de France 2014. Una vittoria in terra “straniera”, dato che avvenne in Inghilterra e non in Francia. Come è finita quella edizione della Grande Boucle ce lo ricordiamo tutti. Ah, oggi Nibali ha vinto ad Andorra la Vella e non – geograficamente parlando – in Spagna.

6 – Ma che Italia: Nibali vince la tappa, Aru è protagonista in salita, Bardet deve fare un monumento a Pozzovivo che ha riportato il francese dietro a Froome e Chaves. E poi Moscon, Rosa e Puccio indefessi gregari in casa Sky e Villella che si prende la maglia a lunares di leader della classifica del Gran Premio della Montagna. E ancora Trentin e Oss grandi protagonisti nei primi due giorni di gara. Vedremo se durerà, ma fino ad adesso è grande Italia sulle strade della Vuelta a España 2017.

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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