L’Allsvenskan ha ancora il suo padrone: però, ci sono cose che non vanno a Malmö

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Intendiamoci: l’Allsvenskan non si è riaperta. A due terzi del cammino, la vetta della classifica è ancora saldamente nelle mani del Malmö, e non vediamo come le cose possano cambiare, nonostante il blackout dello scorso fine settimana, con 3 reti subite in 28’ dall’ultima in classifica. Noi diamo la colpa alla carenza di motivazioni, e a un naturale rilassamento (non puoi essere sempre al 100% con la testa), ma non ce la sentiamo, nonostante dietro abbiano vinto tutte (a pare il Sirius, ma era impegnato in uno scontro diretto con il Norrköping), di dire che l’Eskilstuna ha riaperto il campionato: troppo il distacco (10 lunghezze il vantaggio sulla seconda in classifica) e, soprattutto, la differenza, a livello di qualità di gioco, espressa finora dalla capolista.

Certo, non si può far finta di non vedere che esiste un problema di concentrazione, per la squadra biancoceleste: l’eliminazione, al primo turno dei preliminari, contro i macedoni del Vardar, ha lasciato il segno. Ora, alla vigilia della partita di Svenska Cupen contro il Trollhättan, squadra di Terza divisione, il tecnico Magnus Pehrsson ha annunciato che farà giocare i titolari: la delusione dell’eliminazione, lo scorso anno, per mano del Landskrona, è ancora piuttosto viva. Pehrsson, tra l’altro, è uomo pratico, e sa benissimo che quella partita pesò molto sulla scelta di non rinnovare l’incarico al suo predecessore.

Con la stampa, il tecnico si è lamentato, dopo la clamorosa sconfitta con l’Eskilstuna, per la mancanza di concentrazione e per gli errori individuali (e non è un buon segno: sono cose che la dirigenza non apprezza). Dopo l’eliminazione dall’Europa, il gruppo aveva parlato di voler ottenere, a titolo di “risarcimento”, il record di punti in campionato: al di là di riuscire o meno a raggiungere questo traguardo, che appare francamente poco significativo, quello che l’allenatore dovrà dimostrare, da qua a fine stagione, è di riuscire a tenere elevata l’attenzione della squadra. In Scania, infatti, sono convinti di capire di calcio, e di fare parte di una dimensione differente: quindi, o dimostri di essere all’altezza, o sei fuori.

Il resto della Svezia continua, nel frattempo, a battersi per le posizioni di rincalzo: il Djurgården si conferma squadra tosta e ben strutturata, capace di vincere le partite anche quando la situazione si complica. Nell’Allsvenskan la differenza di punteggio in classifica, talvolta, non si vede: dal momento che i valori tecnici non sono elevatissimi, può succedere che squadre meno quotate riescano a tener testa alle prime in virtù, magari, di una giornata favorevole dal punto di vista del ritmo e della tenuta atletica. Gli Järnkaminerna, invece, stanno dando continuità: segno che riescono a far prevalere, comunque, il lro superiore tasso tecnico, perlomeno a livello individuale. Certo, dopo quello che è successo domenica, brucia da matti la sconfitta, poche settimane fa, nello scontro diretto con il Malmö a Stoccolma: con una vittoria, oggi la squadra di Källström sarebbe a quattro punti dalla vetta, e potrebbe davvero dire la sua in chiave vittoria finale.

Nella zona meno nobile della classifica, sta ben impressionand il Kalmar, capace di un’impressionante rimonta ai danni del Sundsvall, ieri superato nettamente nello scontro diretto. I ragazzi di Bergstrand, che erano usciti battuti con un punteggio tennistico dallo Swedbank Stadion di Malmö, la scorsa settimana, hanno subito ritrovato testa e concentrazione, che hanno applicato nell’importante partita giocata (in trasferta) contro un’avversaria diretta. Certo, la via che porta alla salvezza è ancora lunga: tuttavia, il ricordo, nella stagione scorsa, del fine campionato in crescendo, da parte dei biancorossi, fa ben sperare per il loro futuro.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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