Al Lugano manca il miglior Sabbatini

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C’era delusione, ieri sera, a Cornaredo, al termine dell’incontro contro il San Gallo: la sconfitta è di quelle che fanno male, per come è maturata. “Non ho nulla da rimproverare alla mia squadra” sono state le parole di Tami dopo la partita, e anche il pubblico (oltre 3.800 i presenti: non male, considerando giorno infrasettimanale, orario, il periodo e lo scarso apporto della tifoseria ospite) ha applaudito i bianconeri, al fischio finale di Amhof.

Il Lugano ha confermato le belle prestazioni fatte in casa con lo Zurigo e in trasferta a Losanna: la squadra corre molto, fa gioco, ma non riesce a essere abbastanza incisiva coi suoi attaccanti. Intendiamoci: Gerndt e Marzouk, ieri sera, si sono mossi molto. Lo svedese, in particolare, ha spaziato su tutto il fronte d’attacco, creando spazi dove Mariani e Črnigoj si sono spesso infilati (i pali hanno negato a entrambi a gioia del gol), mentre l’ex attaccante del Chiasso ha cercato più spesso la conclusione, ma senza fortuna.

A nostro parere, anche se ieri sera ha fatto meglio che in altre occasioni, a questo Lugano manca ancora il miglior Sabbatini. Il centrocampista di origine uruguagia non riesce ancora a essere decisivo: recupera qualche pallone in più, rispetto alle altre partite, ma mancano i suoi suggerimenti in avanti, e i lanci n grado di ribaltare l’azione. Certo, i bianconeri quest’anno giocano diversamente, facendo girare la palla: ma proprio per questo mancano certi passaggi filtranti in grado di tagliare fuori la difesa avversaria, e mettere gli attaccanti in condizioni di calciare verso la porta. Siamo infatti dell’idea che la crescita di condizione del capitano possa essere la chiave di volta, così come accaduto in passato.

In mezzo, Mihajlović ha fatto il suo, ma senza riuscire a eccellere come in altre occasioni, mentre Piccinocchi ha offerto una prestazione sufficiente sino all’errore che è costato a sconfitta alla sua squadra: l’ex milanista è stato anche sfortunato perché, in quel momento, la squadra stava ripartendo, e alle sue spalle non c’era nessuno: così, è stato fin troppo facile, per Ajeti, involarsi e battere Da Costa, ieri sera un po’ più ispirato, anche se in ritardo in un paio di occasioni. In ogni caso, l’ex capitano del Novara è apparso in crescita, così come migliorata l’intesa con i propri compagni di reparto.

Il portiere, dopo il fischio finale, ha analizzato il momento della squadra: “Abbiamo sbagliato qualcosa, ma quando fai correre la palla per guadagnare metri, l’errore ci può stare: e nel calcio, contano molto gli sbagli. Per migliorare, dovremo essere ogni tanto anche furbi: resto però dell’idea che i punti arriveranno. Questa partita potrà servire per farci crescere, e per convincerci che, ogni tanto, può essere giusto anche spazzare via il pallone.”

Contini, tecnico degli ospiti, era ovviamente contento di quanto visto in serata: “Rispetto all’ultima di campionato contro il Lucerna, ho scelto di cambiare qualcosa. Avevamo preparato questa partita: ho provato anche a fare giocare la squadra coi tre difensori e Barnetta trequartista per creare maggior densità a centrocampo. Primo tempo meglio del secondo, ma ci siamo difesi bene e siamo stati pronti a sfruttare un loro errore. Il futuro? A metà classifica si sta bene, andiamo avanti e vediamo cosa succederà: abbiamo coscienza dei nostri mezzi, e stiamo lavorando bene.”

Sappiamo che ci leggono diversi addetti ai lavori della Penisola, a caccia di idee e talenti della Super League. Ecco, se possiamo dar loro un suggerimento, il tecnico del San Gallo è un elemento che potrebbe fare benissimo anche da noi, soprattutto in qualche squadra con dei giovani, che abbia voglia di crescere: insomma, qualche viaggio nella Svizzera dell’Est, in autunno, potrebbe essere un’occasione per vedere qualche bella partita, oltre che il paesaggio.

In conclusione, al Lugano serve un po’ più di concretezza. La squadra gioca bene e, tutto sommato, crea anche occasioni, ma manca ancora qualcosa. Non è un caso che i maggiori pericoli per gli avversari siano venuti, anche ieri, dai centrocampisti offensivi. Il mercato non è ancora terminato: si parla con insistenza del ritorno in bianconero di Bottani e dell’ingaggio di Ledesma, che da giorni si sta allenando con il gruppo. Il centrocampista italo-argentino già della Lazio potrebbe essere un’opzione per il centrocampo, data la grande esperienza, mentre il ticinese potrebbe dare qualcosa in fase di finalizzazione. Domenica, intanto, i bianconeri sono attesi al St Jacob-Park di Basilea, per una trasferta decisamente proibitiva, ma certamente stimolante: vedremo come andrà.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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