Lo Shkëndija separa il Milan dai Gironi di Europa League: alla scoperta dei rossoneri di Tetovo

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Archiviata con relativa facilità la pratica Craiova, è un’altra compagine dell’est Europa a frapporsi tra il Milan e la Fase a Gironi di una competizione europea: lo Shkëndija, club macedone di cui, anche per il 324° posto nel ranking UEFA al termine della stagione passata con 3,38 punti, molti hanno scoperto l’esistenza solamente nel primo pomeriggio dello scorso venerdì.

L’FK Shkëndija (letteralmente, “scintilla”) è la rappresentativa calcistica della città di Tetovo, nel nord-ovest della Repubblica di Macedonia;  milita nella massima divisione calcistica macedone, ed è la squadra supportata dalla rappresentanza albanese presente nella Repubblica macedone (da qui anche i colori sociali, omaggio alla bandiera albanese).

LA STORIA – Considerata la premesse fatta poc’anzi, lo Shkëndija nasce da un’idea di un manipolo di sportivi macedoni originari dell’Albania nel 1979. L’ascesa sportiva del club (capace di salire rapidamente dalla quarta alla seconda serie jugoslava) fu vista come un pericolo dall’allora governo jugoslavo, timoroso che l’attaccamento al club potesse risvegliare pericolosi spiriti nazionalistici; la risposta del governo all’insorgere del presunto pericolo non tardò ad arrivare, e si concretizzò nel 1981 nello scioglimento del club.

Per trovare nuovamente lo Shkëndija bisogna quandi aspettare il crollo dell’ex-Jugoslavia e la nascita delle diverse repubbliche balcaniche; nel ’92, anno dell’indipendenza della Repubblica di Macedonia, lo Shkëndija può finalmente tornare alla luce. L’incessante ascesa del club di Tetovo  si concretizza nella conquista del primo titolo nazionale nel 2010, cui negli anni si sono aggiunti nel palmares una Coppa e una Supercoppa di Macedonia. Superate alcune difficoltà societarie, con una nuova proprietà insediatasi nel 2013 lo Shkëndija si è stabilizzato ai massimi livelli del calcio macedone, come testimonia il secondo posto della scorsa stagione che ha regalato ai ragazzi di Qatip Osmani il pass per questa edizione dell’Europa League.

IL CURRICULUM EUROPEO – Come detto in apertura, tra le varie compagini partecipanti ai playoff di Europa League lo Shkëndija, con i suoi 3,38 punti al termine della passata stagione, nel ranking UEFA era tra le squadre con il peggior punteggio e, con buona probabilità, non costituirà per il Milan di Montella un ostacolo insormontabile; ciònonostante, la crescita del club è evidente anche a livello europeo, tenuto conto che parliamo di una Federazioe non avvezza a grandi successi internazionali.

Se infatti le prime quattro partecipazioni europee (di cui la prima in Champions League) si sono concluse al primo scoglio, rispettivamente con Partizan Belgrado, Portadown, Zimbru Chișinău (contro il quale, nell’estate del 2014, è arrivato il primo successo in Europa vanificato dallo 0-2 patito in Moldavia) e Aberdeen, nella scorsa stagione è arrivata la prima storica qualificazione: a cedere il passo ai macedoni i polacchi del KS Cracovia, piegati 2-0 a Tetovo e 2-1 in trasferta. All’affermazione sul Cracovia sono seguite le doppie sfide vinte contro Neftçi Baku (0-0 in trasferta, 1-0 a Tetovo) e lo scalpo eccellente dei cechi del Mladá Boleslav (piegati 2-0 in Macedonia, prima dello 0-1 subito in trasferta). Partito dal Primo Turno Preliminare e arrivato fino ai playoff, lo Shkëndija ha poi dovuto fare i conti con il Gent: all’andata, in Belgio, la sconfitta subita in rimonta e oltre il 90’ per 2-1 può essere considerata onerovole, a differenza di un ritorno senza storia vinto 4-0 dai belgi, che volarono ai Gironi di un Europa League in cui si fermarono solamente agli Ottavi.

Nell’edizione in corso, allo Shkëndija si sono dovuti arrendere Dacia Chișinău (3-0 in Macedonia, 4-0 in Moldavia), HJK Helsinki (3-1 a Tetovo, 1-1 in Finlandia) e i lituani del Trakai (1-2 in Lituania, 3-0 in casa), prima che il sorteggio riservasse agli albanesi di Macedonia il Milan: un ostacolo forse troppo impervio per i rossoneri, pronti però a dare l’anima nella sfida europea più importante della propria storia.

LA SQUADRA – Passando all’aspetto tattico e tecnico, l’abito più utilizzato da Qatip Osmani per il suo Shkëndija è il 4-2-3-1: davanti all’estremo difensore macedone Zahov compongono la linea a quattro Todorovski, il giovane Bejtullai, Cuculi e il terzino di spinta Čeliković. In mediana al tedesco Vujčić e al macedone Alimi il compito da dare fiato e fosforo alla squadra; la creatività è demandata al trio di trequartisti, Marian Radeski, il capitano Ferhan Hasani e Stenio Junior, fantasista brasiliano ingaggiato dai macedoni nel 2014. Terminale offensivo e bomber della squadra è Besart Ibraimi, trentenne attaccante macedone giunto a Tetovo nel 2015 dopo diverse esperienze in giro per l’Europa; sopra i venti centri negli ultimi due campionati macedoni, e già in gol cinque volte in questi preliminari di Europa League, è sicuramente il pericolo pubblico numero uno, assieme ad Hasani, cui la retroguardia milanista dovrà fare attenzione.

Probabile formazione (4-2-3-1): Zahov; Todorovski, Bejtullai, Cuculi, Čeliković; Alimi, Vujčić; Radeski, Hasani, Stenio Jr; Ibraimi. All: Qatip Osmani.

 

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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