Le varie opzioni tattiche di un Milan camaleontico

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La campagna acquisti faraonica messa in atto da Fassone e Mirabelli consegna a Montella una rosa di prim’ordine: il compito dell’allenatore campano sarà quello di assemblare cotanto talento e di sfruttarlo nel migliore dei modi. Sebbene sia di moda proporre il concetto di idea di gioco piuttosto che di modulo, l’aeroplanino dovrà fare alcune scelte ben precise su come schierare i suoi undici uomini sul rettangolo di gioco. Non è detto, infatti, che verrà riproposto il 4-3-3 visto lo scorso anno: a metà luglio la rosa è già stata stravolta e le soluzioni tattiche a disposizione di Montella sono molteplici, ognuna con i propri pro e contro.

DIFESA A 3 – Uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi giorni è il possibile passaggio a una linea difensiva a 3: l’arrivo di Bonucci e l’uscita di scena di Berlusconi (protagonista di una crociata trentennale contro questo sistema di gioco) permettono al Milan di adottare questa opzione, avendo in rosa giocatori adatti a questo modulo; chi ne beneficerebbe maggiormente sarebbero i due esterni, Conti e Ricardo Rodríguez, che sarebbero sgravati di parte del lavoro difensivo e potrebbero dare libero sfogo alla loro vocazione offensiva. La difesa a 3 consentirebbe una maggiore copertura, dovuta all’inserimento di un terzo centrale nello scacchiere tattico: il trio Romagnoli-Bonucci-Musacchio sarebbe ben assortito, composto da difensori abili sia nella marcatura che nell’impostazione. La maggiore protezione alla porta difesa da Donnarumma, però, andrebbe a discapito della qualità del gioco offensivo: con un difensore in più nell’11 titolare, inevitabilmente, verrebbe sacrificato un uomo dalla trequarti in su; inoltre ci sarebbe un problema a livello di qualità nelle riserve: i due esterni possono essere sostituiti in modo adeguato (per caratteristiche di gioco) da Abate e Antonelli, entrambi dotati del passo giusto per ricoprire tutta la fascia, ma lo stesso discorso non vale per i centrali; al momento Montella dispone di altri 3 difensori: Paletta ha le valige pronte già da un mese, mentre Gomez e Zapata non sembrano dare garanzie sufficienti. In una stagione lunga, in cui si giocherà con alte probabilità su tre fronti, la soluzione migliore sembrerebbe affidarsi a una difesa a 4, con la possibilità di far rifiatare a turno un uomo e schierando in campo sempre una coppia di centrali di qualità. Certamente la squadra sarebbe più vulnerabile ma la storica vocazione offensiva della società rossonera sarebbe esaltata da due terzini di spinta, cosa che a San Siro non si vede dai tempi di Cafu e Serginho.

LA CONTINUITÀ – In attesa degli ultimi colpi di mercato che dovrebbero riguardare centrocampo e attacco, Montella dispone già di risorse ottime sia dal punto di vista della qualità che della versatilità. Con la difesa a 4, in particolar modo, il tecnico rossonero potrebbe sperimentare varie soluzioni. In prima istanza, potrebbe riproporre il 4-3-3 utilizzato lo scorso anno: Biglia sarebbe il regista tanto agognato in questi anni, mentre nel ruolo di mazzali agirebbero Kessié e Bonaventura, andando a formare un centrocampo dotato di geometrie, qualità, quantità, muscoli e propensione all’inserimento. Sugli esterni potrebbero essere impiegati Suso e Çalhanoğlu, mentre al centro dell’attacco si giocherebbero una maglia da titolare André Silva e il nuovo centravanti che Fassone e Mirabelli porteranno presto alla corte di Montella. Date per altamente probabili le partenze di Bacca e Niang, il Milan avrebbe bisogno almeno di un ulteriore esterno d’attacco che, assieme a Borini, possa rappresentare una valida alternativa ai titolari. Anche a centrocampo servirebbe un nuovo acquisto, completando il gruppo delle seconde linee attualmente formato da Locatelli, Montolivo e Sosa. Montella potrebbe anche decidere di modificare il tridente accentrando Çalhanoğlu e Suso, utilizzandoli dunque come trequartisti alle spalle dell’unica punta, o di sacrificare uno dei due per potersi permettere i due attaccanti (ipotesi più probabile a partita in corso, visto l’esiguo numero di prime punte).

TRAZIONE ANTERIORE – Per esaltare al massimo le qualità dei suoi ragazzi, Montella potrebbe optare per un modulo che non ha mai realmente attecchito in casa rossonera, il 4-2-3-1: Biglia e Kessié formerebbero uno scudo a protezione della difesa, garantendo un adeguato mix di dinamismo e qualità; Çalhanoğlu potrebbe essere impiegato nel ruolo di trequartista puro, senza rischiare di essere snaturato con il dirottamento sulla fascia; Bonaventura potrebbe partire dalla sinistra, andando a ricoprire il ruolo in cui rende maggiormente, con Suso confermato a destra, dove si è fatto apprezzare nella scorsa stagione. In avanti, ovviamente, l’unica punta, che godrebbe di una batteria di tre trequartisti con una fortissima propensione all’assist. Fassone e Mirabelli hanno stravolto la rosa del Milan, rinforzandola in ogni reparto. Oltre alla qualità dei nuovi volti approdati a Milanello, anche i pochi superstiti della scorsa stagione sono destinati a beneficiare dei nuovi arrivi: Romagnoli può finalmente godere di un compagno di reparto in grado di guidarlo e farlo crescere, mentre Suso e Bonaventura, già eccezionali nell’ultimo Milan berlusconiano, sono destinati a mettere in mostra tutto il loro talento: per due esterni d’attacco, avere in squadra il migliore regista e il migliore centrale difensivo (quantomeno in fase d’impostazione) del campionato è una manna da cielo; avere pure due terzini sempre pronti ad appoggiare l’azione, poi, rappresenta il non plus ultra: banalmente, se un terzino va costantemente in sovrapposizione, l’ala avrà un’opzione in più di passaggio o un avversario in meno a ostacolare la propria azione. Suso e Bonaventura hanno trainato un Milan in cui nessuno era in grado di iniziare l’azione da dietro, con due terzini che fornivano un apporto insignificante alla manovra d’attacco. Raddoppiando costantemente su loro due, le squadre avversarie annullavano le uniche fonti di gioco dei rossoneri: venuto a mancare uno dei due cervelli per infortunio (Bonaventura), infatti, il Milan si è ridimensionato drasticamente. In questo anno zero della società di via Aldo Rossi, i due funamboli godranno di maggiore libertà e potranno dialogare con compagni di squadra della stessa caratura tecnica: questa stagione sancirà definitivamente il loro valore assoluto.

Sulla carta, dunque, il Milan che sta nascendo è molto intrigante. La dirigenza ha operato come meglio non poteva, fornendo all’allenatore una squadra da vertice e con prospettive future eccellenti, vista l’età media. Ora tocca a Montella fare il vero salto di qualità della sua carriera.

Stefano Tomat
Stefano Tomat
Nasce nel 1987 a Udine, gioca a calcio da quando ha 6 anni. Laureato in Relazioni Pubbliche e Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni.

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