La nebbia a Vicenza ora si dirada (forse)

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Negli ultimi anni, il calcio vicentino ha toccato in diverse occasioni il fondo, e ogni volta sembrava impossibile andare più in basso. Dopo i buoni risultati ottenuti a cavallo di fine anni Novanta e inizio anni duemila, il Vicenza non è più riuscito a tornare nella massima divisione. Tutto questo nonostante le promesse di Sergio Cassingena, ormai ex presidente del club, oltre che dei supermercati SISA: “Voglio riportare la squadra in Europa”, diceva Cassingena quando nel 2004 prese le redini dei biancorossi. La storia, però, ci racconta tutt’altro: durante la sua permanenza nel CdA del club, il Vicenza retrocede sul campo 3 volte (ma le prime due volte viene ripescato in B a causa di illeciti altrui, mentre nel terzo caso viene promosso in B nonostante il quinto posto in Lega Pro), scatenando la rabbia di una tifoseria rimasta sempre fedele a una squadra ormai alla deriva.

Dopo l’addio definitivo di Cassingena avvenuto l’anno scorso, il futuro sembrava essere improvvisamente più promettente: nonostante gli ingenti debiti lasciati dalla gestione Cassingena (15 milioni di euro), la nuova proprietà – la Vi.Fin, composta da alcuni dei soci di maggioranza rimasti e guidata da Alfredo Pastorelli – sembrava in grado di poter garantire un campionato dignitoso ai tifosi. E invece, se possibile, l’ultima annata è stata la peggiore del nuovo millennio. Tutto nasce dalla voglia di Pastorelli di gestire tutti gli aspetti del club, trasferimenti compresi: specie per quanto concerne il mercato, l’immobilismo del Vicenza (che forse, con un attaccante in più, avrebbe potuto quantomeno arrivare ai playout) è stato causato soprattutto dagli screzi tra i vari dirigenti. E con la barca vicina ad affondare, diversi soci hanno deciso di abbandonare la nave.

I giorni successivi alla matematica retrocessione dalla Serie B hanno presentato una situazione surreale: i membri di Vi.Fin hanno iniziato ad accusarsi a vicenda – Pastorelli, per difendersi, diceva di essere l’unico ad aver messo i soldi per salvare la squadra. Già, perchè fino a qualche settimana fa la possibilità del fallimento era concreta. Poi, dopo il pagamento dell’iscrizione alla prossima Serie C, è arrivato anche il nuovo cambio di proprietà.

Dopo l’annuncio del nuovo sponsor principale (ovvero Acciaierie Valbruna, che sostituiscono Banca Popolare di Vicenza – i tifosi sono soddisfatti anche di questo), nelle ultime ore è arrivato anche l’ufficialità della firma della lettera d’intenti tra Marco Franchetto, socio di riferimento della Vi.Fin dopo l’addio di Pastorelli, e Francesco Pioppi, rappresentante della Boreas Capital, società lussemburghese ma controllata da una holding con sede a Dubai. Nella conferenza stampa di presentazione il messaggio è stato chiaro: vietato ripetere gli errori delle precedenti gestioni. E Franchetto, uno dei pochi superstiti di Vi.Fin, si è preso le responsabilità del disastro della scorsa stagione senza però far mancare alcune frecciatine agli altri soci, Pastorelli in primis: “Durante l’anno appena finito – ha detto – mi sono fidato di persone che non si sono dimostrate all’altezza e non ho vigilato a dovere. Chiedo scusa ai nostri meravigliosi tifosi e farò di tutto per uscire al più presto da questa situazione che non meritano. Loro sono stati gli unici a non essere retrocessi. Il nuovo corso del Vicenza sarà caratterizzato da tre punti cardine: umiltà, sacrificio e professionalità. Basta dunque coi dirigenti tuttologi: ognuno farà il lavoro nel settore che conosce, senza interferenze. Ripartiamo praticamente da zero”.

Ha preso poi parola il rappresentante della nuova proprietà, Francesco Pioppi: “L’investimento sarà su un progetto triennale per tornare il prima possibile in serie B – ha spiegato – e sarà nell’ordine dei 7-8 milioni di euro, che saranno destinati in parte alla copertura dei costi, in parte a creare una rosa competitiva per puntare al salto di categoria. Il budget per la stagione 2017-2018, rateizzazione dei debiti esclusa, sarà di 4 milioni”. Messaggio chiaro anche riguardo a chi sarà il presidente: la carica rimarrà vacante fino al 31 dicembre, giorno previsto per il closing, e fino ad allora tutte le responsabilità saranno sulle spalle di Moreno Zocchi, ex direttore delle giovanili della Juventus, annunciato qualche giorno fa come nuovo direttore sportivo.

Ora il Vicenza sta costruendo la rosa per affrontare la prossima stagione: il programma fissato è quello di azzerare quasi completamente la rosa (diversi giocatori hanno già attivato la clausola di rescissione a seguito della retrocessione, uno dei pochi che potrebbero rimanere al Menti è Stefano Giacomelli, che ha ancora un anno di contratto), mentre il ds Zocchi cerca di trovare i nomi giusti da aggregare alla squadra (alcuni nomi accostati al Vicenza sono Valentini dello Spezia, Vrioni della Sampdoria e Sciacca, che non gioca una partita da fine 2014 e ha già un passato in Veneto).

Con l’arrivo dei nuovi proprietari è stata lanciata anche la campagna abbonamenti, il cui motto è “Ripartiamo”. Il futuro, ora, sembra meno scuro: dimenticare il passato recente e pensare al futuro, questi i due punti chiave del nuovo Vicenza targato Boreas, sperando di tornare tra i grandi quanto prima.

Massimiliano Ribolli
Massimiliano Ribolli
Vicentino, classe '96, calcisticamente legato al Vicenza e al Southampton, appassionato di (quasi) tutto ciò che è sport, di tecnologia e del buon cibo. Aspira a fare della propria passione un lavoro.

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