Allsvenskan: grande equilibrio, ma si rischia di giocare solo per il secondo posto

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Ripresa, in questo fine settimana, per l’Allsvenskan: tutto (o quasi) secondo logica, con un Malmö forse un po’ troppo in difficoltà, nella partita casalinga contro l’Eskilstuna. Probabilmente ha influito, più del dovuto, l’infortunio a Rosenberg a inizio partita, e l’assenza di Cibicki che, avendo giocato l’Europeo U21, gode di qualche giorno di riposo supplementare.

In ogni caso, anche se l’avversario non era dei più impegnativi (si comincia a vedere il lavoro del nuovo tecnico inglese Jolley, chiamato a un’impresa disperata), gli Himmelsblått hanno comunque trovato la forza per portare a casa l’intera posta in una giornata importante, vista la contemporanea sconfitta dei Peking contro un Örebro che si conferma una delle più belle realtà del campionato svedese.

Il resto è equilibrio: tra la terza (il sorprendente Sirius) e l’undicesima (un Göteborg apparso in ripresa, dopo la balbettante partenza primaverile) ci sono solo 5 punti. Peccato (per l’imprevedibilità del torneo) che, probabilmente, questa incertezza si tradurrà in una lotta per il secondo e terzo posto. Tuttavia, come avevamo scritto prima della sosta, molto dipenderà dal cammino europeo del Malmö capolista: la partenza, contro i macedoni del Vardar, dovrebbe essere agevole. Tuttavia, più avanti, i giochi dovrebbero diventare più complessi, e avere magari qualche ripercussione in campionato: staremo a vedere.

Per il resto, abbiamo visto, ieri sera (anche se contrapposto a una squadra, il Kalmar, in grave difficoltà) un Djurgården davvero in grande spolvero, con un Eriksson sontuoso (doppietta per lui, e testa della classifica cannonieri dell’Allsvenskan, con 8 centri, impreziositi da 5 assist). La squadra di Stoccolma paga, in classifica, una partenza difficile, e una sconfitta nel derby, prima della sosta, che fa ancora male. Tuttavia ha delle individualità davvero notevoli.

Ovviamente, anche la sorte conta, come nel caso di Olsson, che ha fatto bene quando ha giocato, ma è stato penalizzato dagli infortuni e dai tempi di recupero lunghi, dovuti anche all’età. L’ex GCZ Kim Källström è stato anch’egli discontinuo, anche se i suoi lanci da 60 metri, che avevano fatto innamorare di lui tutta la Svizzera, fanno a volta ancora la differenza. Però, quando i ritmi si alzano e i bulloni diventano roventi, tende a scomparire; e, del resto, l’età ha il suo peso. Il giovane talentino Kerim Mrabti sta dimostrando classe e creatività, e potrà solo migliorare.

Infine, il redivivo Gustav Engvall, tornato in patria dopo una non esaltante avventura in Premiership (ma, in teoria, il 16 luglio dovrebbe rientrare a Bristol: si farà di tutto, però, per trattenerlo sino a fine campionato): sette gol, corsa e voglia per un attacco che è, finora, secondo solo a quello dell’Elfsborg il quale, però, ha subito 5 reti in più degli Järnkaminerna. Infine, a noi, piace parecchio anche El Kabir, 25 anni, passaporto olandese, e un tocco di palla delizioso (davvero pregevole la sua rete ieri sera).

Una nota di merito, infine, per l’Östersund: la squadra vincitrice della Svenska Cupen ha giocato davvero una grande partita a Stoccolma, nella tana dell’AIK, segnando 2 gol a una compagine che, fino a quel momento, ne aveva subiti, complessivamente, solo 7. Certo, in Europa League il Galatasaray appare su un altro pianeta. Però, se fossimo nei turchi, predisporremo per Goddos e Somi una sorveglianza speciale, per evitare brutte sorprese. Tra l’altro, i rossoneri sono fisicamente in grande forma, mentre i turchi saranno a inizio stagione… insomma, occhio a questa sfida.

Dietro, invece, i giochi sembrano fatti: a meno di un miracolo, l’Eskilstuna (che pure ha ben figurato con il Malmö) appare fuori dai giochi, e anche l’Halmstad del talentino Hakšabanović (che si è un po’ perso dopo un inizio brillante) appare in grande difficoltà. Vedremo, nel prosieguo del torneo, se i biancoblù e il Kalmar (che li precede di un punto) riusciranno a guadagnare terreno, coinvolgendo (nella lotta per non retrocedere) altre compagini che li precedono.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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