Confederations Cup 2017 – Dubbi, sorprese e un VAR da migliorare

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Con la vittoria della Germania sul Cile è calato il sipario sull’edizione 2017 della Confederations Cup, torneo che si svolge ogni quattro anni, 365 giorni prima del Mondiale proprio nel paese ospitante. Questa competizione, che ha visto sfidarsi otto compagini sparse per tutti i continenti, ha regalato momenti di bel calcio accompagnati a fasi più tattiche, ma per non farsi mancare nulla anche le proteste arbitrali hanno fatto molto scalpore nonostante la sperimentazione del VAR.

Lasciando le polemiche arbitrali in fondo, parliamo prima di calcio giocato: la vittoria della Germania candida la nazione di Löw a un ruolo da protagonista nel presente e soprattutto nel futuro avendo vinto anche l’Europeo Under 21. Con una formazione molto rimaneggiata e priva di molti titolari lasciati appositamente a casa per far fare esperienza a determinati giocatori, la nazionale tedesca si è distinta per organizzazione di gioco, talento e cinismo sotto porta. “Gli inglesi hanno inventato il calcio, i brasiliani lo hanno perfezionato, ma ultimamente vincono sempre i tedeschi” è la celebre frase di Gary Lineker che la dice lunga sulla forza e sulla progettualità della Germania.

La finalista perdente, il Cile, è un gruppo che ha già vinto tanto (due Copa América consecutive), ma che non ha un buon ricambio generazionale. I vari Sánchez, Medel, Vidal sono infatti in Nazionale da svariati anni e hanno vinto molto mettendo in risalto questo Cile come il migliore di tutti i tempi. I giovani cileni però scarseggiano di talento, ma per il Mondiale in Russia questo Cile potrà dire la sua visto che la squadra è super collaudata.

La Russia, padrona di casa, è stata la delusione della Confederations Cup: in un girone non impossibile con Portogallo, Messico e Nuova Zelanda i russi infatti hanno vinto solo il match inaugurale contro gli oceanici incassando poi due sconfitte più che meritate che sono costate l’eliminazione. Il gioco mostrato contro i neozelandesi aveva fatto ben sperare e la bassa caratura degli avversari ha aiutato la compagine di Cherchesov a mettersi maggiormente in mostra, ma le partite successive contro Portogallo e soprattutto Messico hanno lasciato ben pochi spunti positivi.

La Nuova Zelanda, cenerentola del torneo e giunta in Russia con l’obiettivo dichiarato di segnare almeno un gol, è riuscita nel suo intento andando addirittura in vantaggio contro il Messico prima di subire la rimonta firmata da Jiménez e Peralta. Come per i compagni di continente, anche l’Australia può dirsi tutto sommata soddisfatta della Confederations giocata e conclusa con due punti, frutto dei pareggi contro Camerun e Cile.

L’uomo copertina di questa manifestazione era senza ombra di dubbio Cristiano Ronaldo e ha confermato tutte le attese riposte su di lui: due gol e due assist con tutto il Portogallo caricato sulle sue spalle. La semifinale persa ai rigori contro il Cile lo ha lasciato molto rammaricato tanto da fargli decidere di andare a trovare le sue due gemelle appena nate saltando la finalina per il terzo e quarto posto. Ce lo vedete Ronaldo in una finale per il bronzo? Noi no, abituato com’è a giocare per gli obiettivi migliori.

Una nota a parte per i tifosi milanisti la merita André Silva, neoacquisto dei rossoneri su cui sono riposte molte speranze per un campionato da almeno quarto posto. L’attaccante portoghese ha segnato una rete di pregevole fattura contro la Nuova Zelanda, ma su di lui pesano un grave errore a tu per tu con il portiere contro il Cile nella semifinale poi persa e un rigore fallito nella finalina contro il Messico. I suoi movimenti, nonostante la giovane età, sono stati positivi e di aiuto a tutta la squadra e siamo sicuri che avrà modo di farsi ammirare dai tifosi milanisti per tutto il suo grande talento.

La delusione più grande però è arrivata dal VAR: la nuova moviola in campo faceva infatti qui il debutto in una manifestazione internazionale di un certo prestigio, ma ha lasciato più dubbi che certezze. Nelle prime partite le decisioni degli arbitri sono state aiutate dalla chiamata del VAR con però una perdita di tempo troppo elevata e lasciando comunque troppi dubbi. Se un rigore incerto o un gol da convalidare può decretare l’esito di una partita, bisogna augurarsi che il tempo di attesa per la conferma visiva al monitor si riduca drasticamente quando finirà la fase di sperimentazione per essere applicata in tutti i campionati. L’episodio che ha fatto più discutere e che ha fatto ammettere anche a Busacca che il VAR non è infallibile si è verificato nella semifinale tra Portogallo e Cile, penalizzando i sudamericani poi vittoriosi ai rigori. Forse proprio il fatto che il Cile abbia vinto nonostante un rigore grande come una casa non sia stato assegnato ha un po’ smorzato le proteste, ma immaginatevi voi se una cosa del genere fosse capitata in un big match del nostro campionato: polemiche su polemiche. Proprio le polemiche che il VAR nasce per togliere in quanto gli episodi più clamorosi passano sotto la lente (presumibilmente attenta) della moviola in campo e che quindi dovrebbero far scomparire i dubbi più grandi.

Sperando che nel Mondiale tra un anno non ci siano errori grossolani e polemiche, ma solo bel gioco e tanto divertimento, questa Confederations Cup è stata un ottimo prologo alla manifestazione internazionale che la Russia ospiterà tra un anno e che noi italiani dobbiamo anche sudare per conquistare il diritto di esserci.

Rodella Alessandro
Rodella Alessandro
Nato a Brescia nel marzo del 1992, ama lo sport in generale, soprattutto calcio, tennis e motori. Pratica i primi due a livello amatoriale senza grandi risultati. Appena può, ama seguire gli sport "dal vivo".

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