Claude Puel, l’esempio che i buoni risultati possono non bastare

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Ottavo posto in Premier League e finale di Coppa di Lega. Se non sei una delle big della top 6, molto probabilmente per una stagione del genere ci metteresti la firma. Se però ti chiami Claude Puel e alleni il Southampton, dopo un po capisci che evidentemente tutto questo non basta.

A Southampton ormai ci si è abituati bene. Dopo essere tornati in Premier League nel 2012, i Saints son sempre riusciti a migliorare la propria posizione in classifica nonostante le difficoltà iniziali che hanno portato all’allontanamento, a inizio 2013, di Nigel Adkins (non senza polemiche da parte dei tifosi). Nicola Cortese, allora direttore del club, decise di puntare su un tecnico relativamente giovane e non molto conosciuto, tale Mauricio Pochettino: in una stagione e mezzo, l’argentino – ora al Tottenham – è riuscito prima a ottenere una salvezza abbastanza tranquilla e a riportare i biancorossi nella top 10 la stagione successiva, portando le big a guardare alla South Coast per il successivo mercato estivo.

Da allora, le aspettative attorno al club sono salite a dismisura, specie dopo le due qualificazioni alla Europa League ottenute dal predecessore di Puel, ovvero Ronald Koeman – ora tecnico dell’Everton. A un anno esatto dall’addio dell’olandese, ora saluta anche Claude Puel, anche se per motivi completamente diversi. L’annuncio dell’esonero del manager francese è arrivato alle 23 di ieri sera, a conferma delle voci che sin dal termine dell’ultima partita della stagione (una sconfitta per 1-0 contro lo Stoke) hanno accompagnato l’ex allenatore, tra le altre, di Lione e Nizza. Il 55enne di Castres era arrivato a Southampton con i favori della maggior parte della tifoseria, dopo i buoni risultati ottenuti col Nizza e grazie alla fama di saper lavorare bene con i giovani. È bastata una stagione (anche meno, a dire la verità) per far cambiare atmosfera al St.Mary’s Stadium, e molti tifosi neutrali o fan di altre squadre sono confusi riguardo alla decisione dei biancorossi di allontanare il proprio tecnico.

Poco controllo sulla squadra, gioco deludente e giocatori scontenti. Queste, secondo i tifosi e secondo la stampa locale, le cause dell’esonero di Puel. L’attitudine ad attaccare e a proporre uno stile di gioco attraente e concreto a cui erano abituati i tifosi non si è vista durante la stagione appena conclusa, i pochi gol segnati e i problemi nello spogliatoio – sfociati nell’addio di capitan Fonte a gennaio – hanno fatto il resto. Di certo Puel ha delle attenuanti: il mercato estivo non è stato all’altezza (Wanyama e Mané non sono stati sostituiti con nomi all’altezza, in attacco non è arrivato nessuno al posto di Pellè) e gli infortuni non hanno aiutato (tanti piccoli infortuni, conditi da due stop importanti – Austin fuori 6 mesi da novembre, Van Dijk ha chiuso la stagione dopo il pareggio con il Leicester a gennaio). Ma la tifoseria spingeva per un cambiamento, e il francese non poteva farci nulla: Southampton ha dimostrato che i risultati sono importanti, ma è ancora più importante il modo in cui tali risultati arrivano.

Ralph Krueger, direttore dei Saints, aveva fatto trasparire la possibilità di un cambio in panchina già nelle scorse settimane: “Dobbiamo muoverci nell’interesse della squadra, dobbiamo fare ciò che è meglio per il futuro di questo club”. Ora è arrivata anche l’ufficialità, e già si parla del possibile sostituto: secondo quanto detto dal Daily Echo – giornale locale – l’esonero di Puel sarebbe arrivato quando e se fosse stata trovata un’alternativa di livello. Le voci parlavano di diversi nomi: Berizzo, Schmidt, De Boer e anche Van Gaal sono solo alcuni, ma i primi due hanno trovato altre sistemazioni e i due olandesi non sembrerebbero essere realmente tra gli obiettivi del club della South Coast. L’unico candidato, a questo punto, sarebbe Thomas Tuchel, ex allenatore del Borussia Dortmund che potrebbe rispondere al desiderio dei tifosi di veder un innesto che soddisfi le ambizioni dei Saints.

Per Puel, invece, sembra pronto il ritorno in Ligue 1: il Nantes aveva pensato a lui prima di mettere sotto contratto Claudio Ranieri, mentre rimane viva la possibilità di subentrare a Christophe Galtier come allenatore del Saint-Étienne. Sperando di aver più fortuna, questa volta.

Massimiliano Ribolli
Massimiliano Ribolli
Vicentino, classe '96, calcisticamente legato al Vicenza e al Southampton, appassionato di (quasi) tutto ciò che è sport, di tecnologia e del buon cibo. Aspira a fare della propria passione un lavoro.

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