Bundesliga 2016/2017 – Il pagellone

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Archiviata la stagione in Bundesliga con la quinta affermazione consecutiva del Bayern Monaco, inizia oggi il nostro viaggio attraverso i maggiori campionati europei. Dopo i verdetti di fine stagione della scorsa settimana e la TOP 11 di martedì, oggi è la volta del “Pagellone” del campionato tedesco.

Bayern Monaco: 8.5

Vi chiederete perché la squadra campione di Germania con sole due sconfitte subite e il miglior attacco e la miglior difesa non abbia il voto più alto del nostro pagellone. Questo perché il titolo è il minimo richiesto al Bayern Monaco per qualità della rosa e superiorità sulle avversarie, quindi il fatto di non aver centrato altri obiettivi ha precluso l’eccellenza ai bavaresi. Carlo Ancelotti ha fatto un ottimo lavoro al suo primo anno in Germania, anche se bruciano le eliminazioni in semifinale di Coppa di Germania (in casa per mano dei rivali del Borussia Dortmund) e nei quarti di finale di Champions League (con i bavaresi vittime del “furto d Madrid”). L’anno prossimo la squadra si rinforzerà ulteriormente (Alexis Sánchez), anche per sopperire all’inevitabile avanzamento degli anni per Robben e Ribéry.

RB Lipsia: 10

Sessantasette punti, secondo posto e qualificazione diretta alla Champions League. Una stagione pazzesca per una squadra neo-promossa alla prima esperienza di sempre in Bundesliga. Ralph Hasenhüttl, già protagonista di un grande campionato alla guida dell’Ingolstadt la scorsa stagione, ha saputo dare subito un gioco tanto spettacolare quanto produttivo al RB Lipsia, facendo stare ai piani alti della classifica da agosto a maggio. La lieve flessione dei primi mesi del 2017 (dopo la sconfitta prima della sosta all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco) è stata solo una piccola pausa per una squadra che ha subito ricominciato a correre. Tre i grandi protagonisti di una formazione allestita puntando tantissimo sui giovani (la politica sul mercato prevede di acquistare solo giocatori sotto i ventitré anni), in cui comunque tutti sono stati perfetti. Timo Werner, autore di ventun reti in questa Bundesliga, Emil Forsberg, capace di confezionare ben diciannove assist e vero uomo in più dello straordinario girone d’andata, e Naby Keita, che ha confermato tutto il suo valore dopo essere arrivato dai cugini del RB Salisburgo prendendo in mano il centrocampo dei sassoni.

Borussia Dortmund: 7

Alti e bassi nella stagione dei gialloneri, a tratti esaltanti e a tratti confusionaria. La discontinuità ha caratterizzato questo campionato del Borussia Dortmund, concluso comunque con il terzo posto valido per la qualificazione alla prossima Champions League e la vittoria della Coppa di Germania dopo tre finali di fila perse. Quasi venti punti in meno dell’anno scorso però in campionato, per una squadra che, perse alcune pedine storiche, ha però trovato il campione del futuro. Stiamo parlando di Ousmane Dembélé, arrivato quest’estate dal Rennes e diventato subito inamovibile nelle gerarchie di Tuchel. Sei reti e dodici assist per il francese, autore anche del magnifico gol che ha aperto la finale di Coppa di Germania contro l’Eintracht Francoforte. Sul Signal-Iduna Park aleggia però una nube inquietante per i tifosi: la finale di Berlino sarà stata l’ultima partita con il Borussia Dortmund di Pierre-Emerick Aubameyang? L’attaccante del Gabon ha segnato sessantun gol nelle ultime due stagioni in Bundesliga e forse ha deciso che è venuto il momento di cambiare aria per cercare di vincere di più. Sicuramente non ci sarà più Tuchel, che lascia Dortmund dopo due anni comunque positivi. Al suo posto Peter Bosz, reduce dalla finale di Europa League con l’Ajax.

Hoffenheim: 9.5

Julian Nagelsmann è un predestinato. Non ci sono dubbi dopo quanto fatto in questa stagione sulla panchina dell’Hoffenheim. Solo quattro sconfitte in campionato, squadra rimasta imbattuta più a lungo dei quattro campionati più importanti d’Europa (prima sconfitta il 28 gennaio a Lipsia) e un quarto posto che vuol dire preliminari di Champions League per una squadra che l’anno scorso si salvò all’ultima giornata. Süle e Rudy giocheranno nel Bayern Monaco la prossima stagione, ma non si dimenticheranno mai quanto fatto coi biancoblù. Rimarrà sicuramente invece Andrej Kramarić, capace di rilanciarsi con sedici reti in Bundesliga dopo alcun stagioni altalenanti.

Colonia: 8.5

Il Colonia torna in Europa dopo ventisette anni e lo fa chiudendo il campionato con uno straordinario quinto posto, coronamento di un percorso iniziato nel 2013 con l’arrivo di Peter Stöger in panchina e la promozione in Bundesliga dopo anni di delusioni. Questo è il posto che si meritano una tifoseria eccezionale e una città di oltre un milione di abitanti, trascinata dai venticinque gol di un mostruoso Anthony Modeste. L’attaccante francese ha migliorato di dieci reti il già ottimo bottino della passata stagione e ora guiderà i suoi compagni ai giorni di Europa League.

Hertha Berlino: 8

Dopo l’amarezza per l’uscita ai preliminari di Europa League, non era facile ripartire per la squadra della Capitale. Dárdai però ha saputo ridare fiducia all’ambiente, con i biancoblù che sono subito ripartiti facendo della concretezza il loro punto forte. L’ottimo girone d’andata ha “consentito” all’Hertha di perdere tre delle ultime quattro partite di campionato senza conseguenze e il sesto posto è un grande risultato vista la rosa della squadra. Tra i protagonisti del ritorno in Europa c’è sicuramente un ritrovato Ibišević, autore di dodici reti.

Friburgo: 7.5

Super stagione anche per l’altra neo-promossa. Il Friburgo tornava nella massima serie un solo anno dopo una rovinosa retrocessione e meglio di così non poteva andare. Settimo posto e accesso ai preliminari di Europa League conquistato grazie alla sconfitta dell’Eintracht Francoforte nella finale di Coppa di Germania. Sorpresa e uomo copertina della squadra è stato il centrocampista Philipp: nove reti in venticinque presenze e prestazioni sempre da sette in pagella.

Werder Brema: 7

Il voto è una media tra il 10 per il girone di ritorno e il 4 per quello di andata. Il Werder infatti ha conquistato 29 dei 45 punti totali nel 2017, facendone quindi appena 16 nelle prime 17 partite. Lo Dal suo arrivo in panchina, Nouri ha saputo però dare la svolta a una squadra dall’encefalogramma piatto. I biancoverdi, pur continuando a prendere gol e chiudendo con la peggior difesa del campionato, hanno iniziato a vincere trovando anche un’incredibile striscia di sei successi e un pareggio in sette incontri. Nel finale di stagione sono arrivate tre sconfitte che hanno compromesso la possibile qualificazione all’Europa League. Risultato che avrebbe avuto del clamoroso, ma tirare il fiato dopo la cavalcata del girone di ritorno è stato quasi inevitabile.

Borussia Mönchengladbach: 5

Dopo anni di grandi traguardi e stagioni esaltanti vissute tra Champions League (con partite contro Barcellona, Manchester City e Juventus tra le altre) ed Europa League, il ‘Gladbach torna a disputare una stagione anonima tra i confini nazionali. Il doppio impegno è stato pagato caro in termini di fatica dalla squadra, che ha anche cambiato allenatore in corsa passando da Schubert a Hecking. Tra le note positive capitan Stindl, autore di una grandissima stagione. Grave sarà la perdita per la prossima stagione di Dahoud, passato al Borussia Dortmund.

Schalke 04: 4

Inutile dire che il decimo posto in campionato sia un fallimento totale per lo Schalke 04. Markus Weinzierl dovrà fare assolutamente meglio l’anno prossimo per restare in sella. Mai conniventi in campionato e risollevatisi solo parzialmente dopo una partenza da incubo, i biancoblù hanno dovuti anche conoscere l’ennesima beffa europea. Nei quarti di finale di Europa League contro l’Ajax si sono infatti eliminare ai tempi supplementari dopo aver rimontato la sconfitta della partita d’andata ed essere stati sopra di un uomo e di due gol nel ritorno.

Eintracht Francoforte: 6.5

La finale di Coppa di Germania è il fiore all’occhiello di una squadra capace di rialzare la testa dopo aver conquistato la salvezza allo spareggio la passata stagione. Kovač ha saputo costruire un ottimo gruppo potendo spendere praticamente niente, ma ha trovato in Gaćinović (il migliore, serbo di ventidue anni che ha già rinnovato fino al 2021) e compagni una squadra capace di partire subito fortissimo. Il ritorno è stato invece molto deludente, ma l’undicesimo posto finale non verrà ricordato dai tifosi quanto il ritorno in finale di Coppa di Germania. Solo il calcio di rigore di Aubameyang ha impedito ai rossoneri di tornare ad alzare un trofeo.

Bayer Leverkusen: 3

Salvarsi alla penultima giornata sembra incredibile per una squadra che a febbraio giocava gli ottavi di finale di Champions League. Il tracollo avuto dal Bayer Leverkusen negli ultimi due mesi è stato però lento e inesorabile: due vittorie nelle ultime tredici partite di campionato (quella dell’ultima giornata ininfluente contro l’Hertha Berlino) che hanno fatto partire la contestazione dei tifosi. Bisognerà cambiare tanto l’anno prossimo, ma il punto di partenza c’è già. Si chiama Kai Havertz, centrocampista classe 1999 che ha già collezionato ventiquattro presenze e quattro gol.

Augsburg: 5.5

Salvezza risicata per i bavaresi, spesso apparsi in affanno ma capaci di vincere le partite che contavano per restare un altro anno in Bundesliga.

Amburgo: 6

Come praticamente sempre è capitato nelle ultime stagioni, l’Amburgo strappa la salvezza all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Pur con limiti evidenti, bisogna ammettere che gli anseatici sanno tirare fuori il carattere quando conta e meritano la sufficienza rimanendo così l’unica squadra ad aver sempre giocato in Bundesliga.

Mainz: 4.5

Ci si aspettava molto di più dai biancorossi, che hanno pagato però a caro prezzo l’impegno della prima parte di stagione ai gironi di Europa League e la partenza di malli a gennaio. Bisognerà cambiare qualcosa in vista dell’anno prossimo per evitare un altro quindicesimo posto.

Wolfsburg: 2

Il fallimento totale di un progetto che sembrava dover riportare sicuramente il Wolfsburg in Europa. Diciassette sconfitte per i biancoverdi, a cui neanche gli acquisti di gennaio (Malli e Bazoer) hanno saputo dare il cambio di marcia. Il Wolfsburg non era abituato a lottare e a sporcarsi le mani e questo si è visto nella partita “dentro-fuori” decisiva per la salvezza a persa contro l’Amburgo all’ultimo giornata. A salvarsi solo Mario Gómez: sedici gol in trentatré partite più quello decisivo su calcio di rigore nella partita d’andata dello spareggio contro l’Eintracht Braunschweig. La squadra ha comunque saputo tirare fuori il carattere vincendo entrambe le partite del decisivo spareggio contro l’Eintracht Braunschweig, ma per la prossima stagione bisognerà necessariamente cambiare registro.

Ingolstadt: 5

Dopo la bellissima salvezza conquistata l’anno scorso, l’Ingolstadt lascia la massima serie al termine di un campionato deludente. Senza ali condottiero Hasenhüttl, i bavaresi non sono mai stati capaci di cambiare marcia, inabissandosi all’inizio del girone di ritorno prima di avere un ritorno orgoglioso ma inutile nelle ultime giornate.

Darmstadt: 4

Retrocessione con un mese d’anticipo sulla fine del campionato per il Darmstadt, già condannato alla fine del girone d’andata praticamente. La cessione estiva di Wagner ha pesato tantissimo, come ovviamente il non sostituirlo degnamente. La sensazione è che per un po’ non rivedremo il Darmstadt in Bundesliga e che al momento la sua dimensione sia proprio la seconda serie.

Riccardo Bozzano
Riccardo Bozzano
Nato a Genova, dove vive attualmente. Ama molti sport tra cui basket, calcio, football americano e tennis. Segue il calcio italiano, europeo e sudamericano, con una forte passione per il campionato argentino.

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