Akragas-Melfi, playout: 1-1 il finale, i Giganti restano in Lega Pro

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dal nostro inviato allo stadio “Esseneto” di Agrigento.

L’Akragas agguanta il pari contro il Melfi, dopo essere stata sotto di un gol per gran parte della gara, e resta in Lega Pro. A decidere l’incontro, l’autorete di Riggio e il gol salvezza di Longo. Il Melfi esce a testa alta dopo uno straordinario finale di campionato e 180 minuti combattutissimi contro i siciliani, ma deve rassegnarsi alla retrocessione in Serie D.

Fra poco in campo Akragas e Melfi per l’ultimo impegno stagionale, ovvero quello decisivo da dentro o fuori: la gara di ritorno dei playout del Girone C di Lega Pro. Solo una compagine manterrà la categoria, l’altra scenderà negli “inferi” della Serie D. Com’è noto, all’andata in terra lucana è finita 0-0, per cui i siciliani avranno un leggero vantaggio, potendo affidarsi a due risultati su tre in virtù del miglior piazzamento in campionato.

Le due formazioni si sono, dunque, già sfidate tre volte nell’arco di questa stagione ed è sempre finita in parità: due volte 0-0 a Melfi e una volta 1-1 in terra sicula. Di Napoli conferma quasi tutti gli uomini dell’andata: rientra Palmiero a centrocampo dopo due giornate di squalifica e Salvemini affiancherà Cocuzza in avanti. Diana farà a meno di De Vena dall’inizio: in avanti Foggia e De Angelis supportati da Marano.

Un minuto di silenzio anche ad Agrigento in memoria dell’arbitro Farina, scomparso qualche giorno fa. Iniziale fase “di studio” dai ritmi non elevatissimi, ma intensi: le due squadre lottano su ogni pallone, entrando anche in maniera rude. I padroni di casa col passare dei minuti acquisiscono una certa superiorità in avanti, andando alla conclusione con Salvemini, sul quale è provvidenziale Gragnaniello, e Cocuzza, che manda di poco alto sulla traversa. Un po’ a sorpresa ma in maniera cinica, però, i lucani si portano in vantaggio: da un traversone dalla destra Riggio svirgola e insacca alle spalle del proprio portiere in uno dei più classici autogol; Akragas-Melfi 0-1. I siciliani provano a reagire, ma i gialloverdi concedono pochissimo se non qualche tiro da lontano, sempre ben controllati da Gragnaniello. La possibilità concreta di raggiungere il pari si materializza intorno al 20′: traversone dalla destra, ma Cocuzza, tutto solo, manca clamorosamente la deviazione vincente. In generale, sono poche le emozioni e la gara vive di fiammate improvvise: i Giganti, evidentemente in difficoltà, soprattutto in occasione dei calci piazzati e a difesa schierata, accusano il colpo e stentano a sfondare il muro eretto dagli ospiti, i quali si difendono con ordine e senza rischiare più di tanto. Anzi, i lucani prendono sempre più coraggio e cercano il colpo del ko in più occasioni con Foggia ed Esposito. Nei minuti finali di frazione, l’Akragas prova a spingere, ma senza trovare sbocchi e dopo un minuto di recupero il direttore di gara manda tutti negli spogliatoi.

Prova a correre ai ripari il tecnico di casa inserendo Klarić al posto di Cocuzza a inizio ripresa: cambio chiesto a gran voce dal pubblico e fischi sonori per l’attaccante di Palermo. Ed effettivamente gli anfitrioni sembrano approcciarsi con un piglio diverso alla gara, schiacciando, almeno nei minuti iniziali, gli avversari nella loro metà campo. Nonostante non si registrino chiare occasioni da gol, la gara è divertente: ovviamente, gli ospiti predicano calma a difesa del gol di vantaggio, mentre i siciliani provano ad affondare i colpi, come in occasione del tiro-cross di Salvemini respinto da Gragnaniello, alla ricerca disperata del pari. Si accende anche una mini rissa: De Angelis resta a terra, gli agrigentini non fermano il gioco e scoppia il parapiglia. Animi sedati, ma a farne le spese sono Romeo (ammonito) da una parte e Di Napoli, tecnico di casa, espulso, dall’altra. Gli anfitrioni non demordono, ma sciupano una chiarissima occasione da gol a poco meno di un quarto d’ora dalla fine: è Klarić, a tu per tu col portiere, a farsi ribattere la conclusione. Passano solo pochi minuti e l’Akragas agguanta il pari: straordinario pallone in area di Leveque, Longo ne approfitta e con un velenoso tocco di misura batte Gragnaniello; Akragas-Melfi 1-1. A questo punto la gara si infiamma: il Melfi torna a spingersi in avanti, mentre i padroni di casa si coprono con l’ingresso di Mileto al posto di Coppola e provano a sfruttare gli spazi in contropiede. Nei minuti di recupero i lucani non riescono a rendersi pericolosi; anzi, sono gli anfitrioni a sfiorare il raddoppio con una conclusione di Klarić. A questo punto non c’è più tempo e all’arbitro non resta che sancire la fine e l’1-1 tra Akragas e Melfi.

AKRAGAS-MELFI 1-1 (0-1)

Akragas (3-5-2): Pane 6; Russo 6.5 (74′ Leveque 6.5), Riggio 6, Thiago Cazè 6.5; Longo 7, Coppola 6.5 (82′ Mileto), Bramati 6.5, Palmiero 7, Sepe 6.5; Cocuzza 5 (46′ Klarić 6.5), Salvemini 6.5. A disp.: Addario, Tardo, Petrucci, Caternicchia, Sicurella, Minacori, Rotulo, Pezzella, Cochis. All.: R. Di Napoli 6.5.
Melfi (4-3-1-2): Gragnaniello 6.5; Grea sv (22′ Bruno 6.5), Romeo 6.5, Laezza 6.5, Lodesani 6; Esposito 6.5, Vicente 6, Obeng 6.5 (77′ Gammone sv); Marano 6.5 (62′ Demontis); Foggia 5.5, De Angelis 5.5. A disp.: Viola, Gava, De Giosa, Libutti, Ferraro, Pandolfi, Mangiacasale, Battaglia, De Vena. All.: Diana 6.5.
Arbitro: D’Apice di Arezzo.
Marcatori: 10′ aut. Riggio (A), 77′ Longo (A).
Note – Ammoniti: Sepe, Bramati (A); Romeo, Esposito (M). Espulso: Di Napoli (A) al 67′ per proteste.

Antonio Ioppolo
Antonio Ioppolo
Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

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