Akragas-Melfi, le dichiarazioni post partita

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dal nostro inviato allo stadio “Esseneto” di Agrigento.

Come di consueto, i protagonisti della gara odierna, valida per il ritorno dei playout del Girone C di Lega Pro, Akragas-Melfi terminata col risultato di 1-1, si sono presentati in sala stampa per le dichiarazioni di rito a commento dell’incontro.

Nessuno tra i lucani si è presentato in conferenza stampa, comprensibilmente con poco da dire dopo la gara che è valsa la retrocessione in Serie D.

Varie dichiarazioni, invece, tra le fila dei siciliani. Primi fra tutti il difensore Thiago Cazè e l’autore del gol salvezza Lorenzo Longo. Il primo: “La salvezza è Gesù. Abbiamo sofferto, ma ci siamo riusciti. Gloria a Dio perché è lui che dà la forza di compiere imprese così. La salvezza è per questa città e voglio ringraziare tutti. Chiediamo scusa, anzi, per la sofferenza fin alla fine, ma così forse è anche più bello“. Il secondo: “A fine primo tempo mi faceva male il ginocchio, ma sono rimasto in campo stringendo i denti. Sono felicissimo: tutti ci davano per spacciati e invece siamo riusciti nell’impresa“.

E poi, il condottiero di questa Akragas, ovvero mister Raffaele Di Napoli: “Grazie a tutti. I miei complimenti vanno alla squadra come sempre e la dedica va alla mia famiglia e a tutta la città. Non volevo finire il campionato con la retrocessione, mi dispiace per il Melfi. Stavolta è toccato a noi salvarci e sono certo che si faranno valere in futuro e torneranno presto tra i professionisti. Sono stato espulso perché i lucani cercavano di perdere tempo e ho protestato. Io ho detto ai miei di non buttare la palla fuori perché era evidente che loro cercavano di fare melina. Sono comunque contento perché sono certo di avere dato la scintilla alla squadra per giocare con più rabbia. Non pensavo di andare sotto per un’autorete, ma la partita è andata come me l’ero sognata. Avevo previsto anche il gol di Longo. Ringrazio Peppino Tirri che mi ha portato qui; oggi non c’è, ma questo risultato è anche suo. I giocatori, quelli che sono stati qui fino a gennaio e quelli che sono rimasti. Ai ragazzi ho detto di giocare per le loro famiglie e per onorare tutti i sacrifici che hanno fatto nel corso di questa stagione. Merito anche del presidente e dei miei collaboratori perché ognuno ha apportato quel granello di sabbia che oggi ci ha condotti alla salvezza. Questa squadra va apprezzata perché ha avuto l’umiltà di lavorare e crescere. Non bisogna dimenticare che la nostra squadra è composta da ragazzini e, devo dire, sono stati bravissimi a raggiungere l’obiettivo. Quello dell’Akragas è un grande progetto, secondo me. Oggi voglio godermi questa felicità; da domani penseremo al futuro. La mia priorità è rimanere qui, ma dovrò parlare con i rappresentanti del club. Tutti i tasselli sono nel posto giusto; dobbiamo solo aspettare che il vertice del club si esprima e dica che progetti ha“.

Antonio Ioppolo
Antonio Ioppolo
Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

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