Il rigore di João Pedro regala al Cagliari il dodicesimo successo e un altro anno di Serie A: Pescara ko 1-0

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Salvezza aritmetica per il Cagliari di Rastelli, che al Sant’Elia piega il Pescara 1-0. Decide il rigore segnato da João Pedro nel primo tempo, a stendere un avversario volenteroso ma poco concreto, senz’altro inadatto al livello della massima categoria. Rossoblu belli da vedere specialmente in campo aperto, biancazzurri laboriosi e nulla più. 

Il futuro di Rastelli, il ritorno di Zeman dopo la retrocessione del 2014-2015 e una salvezza da ‘raggiungere’ ufficialmente: non mancano i temi al Sant’Elia, nella penultima sfida dell’anno in Sardegna.
Il primo squillo è del Pescara, dopo fasi di studio se non letargiche: Caprari fa breccia nella difesa rossoblu ma non trova la porta con un tiro a giro. Pronta, poco dopo, la risposta del Cagliari: stacco imperioso di Borriello da cross dalla destra e palla che finisce a pochissimo dal palo di Fiorillo. Rastelli esplora spesso l’opzione veloce con Farias da sinistra verso il centro e minuto dopo minuto i sardi guadagnano campo: Pescara in imbarazzo soprattutto quando i cagliaritani cercano il fraseggio. Al 22′, la svolta: disperata e improbabile ‘parata’ di Fornasier in area di rigore e Minelli indica il dischetto senza esitazioni. L’estrema punizione la trasforma João Pedro, al sesto centro stagionale. Si esalta intanto Barella (anche in fase di recupero) e il Cagliari sfiora il raddoppio: Fiorillo è super al 24′ su Borriello e sembrano le prove di 2-0. Dall’altra parte, Pescara che trova coraggio nell’ultimo quarto d’ora prima del riposo: buone le combinazioni Memushaj-Benali-Caprari ma è 1-0 all’intervallo.

Nella ripresa Pescara leggermente meglio. È soprattutto Caprari (8 gol in stagione) a rendersi pericoloso e il Cagliari indietreggia pericolosamente. Se il ritorno nell’isola di Cerri è un incubo, i biancazzurri un po’ di gioco lo macinano ma è poco per impensierire un Rafael sempre sul pezzo. Il leitmotiv ormai lo conosciamo: chi è sotto tiene palla ma manca di qualità, chi è in vantaggio sfrutta ripartenze e spazi; l’ingresso di Sau per Farias restituisce del resto un po’ di brio e João Pedro resta un piacere vederlo giocare. Chi piace e convince è Rafael: l’ex Verona dice sempre presente e comanda con autorità un pacchetto arretrato non sempre impeccabile in stagione.
Al triplice fischio finale, per il Cagliari la matematica certezza di un altro anno in Serie A e per il Pescara la sensazione di avere perlomeno limitato a i danni.

CAGLIARI-PESCARA 1-0 (1-0)
Cagliari (4-3-1-2): Rafael 6.5; Pisacane 6.5, Salamon 6, Bruno Alves 6, Murru 6.5; Ionita (57′ Faragò 6) , Tachtsidis 6.5, Barella 6.5 (76′ Padoin sv); João Pedro 7; Farias 6 (64′ Sau 6), Borriello 6.5. A disp.: Crosta, Gabriel, Capuano, Deiola, Di Gennaro, Han. All.: Rastelli.
Pescara (4-3-3): Fiorillo 7; Zampano 6.5, Fornasier 5, Bovo 6, Coulibaly (71′ Brugman sv); Miličević 6 (90′ Crescenzi sv), Muntari 5.5, Memushaj 6; Benali (71′ Kastanos 5.55.5, Cerri 5, Caprari 6. A disp.: Bizzarri, Coda, Bruno, Verre, Cubas, Mitrita, Murić. All.: Zeman.
Arbitro: Minelli di Varese.
Marcatori: 23′ rig. João Pedro
NoteAmmoniti: Bruno Alves (C), Fornasier, Miličević, Kastanos, Muntari (P).

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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