Troppi guantoni fra Roma e Arsenal

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L’assetto giallorosso di quest’anno è semplice: Szczęsny titolare in campionato e Alisson in coppa. Una ripartizione sempre più diffusa in tutta Europa, due portieri di livello che si alternano negli impegni. Lo stesso succede a Londra, sponda Gunners, Čech in Premier League e Ospina tutto il resto.

Sarà un’abitudine tutta italiana, ma in questa divisione dei compiti ci vediamo una gerarchia: chi fa il campionato è migliore di chi fa le coppe. Un fondo di verità potrebbe esserci, sicuramente c’è in quelle squadre come la Juventus, in cui al secondo (Neto) rimangono solo le briciole della Coppa Italia e qualche gara di misericordia.

Il 29 luglio 2015 viene ufficializzato l’accordo per il prestito di Szczęsny alla Roma, all’Emirates è arrivato qualcuno che per forza di cose gli toglie ogni possibilità di giocare, un calciatore che si è spostato dalla West London alla North, dopo aver scritto la storia del Chelsea: Wenger tessera Petr Čech e non ha nessuna intenzione di lasciar partire Ospina, che già l’anno prima aveva relegato il portiere della Roma alle sole coppe.

All’ombra del Colosseo un trentottenne e ormai titubante Morgan De Sanctis è pronto a lasciare i pali della Roma, così avviene il sovvertimento e l’ex Napoli, dopo una stagione da secondo, va a godersi gli ultimi anni di carriera al Principato.

Dentro un polacco fuori un altro. Nel frattempo la Roma ha mandato a maturare un acerbo Skorupski all’Empoli, con ottimi risultati. Incubi come quelli in Europa League contro la Fiorentina non se ne vedono più e anzi, il 30 ottobre 2016, migliaia di romanisti imparano a pronunciare il suo nome per maledirlo, in seguito a una prestazione da saracinesca contro i giallorossi.

Wenger si fa convincere da Čech, che a trentaquattro anni non è ancora rintronato. Ospina viene confermato come uomo delle coppe e a Szczęsny vengono consegnate le chiavi per tornare l’anno prossimo (ovvero nella prossima estate): non fare tardi.

Gira e rigira, il polacco torna a Roma, dove nel frattempo è arrivato il brasiliano Alisson. L’accordo si era trovato già nella passata stagione, quando era in dubbio che Szczęsny potesse tornare ed era comunque sicuro che De Sanctis sarebbe andato altrove.

La scelta di Spalletti fa indispettire il nuovo arrivato Alisson, che però sa aspettare e gode di grande stima da parte di tutto l’ambiente giallorosso. Relegato alle coppe, è protagonista di ottime prestazioni e scaccia la paura di trovarsi senza nessun portiere all’altezza a fine anno.

Ma avvicinandosi agli ultimi mesi della stagione sorge spontanea una domanda: chi è di troppo? Il tentativo è di fornire una possibile proiezione di ciò che accadrà, nell’occhio del ciclone ci sono cinque portieri per quattro posti, o forse anche di meno.

Čech è un metallo inossidabile, nobile e prezioso. A trentacinque anni non ha nessuna voglia di smettere, “vuole ancora essere un leader“, puntualizza il suo agente. Nonostante le voci, inevitabili vista l’età, di un possibile addio a fine stagione anche solo per lasciare spazio a portieri più giovani, Čech no, lui non va da nessuna parte, lui è nobile e prezioso.

Ospina ha due anni in più di Szczęsny, gli ha scippato il posto quando sembrava che il polacco potesse finalmente mettere i guantoni sull’Arsenal, lo ha condannato a essere di troppo con l’arrivo del ceco inossidabile. Wenger ha fiducia in lui, tanta da attirarsi tutte le critiche per le cinque sberle prese dal Bayern, ma due cose sono certe: se dall’Emirates deve andarsene un portiere sicuramente non sarà Čech, se ne deve arrivare uno non è affatto detto che sia Szczęsny.

Alisson aveva fatto più o meno capire che pensava di essere il titolare, effettivamente lui è arrivato a luglio e poi, più per carenza di un vice che per sfiducia nei suoi confronti, è stato rinnovato il prestito del polacco. Nulla di grave, Roma è prontissima ad accoglierlo come primo portiere già l’anno prossimo, tantissime le lodi spese nei suoi confronti dal suo collega ex-Arsenal (e forse, presto, di nuovo all’Arsenal).

Szczęsny ha assunto uno strano ruolo da osservatore dei fatti, preso fra due morse e con la licenza di parlare da saggio: si è dilungato sulle qualità del portiere brasiliano dei giallorossi, ha parlato di lui come il futuro della Roma (senza dimenticarsi del suo connazionale di Empoli), ma ha anche fatto capire che la sua prima scelta è Londra: a ventisei anni, già indica i suoi successori come se ne avesse quaranta.

Skorupski. I ricordi sono da brivido, ma il presente mette in luce un ottimo portiere, lo stesso che pochi giorni fa ha ammesso, durante un’intervista per Sky Sport:”Alla Roma da titolare oppure mi guardo intorno“. Fra le squadre che potrebbero essere seriamente interessate al polacco c’è anche il Torino, visto che Hart farà ritorno alla base in estate.

Le situazioni prese singolarmente possono aiutare molto di più, nel disegno mentale di un immaginario del futuro. Čech sembra essere saldo alla guida dei Gunners, poi Wenger dovrà decidere chi fra Szczęsny e Ospina, anche se quest’ultimo è stato già più volte preferito al polacco. Un terzo prestito alla Roma è da escludere: Alisson non accetterebbe di fare un altro anno da secondo, così come Szczęsny potrebbe accettarlo all’Arsenal ma non a Roma.

Skorupski avanza pretese, ma non è da escludere che possa farsi convincere da un anno da vice nella capitale, se però venisse clamorosamente preferito ad Alisson, il brasiliano avrebbe già le valigie pronte. L’ipotesi più probabile è che Skorupski trovi posto altrove.

Intreccio di mercato interessante, all’interno del quale potrebbero concretamente fiondarsi una marea di squadre in cerca di un numero uno valido, non solo il Toro. Per ora sono solo congetture, vedremo in estate con i nostri occhi quel che accadrà.

Lorenzo David Salvadori
Lorenzo David Salvadori
Nato nel 1997 a Negrar (VR), studente prossimo alla vita universitaria. Appassionato di calcio, amante dei grandi numeri 10, della lettura e della buona musica, specie se a interpretarla è Samuele Bersani.

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