Si è rivisto il Lugano di settembre: ora, le conferme

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Soddisfazione, a Lugano, al termine dell’incontro di ieri sera contro il GCZ di Tami (in grandissima difficoltà, peraltro: approfondiremo il discorso nei prossimi giorni). Paolo Tramezzani si è presentato in lieve ritardo all’incontro con la stampa, in quanto ha tenuto una riunione con la squadra, in spogliatoio, subito dopo la fine del match (“È un’abitudine che manterrò per tutta la stagione: a fine partita, il gruppo è più ricettivo”). Il tecnico non ha nascosto la propria soddisfazione, anche se ha sottolineato che “Ci sono ancora 16 partite da giocare, dobbiamo tenere alta la tensione. Ho visto una squadra in crescita, con tutti i giocatori capaci di giocare per il compagno. Non ho buttato via tutto quanto fatto sabato scorso, nonostante il risultato, e vedo cose da migliorare stasera. Siamo una squadra con delle buone qualità, e dovremo essere bravi a tradurle in campo.”

Il vostro cronista ha poi chiesto all’allenatore bianconero se è stato soddisfatto di chi ha giocato al posto dei titolari (due assenze di peso, Jozinović e Alioski): “Hanno fatto la partita che gli avevo chiesto, ordinati e disciplinati. Padalino ha tantissima esperienza, mi ha fatto vedere di avere grande voglia e io, quando si tratta di scegliere chi mandare in campo, non guardo certo la carta d’identità. Črnigoj in quella posizione lo aveva già provato Manzo a Zurigo a dicembre, con buoni risultati. Ha una grandissima fisicità, e se sta bene può ricoprire diversi ruoli. Lui e Mariani sono stati molto bravi ad alternarsi, in modo tale da non dover sacrificare sempre lo stesso uomo ad abbassarsi per seguire Levanchy, che nel suo ruolo è uno dei migliori del campionato. Anche Mihajolović, che ha giocato a sinistra dove non stava da tanto tempo, ha fatto bene. Nella ripresa, Tami ha provato un 4-2-4, ma noi non siamo andati in sofferenza in quella zona. Sono stato soddisfatto dalla capacità dei ragazzi di adattarsi ai cambiamenti.”

A fine partita, molto soddisfatti anche Rey e Sadiku. Il romando è apparso sorridente per la buona prova disputata (non entrava dall’inizio dalla finale di Coppa svizzera dello scorso anno), e contento per la fiducia a lui concessa dall’allenatore. Sadiku, al microfono di Paolo Laurenti della RSI, non ha nascosto la sua felicità per la vittoria, e per l’intesa con i nuovi compagni: “Carlinhos è un ottimo giocatore. Non è facile, ma se giochi con bravi giocatori come anche Alioski, Mariani o Sabbatini, prima o poi i palloni arrivano. In settimana abbiamo lavorato tanto, studiato i nostri avversari, cercato delle contromisure. I miei compagni erano un po’ tristi per questa vittoria che non arrivava, io non sentivo questa tensione essendo arrivato da poco, però volevamo questi tre punti per ritrovare l’allegria, e andare avanti.”

Abbiamo scritto diverso tempo fa che faremo un’analisi più approfondita sul Lugano dopo la partita con il Losanna, e manteniamo la promessa. Del resto, abbiamo assistito finora a due partite del tutto opposte sia come risultato, sia come gestione e, soprattutto, come consistenza dell’avversario. Ieri sera, però, si è rivisto, in diversi momenti, il Lugano frizzante e concreto della prima fase di campionato, con Andrea Manzo in panchina. Tramezzani, dopo Basilea, aveva parlato di un problema di mentalità: probabilmente, l’avere inserito due giocatori di esperienza coma Padalino e Rey può avere fatto la differenza, sotto questo aspetto. I due giocatori elvetici non sono dei fuoriclasse, ma l’ex sampdoriano può vantare esperienza anche in Serie A, con tutto ciò che consegue.

Nel valutare l’incontro di ieri, non bisogna inoltre dimenticare che a Basilea la partita è stata in salita da subito (un gol subito all’inizio e un infortunio grave), mentre ieri sera i ticinesi hanno giocato in scioltezza, trovandosi in vantaggio 2-0 dopo solo 18 minuti. Sicuramente con merito: però, anche grazie a episodi (la deviazione, apparsa decisiva, di Bergström in occasione della prima rete). Ecco perché, a nostro parere, è ancora molto presto per fare, almeno, un primo bilancio. Per ora, comunque, il tecnico emiliano incassa i primi tre punti, importanti perché mettono il Vaduz a -4, alla vigilia dello scontro diretto della prossima settimana, in attesa della partita di oggi, che vedrà i ragazzi di Contini di scena al Tourbillon: non proprio un campo facilissimo.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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