La fuga (non a mezzanotte) del turco Mehmet Günal da Wil: sangallesi nei guai

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Puntuale, come quasi ogni anno, è arrivata l’esplosione, nella Challenge League svizzera, dell’ennesimo problema finanziario. Inaspettatamente (ma fino a un certo punto), il facoltoso imprenditore turco del mattone Mehmet Nazif Günal ha infatti abbandonato i sangallesi del Wil, squadra costruita con ambizioni di promozione (e, ovviamente, con la speranza di creare la necessità indotta di nuove infrastrutture, vale a dire l’ambito di affari dell’imprenditore). I tempi sportivi, però, si sono allungati a tempo indeterminato: lo scorso anno non è bastato strappare, a suon di franchi, al Losanna, il capocannoniere del campionato cadetto, Roux, per impedire ai romandi di concludere vittoriosamente la loro cavalcata. La retrocessione a sorpresa, nella scorsa stagione, dello Zurigo, ha poi di fatto creato, in questa edizione, una serie cadetta a due velocità, coi tigurini e tutto il resto del gruppo.

Al magnate turco non è poi sfuggito che, anche il prossimo anno, non sarebbe stata poi così scontata la vittoria in campionato, visto le belle prestazioni di Xamax e Servette, due squadre di tradizione, con stadi nuovi e grandi ambizioni. Considerando, poi, che la municipalità sangallese è apparsa da subito titubante rispetto alla creazione di un nuovo polo sportivo e commerciale, Günal, uomo pratico, ha tirato la riga lasciando, dall’oggi al domani, la Svizzera. Il Vice Presidente Roger Bigger, sentito dal Blick, ha affermato di non sapere dove si trovino gli investitori: una vera e propria fuga, probabilmente non a mezzanotte, e al contrario, rispetto alla trama del celebre film del 1978, diretto da Alan Parker. A Bigger spetterà così il compito, per nulla facile, di salvare il club dal tracollo: naturalmente, il primo passaggio riguarderà lo sfoltimento della rosa, e il conseguente abbassamento del monte ingaggi, principale fonte di uscite per la società.

il mercato, oltreconfine, finisce infatti a fine febbraio (anche se, dal giorno 15 in poi, riguarderà solo i trasferimenti interni). Ai giocatori, quasi tutti con ingaggi oltre la media del campionato, è stato di conseguenza proposto o di restare, a stipendio ridotto, o, in alternativa, di lasciare il club, con effetto immediato. Tra loro, come ben sappiamo, c’è anche il talentuoso centrocampista ticinese Mattia Bottani, partito per Wil a inizio stagione. Accostare il nome del biondo giocatore elvetico a un clamoroso ritorno nel Sottoceneri, ovviamente, è stato un sillogismo, anche in considerazione che il regolamento proibisce di giocare in più di due squadre per stagione.

Tuttavia, a Lugano, la situazione non è semplicissima. I bianconeri, infatti, hanno solo un posto disponibile nel contingente, ma con due giocatori della rosa ancora fuori lista: si tratta dell’attaccante croato Čulina (lo scorso anno uno dei migliori con Zeman, ma fuori da parecchio tempo per un infortunio ai legamenti del ginocchio, e con contratto in scadenza a giugno), e di José Machín “Pepín”, il talentuoso centrocampista originario della Guinea equatoriale, ma con passaporto spagnolo, appena arrivato in prestito dalla Roma.

Renzetti, sentito dalla RSI, ha augurato al giocatore di risolvere la propria situazione. Nel prosieguo della conversazione, oltre a rassicurare tutti sul fatto di non avere crediti da esigere con la squadra d’oltralpe, ha dato anche una propria disponibilità di massima a prendere in considerazione l’ipotesi di un clamoroso ritorno a Cornaredo del giocatore, che vanta ancora parecchi estimatori in Ticino: certo, non un’operazione semplicissima.

Ieri, in conferenza stampa, Tramezzani, sollecitato su questo argomento, ha semplicemente tagliato corto: “Non rispondo. Si tratta di questioni che riguardano la società” è stata la lapidaria (e forse infastidita) risposta. Siamo invece convinti (ovviamente) che l’allenatore abbia detto la sua, oltre a caldeggiare l’eventuale ingaggio del difensore svizzero, (ma di origini albanesi) Adonis Ajeti, anch’egli in forza al Wil, cresciuto nelle giovanili del Basilea  il quale, essendo U21 svizzero, non rientrerebbe in questo contingente, ed è ben conosciuto dal tecnico emiliano. Come sempre, il tempo chiarirà la vicenda.

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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