NFL – Conference Championship: i temi

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New England Patriots e Atlanta Falcons si affronteranno al Super Bowl: questo il lascito di una domenica, quella dei Championship, all’insegna del disequilibrio in campo. Approfondiamo la trattazione delle due partite giocate nei nostri temi, rubrica che ci ha accompagnati per tutta la stagione.

La partita della settimana: nessuna

Tom Brady e Matt Ryan hanno giocato due partite gargantuesche per statistiche e punteggi finali. Il primo non ha problemi contro la difesa a zona degli Steelers, che pigramente si lasciano battere, mentre il secondo approfitta della saggezza del suo coordinatore offensivo per alimentare i suoi notevoli ricevitori. Nell’immobilismo delle difese ospiti si intravede un tema ricorrente di questa stagione NFL: il livello è estremamente basso, ai Championship sono arrivate due squadre con problemi difensivi immensi e molti infortunati. Un anno fa il Championship della AFC finì all’ultimo possesso, quest’anno molte protagoniste 2015 (Broncos, Panthers, Cardinals) sono rimaste a casa a guardare i Playoff. Per quanto geniali, Bill Belichick e Kyle Shanahan avrebbero dovuto avere più problemi a raggiungere Houston. Invece è bastato sfruttare le chiare e palesi debolezze avversarie.
Con il risultato che le due sfide della domenica ci hanno fatto sperare si tratti solamente di una stagione di transizione, e che dall’anno venturo si torni a fare sul serio.

La squadra: Atlanta Falcons

Mentre le casse del Georgia Dome suonano l’ultima canzone di trionfo, Aaron Rodgers torna a Green Bay sotterrato da Matt Ryan. Con un grande sorriso Matty Ice mette a tacere i detrattori e attenta all’olimpo della NFL. Davanti solo i Patriots, alle spalle la storia di un impianto che chiude i battenti proprio con la seconda gioia più grande per la franchigia della Georgia. Poi c’è Julio Jones, troppo forte per essere vero, una squadra in forma insospettabile e una difesa giovanissima che ha saputo bene reagire alle devastanti mancanze di inizio stagione. Ryan ha rating irreali, e se Shanahan gli cucirà addosso il terzo capolavoro in quattro settimane siamo sicuri porterà il Vince Lombardi a una città che non l’ha mai visto.
Poi ci sarebbe Dan Quinn, head coach al terzo Super Bowl in quattro anni (due come DC dei Seahawks). Nessuno si aspettava questi Falcons a Houston, ma ora il sogno è incredibilmente vicino.

Il giocatore: WR Chris Hogan – New England Patriots

Quando la scorsa estate abbiamo visto che i Patriots avevano firmato questi piccolo ma potente ricevitore dai rivali Bills abbiamo pensato che l’avremmo visto alzare il Vince Lombardi Trophy. Tradizione consolidata quella di Bill Belichick di firmare un semi-sconosciuto, metterlo sulle tracce non coperte e renderlo un fenomeno. 180 yard e 2 touchdown nella finale della AFC: risultato attesissimo ma che non smette di sorprendere. Altra dimostrazione di come si possano trovare prestazioni decisive da giocatori poco venerati, se non addirittura dimenticati.

Il disastro: Green Bay Packers

C’è stato un momento del Championship della NFC in cui i Green Bay Packers potevano vincerla. Sembra ridicolo, ma è così. Quando Matt Crosby sbaglia il primo field goal dopo 24 consecutivi si annusa il disastro, poi c’è il fumble sulle dieci da parte del fullback Ripkowski a confermare la sensazione: sarà una serata maledetta per i Packers. Perdere in trasferta mostrando una rosa pesantemente condizionata dagli infortuni è comprensibile, ma non afferrare le poche occasioni che hai in una partita così decisiva è un errore. I ricevitori di Rodgers passano la serata a perdere palloni, il coaching staff non ha risposte sul gioco aereo di Matt Ryan e sul finire della prima metà di gioco è già palese come Atlanta possa fare il bello e cattivo tempo. Ci aspettavamo di più, ci aspettavamo lo stesso Rodgers avesse almeno un’occasione per vincerla, ma un primo tempo gettato dalla finestra ha tolto qualsiasi parvenza di competitività a una squadra che in off season dovrà completare una formazione lacunosa.

L’infortunio: RB Le’Veon Bell – Pittsburgh Steelers

Dura pochissimo la partita di Bell: infortunio all’inguine, una prima uscita precauzionale, poi quella definitiva e un totale di undici azioni giocate. Nel terzo quarto New England scherza gli Steelers sotto gli occhi del miglior runningback della NFL, fondamentale per mantenere l’equilibrio. Non ci arroghiamo il diritto di ipotizzare cosa sarebbe successo con Bell in campo, ma è indubbio che il ritmo della partita avrebbe quantomeno potuto trattenerci davanti al televisore più a lungo con il 26 schierato nel backfield.

L’attesa: Super Bowl LI – New England Patriots (1) Vs. Atlanta Falcons (2) – 5 febbraio ore 23:30 (CET)

La poco romantica e razionale dinastia Patriots contro una squadra e città in cerca di riscatto, partita dal basso e senza nessun pronostico a favore. Non sappiamo valutare l’attesa per questo evento, e se è ovvio sia il meno sentito dell’ultimo lustro (gli ascolti NFL sono stati bassi quest’anno), non dovrebbe essere una partita noiosa. New England ha sempre dalla sua il pronostico, ma una vittoria dei Falcons non sarebbe un miracolo in nessun senso. Saranno decisive queste due settimane, sempre troppe lunghe e sempre troppo febbrili.
Notte di gloria per Atlanta o ennesima, routinaria, rabbiosa, affermazione di Brady e soci?

Dario Alfredo Michielini
Dario Alfredo Michielini
È convinto la vita sia una brutta imitazione di una bella partita di football. Telecronista, editorialista, allenatore. Vive di passioni quindi probabilmente morirà in miseria. Gioca a golf con pessimi risultati; ma d'altra parte, chi può affermare il contrario?

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