Bentornata Basket City

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Come non fosse successo niente: torna stasera il derby di Basket City e no, non è una partita qualunque.

È passata parecchia acqua sotto i ponti; direi troppa, perfino: fallimenti, retrocessioni, società sdoppiate, promozioni annullate e così via. La Fortitudo, in un lungo incubo dal quale svegliarsi è stato duro, ci ha fatto preoccupare: una catabasi bella e buona e durissima è stata uscire dall’inferno.

Un continuo piovere sul bagnato: questa l’ultima decade (quasi) di effe scudata, con lotte fratricide, progetti mai decollati, ricadute dolorose più dello scivolone iniziale.

Lontanissimi Douglas e l’instant-replay del Forum di Assago (scudetto 2004-2005), lontano e opaco ricordo il beffardo canestro di Matteo Malaventura nel 2010, in gara 5 a Forlì. Fortitudo promossa e Fossa in paradiso, sembrava; sino al crollo, a una Effe uno, nessuno e centomila, un’identità divisa per una quotidiana polemica settaria.

Ridevano i virtussini, lontani sì dai fasti di un tempo ma, almeno loro, saldi nella massima serie.

L’amore mai sbocciato tra Sabatini e la piazza, stagioni insipide per chi in bacheca ha 15 scudetti, 8 coppe Italia e 2 titoli continentali; anche perché dai carboni ardenti dell’instabilità economica e dell’evaporazione le V-nere ci erano già passate: l’esonero e reintegro di Ettore Messina, l’improbabile annata di Tanjević, il lodo Bečirovič. Dopo Castelmaggiore, la FuturVirtus (e la 1934), c’era stabilità: non grandi ambizioni, politica dei piccoli passi, la sopravvivenza.

Per arrivare allo scorso campionato e a una sconsolante retrocessione: l’infortunio di Allan Ray non basta a spiegare l’ultimo posto, i ko negli scontri diretti con le avversarie nella lotta salvezza (!), le 19 sconfitte.

Stasera, dopo un percorso lungo e tortuoso, Virtus e Fortitudo si ritrovano.

In Serie A2 e questo di suo fa un po’ paura; soprattutto in una città che il derby lo ha vissuto ad altissimi livelli, anche in Eurolega. Una storia cittadina che, dati gli storici rapporti di forza ed economici, ha più spesso premiato le V-Nere, capaci tuttavia di primeggiare localmente anche quando la Fortitudo i soldoni li aveva e li spendeva.

Virtussini e fortitudini sono diversi tra loro e diversi dagli altri; Bologna non è né sarà mai un posto qualsiasi in cui giocare a pallacanestro e alle 20:45 lo capiremo.

Basket City è qua e oggi riabbracciamo il suo derby: c’eri mancato, bentornato.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

Addio Pasquale Casillo, viva Zemanlandia!

Lo chiamavano il “re del grano”, perché negli anni ’80 raggiunse il successo diventando il principale esportatore di grano dal Sudamerica su scala globale....
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