Di lei non mi importa più e altre cose non vere

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È stato l’argomento della settimana precedente, è l’argomento del giorno e sarà anche l’argomento della settimana che arriva. Il gol di Higuaín al Napoli è ciò che tutti si aspettavano, ciò che qualcuno sperava, ciò che parecchi temevano. Ovvio che ci si sprechi sopra un bel giro di parole: noi stessi ieri abbiamo analizzato con il buon Giorgio Crico la partita del Pipita dal punto di vista tattico.
Ma oggi è il giorno dei sentimenti, dei cuori spezzati, dello svegliarsi e spalancare gli occhi rivivendo i momenti in cui il tuo ex idolo ha segnato nella TUA porta. E fa male. Fa male ogni volta.

Perché è inutile girarci intorno: per noi tifosi la propria squadra è come una storia d’amore. E i giocatori sono le nostre fidanzate. E, così come accade nella vita reale, c’è chi è fidanzato con Dybala e chi è fidanzato con Poli (e magari prima era fidanzato con Rui Costa, capirete il dramma). E a Napoli fino all’anno scorso erano tutti fidanzati con Gonzalo Higuaín.
Una storia lenta a decollare, arrivata subito dopo l’amore passionale con Cavani, ma esplosa nella scorsa stagione quando il Pipita a suon di gol ha portato il Napoli a lottare veramente per lo Scudetto. Cori, canti sotto la curva, maglie col suo nome, statuette del presepe a sua immagine, animali domestici che iniziavano a chiamarsi “Pipita” laddove prima il nome più in voga era “Pocho” (Lavezzi). Un amore frastornante, di quelli che non ti fanno più capire niente, di quelli che ti fanno sorridere se ci pensi durante la giornata.

E poi? E poi non solo finisce, ma lei si fidanza anche con il tuo acerrimo nemico, quello odiato da sempre, quello con cui sei sempre stato in competizione. E ci resti male, malissimo. Ti si stringe lo stomaco dal dolore, dalla rabbia. Bruci tutte le cose che ti ricordano i momenti vissuti insieme, cerchi di annegare il suo ricordo in un mare di lacrime che nessuno vedrà mai. Perché in pubblico devi fare il superiore, deve sembrare che non te ne freghi nulla, che non sia così importante. Che alla fine è stata solo una cotta estiva, un amore da niente. Non era poi nemmeno così bella, ti dirò. E a pensarci bene non ero nemmeno così felice.

Balle. Una sera la rivedi mano nella mano con lui. Insieme. Voi, tu e lei. Nello stesso posto. Ma lei è con un altro. E lo bacia davanti a te.
E hai voglia a dire che non te ne importa niente. Hai voglia a dire che va bene lo stesso. Che è una cosa di poco conto, che è giusto che sia così. Che stai bene e che non c’è alcun problema. La verità la sai tu, ma la sanno tutti: vorresti urlare, disperarti, spaccare tutto ciò che ti capita a tiro tanto è il dispiacere di vedere davanti ai tuoi occhi momenti che tu con lei hai già condiviso e che pensavi fossero solo tuoi. Rischi di impazzire, può scoppiarti il cuore e prenderesti a sassate tutti i sogni ancora in volo, come diceva il buon Massimo Ranieri in Perdere l’Amore.

Alla fine quel momento passa, ma quelle immagini restano. Non le supererai, non lo farai mai. Ogni volta che dirai il contrario sarà una cosa non vera.
L’unica soluzione che hai è imparare a conviverci. E a essere felice NONOSTANTE lei e non CON lei. Che tanto prima o poi lo verrà a sapere e magari una piccola nostalgia di ciò che ha perso gli accarezzerà i pensieri e dirà «beh, però lui…».
Ma tu — a quel punto — non ci sarai più.

Francesco Mariani
Francesco Mariani
Twitter addicted, vive di calcio. In campo è convinto di essere Pirlo, ma in realtà è un Carrozzieri qualunque. Per lui il trequartista è una questione di principio.

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