Il Basilea è ancora troppo piccolo per l’Europa

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Il Basilea, nonostante una partita generosa, ben diversa dalla recita incolore e senza nerbo andata in scena a Londra qualche settimana fa, torna a mani vuote dal Parc des Princes di Parigi. Nonostante i battaglieri proclami della vigilia, che si sono concretizzati con una coraggiosa prestazione in campo, l’undici di Fischer esce da Parigi con un passivo (a zero) di tre reti.

Unica nota positiva della serata, per i renani, le sei reti subite, a Londra, dai bulgari del Ludogorets: grazie alla differenza reti, quindi, la squadra rossoblù guadagna il terzo posto nel girone, che varrebbe la qualificazione alla fase a eliminazione diretta dell’EL, ormai, ragionevolmente, l’obbiettivo concreto stagionale, per quanto riguarda l’Europa. Ma la strada è ancora lunga.

Ieri sera, i confederati hanno giocato meglio, rispetto a quanto si era visto a Londra: un po’ più di ritmo, aggressività e voglia di giocare la partita, soprattutto nella prima frazione. Sono stati infatti loro a far tremare i tifosi parigini al 5′, con Lang che da pochi centimetri, ha mandato sulla traversa, di testa, un suggerimento di Bjarnason. Pochi minuti dopo, la coppia Doumbia-Steffen ha confezionato una bellissima azione in contropiede, che ha tagliato in due la difesa francese: ma l’ex Young Boys si è visto respingere la la conclusione dal portiere e il suo compagno, trovatosi la sfera sui piedi, ha concluso alto sopra la traversa. L’ex romanista, al 35′, ha poi mandato sul palo, da posizione favorevolissima, un pallone servitogli da Delgado, con un traversone dalla sinistra.

Nonostante questi prodromi, alla lunga, però, i francesi hanno fatto valere il loro maggiore tasso tecnico, andando in gol con Di Maria al 40′, servito in area da un tocco di Cavani, dopo una bella percussione sulla sinistra di Matuidi, lanciato sulla fascia da una stupenda intuizione di Rabiot. Lucas al 62′ (grossolano l’errore di Suchy, che ha messo la sfera sul piede dell’attaccante avversario, pressoché all’altezza del dischetto del calcio di rigore) e Cavani (su rigore) al 90 + 3′, hanno arrotondato il punteggio.

Non è stato un brutto Basilea, come dicevamo. Tuttavia, la partita ha dato l’ennesima dimostrazione, quest’anno, che ai campioni svizzeri manchi qualcosa per poter competere con le grandi del calcio europeo. Al di là (anche) di un po’ di sfortuna, si è avuta, comunque, una certa sensazione d’inferiorità, da parte dell’undici di Fischer. Non basta, infatti, creare le occasioni: servono anche freddezza e istinto per mettere i palloni dentro. I francesi hanno avuto, infatti, entrambe. Nella ripresa, poi, i ritmi sono calati, complice anche (forse) lo scoramento: e i francesi non hanno perdonato.

Di positivo, comunque, ci sono stati i primi 40′ minuti dell’incontro, dove i renani, per la prima volta in stagione, hanno tenuto i ritmi giusti per la competizione. Prima della partita, sul Blick, Kubi Türkylmaz aveva bacchettato Fischer per l’esclusione, a Londra, di Delgado. E il centrocampista argentino, questa volta schierato nell’undici iniziale, ha ripagato l’allenatore e gli opinionisti per la fiducia, disputando un gran primo tempo, mettendo il piede nelle azioni più importanti della sua squadra. Non è purtroppo bastato, visti gli errori in fase di finalizzazione. Dietro, invece, gli errori di Suchy sono stati, purtroppo, determinanti.

La qualificazione, quindi, a meno di improbabili miracoli, è perduta. I rossoblù giocheranno, nel ritorno, in casa con i parigini e con l’Arsenal: di sicuro, sarà la possibilità, per i tifosi confederati, di vedere del grande calcio. La speranza di Fischer è anche quella, ovviamente, di trovare dei punti, in chiave terzo posto. Certo, ci vorrà un po’ più di attenzione e precisione: ma chissà che non arrivi anche quella, dopo la confortante (almeno nella prima frazione) prestazione di ieri.

La possibilità di rimanere in Europa, seppur quella minore, è infatti ancora aperta: il Basilea di ieri sera dovrebbe essere in grado di dire la sua con i bulgari, per rimanere nell’Europa di consolazione. La partita decisiva, in questo senso, si giocherà in Bulgaria il 23 novembre, mentre i renani chiuderanno il girone di Champions in casa, contro l’Arsenal, due settimane più tardi. Sarà quindi possibile, a quel punto, fare un primo bilancio.

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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