Non è stato un esordio facile, quello della nuova nazionale Blågul di Andersson, con Ibra in poltrona a vedere la partita a casa e Källström, venuto apposta da Zurigo, a commentarla in tribuna. L’1-1 contro l’Olanda ha fatto storcere il naso a diversi critici, nonostante alcuni (come Olof Lundh) avessero predicato prudenza alla vigilia. L’allenatore degli Orange, Vincent Janssen, è apparso sconsolato: “Due punti persi. Abbiamo dimostrato sul campo di essere più forti della Svezia, ma non è bastato” il commento del tecnico olandese.
Janne Andersson ha invece tenuto testa alla stampa di casa, piuttosto agguerrita: “Abbiamo avuto il miglior giocatore in campo” ha detto, subito dopo la partita. “La partita è stata equilibrata, il pareggio è giusto. I nuovi hanno fatto bene, e questo per noi è importante. A livello di tecnica individuale e possesso palla sono stati più bravi di noi: quindi, per me è un punto guadagnato, e il nostro portiere è stato il miglior giocatore in campo.”
Il portiere Robin Olsen si è quindi guadagnato, con la prestazione dell’altra sera, il posto da titolare. Janne Andersson ha sottolineato l’importanza di creare un gruppo: “Faremo alcuni cambiamenti , ma in linea di massima abbiamo scelto questo gruppo, e cercheremo di fare qualcosa con loro. Non credo che cambierò 24 elementi per la prossima partita; costruiremo qualcosa con quei giocatori, più o meno. Spero che Ekdal possa recuperare, è un elemento che sarà importante per noi.“
Andersson, oltre ad Ekdal, punta ad altri due veterani della nazionale, come Sebastian Larsson e Martin Olsson, che ritiene ancora i migliori nel ruolo: “Si è parlato molto di nuovi innesti, dopo il Campionato Europeo, e si è parlato degli infortunati. Martin ha fatto bene in Francia e, pertanto, è stato davvero un peccato che non ci fosse. Quando starà bene, lo prenderò in considerazione” ha detto l’ex tecnico dei Peking.
“Janne” ha poi concluso: “Ho 23-24 giocatori qui e uno staff di un certo numero di persone, del quale mi devo prendere la responsabilità. È più difficile di quanto avessi pensato. Non è che non ha funzionato, ma io sono abituato ad avere un occhio sulle cose, e ne sono successe tante in questi giorni. Negli ultimi tempi mi sono alzato molto presto, per restare da solo con me stesso a pensare. Per la preparazione delle partite di quest’autunno, devo dire, sotto questo aspetto, che la tecnologia mi dà una bella mano: Whyscout è veramente un dono di Dio per l’umanità (letterale – ndr). Permette di vedere molto le partite senza dover viaggiare, e fa risparmiare tempo e soldi.”
L’altro grande commentatore di calcio svedese, Robert Laul, ha criticato l’atteggiamento troppo difensivista di Andersson: secondo lui, con questi uomini, questa nazionale dovrebbe osare di più. Ma, alla fine, ha concluso con sarcasmo: “Det enda man märkte annars var väl att det i vart fall inte var Hamrén som ledde laget. Alltid något.” (L’unica cosa positiva che abbiamo visto è che, in ogni caso, non era Hamrén che ha guidato la squadra. È sempre qualcosa, tutto sommato). Insomma, il cantiere è aperto. E la nazionale del dopo Ibrahimović non avrà vita facile. Ma, del resto, si sapeva. Buon lavoro, Janne, e buona fortuna: ce ne sarà bisogno.