Gregorio, ultimo della sua stirpe

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L’oro di stanotte che Greg Paltrinieri ha vinto nei 1500 dovrebbe essere salutato con un gaudio anche maggiore rispetto a quello che si riserva a un qualsiasi trionfo tricolore nelle gare olimpiche. Prima di tutto perché arrivare da favorito ai Giochi è sempre complesso: ne sanno qualcosa le nostre ragazze di punta della scherma, Rossella Fiamingo e Arianna Errigo, che non sono riuscite a strappare quell’oro che alla vigilia pareva un obiettivo decisamente alla portata – anche se, d’accordo, due esiti finali molto diversi perché Rossella ha comunque portato a casa l’argento mentre Arianna è mestamente uscita agli ottavi.

In secondo luogo, la vittoria del nuotatore carpigiano è anche il pieno successo del centro federale di Ostia, una delle non proprio tantissime (eufemismo) strutture sportive all’avanguardia del nostro Paese, in cui è raro trovare dei contesti di allenamento all’altezza del talento degli atleti – purtroppo. Sarebbe forse più ficcante fare un po’ di morale su questo che non sull’opportunità di dare spazio, durante le Olimpiadi, a sport che prevedono l’uso di armi…

Ma si diceva di Ostia. Il regno di Stefano Morini, il coach di Paltrinieri e di Gabriele Detti, altrettanto freschissimo bronzo sempre nei 1500, senz’altro uno dei “segreti” dei due siluri umani classe 1994, l’uomo che ha saputo sgrezzare, formare e raffinare il talento dell’emiliano e del toscano, portandolo fino al punto di ebollizione.

Ora i nostri si sono definitivamente consacrati perché la medaglia olimpica, a coronamento dei loro percorsi individuali negli ultimi quattro anni, è il suggello definitivo che conferma il loro status di campioni, gli ultimi del nostro movimento natatorio, che vanno a proseguire la nostra tutto sommato recente tradizione che parte dai Rosolino, i Brembilla e i Fioravanti, passa dai Magnini e dalla Pellegrini (forse la più grande di tutti) e arriva appunto a Greg e Gabriele.

L’ovvia speranza è che i due pupilli del Moro Morini siano gli ultimi solo in senso cronologico e anagrafico.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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