Francia 2016 – Maledetti rigori: Germania-Italia interrompe la tradizione, ma azzurri fuori a testa alta

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La Germania dice addio alla maledizione Italia, gli azzurri salutano Euro 2016: le storiche rivali si trascinano sino ai rigori allo Nouveau Stade de Bordeaux, per il 6-5 tedesco dopo l’errore decisivo di Darmian. Primo tempo interlocutorio, secondo più aperto: Özil punge, Bonucci dal dischetto punisce l’ingenuità di Boateng e dopo il 120′ è ancora tutto in equilibrio. Deciderà la “lotteria” dei rigori, ancora una volta – storia continentale alla mano – favorevoli ai tedeschi. 

Non succede tantissimo sino al 45′, ma gli eventi del primo tempo raccontano di un’Italia coraggiosa, ben messa in campo e per niente intimorita dai campioni del mondo. Che non significa, naturalmente, eccesso di spavalderia, o tutti all’arrembaggio e chi se ne frega: Conte ha preparato con cura sino all’ultimo dettaglio e quella con Löw – evidentemente colpito dal cammino degli azzurri sino a Bordeaux – è una partita a scacchi. Il primo che sbaglia, perde; o giù di lì: bravo Parolo a sostituire De Rossi, bravi gli italiani e i tedeschi a onorare l’impegno pur nella tensione e nella paura di un quarto di finale continentale. Germania che perde Khedira – unico “italiano” in maglia bianca – al quarto d’ora e spazio a Schweinsteiger, da tempi ai margini a Manchester eppure veterano di una nazionale sicura di sé; meglio comunque l’Italia, a suo agio anche per il primo tempo opaco di Kroos e Özil, stelle appannate di una Germania attenta più a non concedere spazi che a offendere. Vero che, tra 41′ e 43′, prima Müller e poi Gómez spaventano Buffon, ma l’Italia c’è e l’equilibrio regge all’intervallo: 0-0 e sembra infinita.

Kassai cambia metro di giudizio nella ripresa: arrivano i cartellini non dati nel primo tempo e il fischietto ungherese è più severo per non farsi sfuggire la partita di mano. Florenzi disfa, Florenzi fa: il tuttofare della Roma, al 54′, salva su Müller: Conte trema ma l’Italia c’è. Azzurri che abbassano il baricentro e possesso palla prettamente tedesco: poco male, perché i totem juventini in difesa si battono il petto e i portatori di palla di Löw hanno poche idee. Molto meglio, rispetto a inizio partita, Özil. È l’asso dell’Arsenal a illuminare l’attacco della Germania, ma soprattutto a bucare Buffon al 65′: sull’asse Gómez-Hector, una deviazione favorisce il n. 8, per l’ennesima perla di una carriera da fuoriclasse. Italia in bambola e lo stesso Gómez, poco dopo, quasi raddoppia: Buffon c’è, l’Italia meno. Nel peggior momento, gli dei del calcio parlano italiano: Boateng alza le braccia ed è rigore, Bonucci si prende responsabilità e pareggio, per l’1-1 al 78′.

Di lì alla fine dei tempi regolamentari regna la paura: Florenzi abdica alla fatica, né Germania né Italia affondano il colpo, anche per paura del contropiede. Per entrambe le squadre, i supplementari sono un lento trascinarsi verso i rigori: prevale la stanchezza. Dal dischetto tedeschi e italiani si studiano e si va a oltranza; piange Darmian, esulta la Germania tutta: maledizione finita, ma Italia fuori a testa alta.

 GERMANIA-ITALIA 1-1 (0-0) – 6-5 d.c.r.

Germania (4-4-2): Neuer 6.5; Höwedes 6, Boateng 5.5, Hummels 6, Hector 7; Kimmich 6, Khedira sv (16′ Schweinsteiger 5.5), Kroos 6, Özil 7; Müller 5.5, Gómez 6 (72′ Draxler 6). A disp.: Leno, ter Stegen; Mustafi, Tah, Schürrle, Can, Weigl, Götze, Sané, Podolski. All.: Löw.
Italia (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 6.5, Bonucci 7, Chiellini 6 (120′ Zaza sv); Florenzi 7 (86′ Darmian 5.5), Sturaro 6, Parolo 7, Giaccherini 6.5, De Sciglio 6; Pellè 6, Éder 5.5 (107′ Insigne sv). A disp.: Sirigu, Marchetti, Ogbonna, De Rossi, Bernardeschi, El Shaarawy, Immobile. All.: Conte.
Arbitro: Viktor Kassai (Ungheria).
Marcatori: 65′ Özil (G), 78′ rig. Bonucci (I).
Note – Ammoniti: Hummels, Schweinsteiger (G); Sturaro, De Sciglio, Parolo, Pellè, Giaccherini (I).
Sequenza rigori: Insigne (I) GOL, Kroos (G) GOL, Zaza (I) FUORI, Müller (G) PARATO, Barzagli (I) GOL, Özil (G) PALO, Pellè (I) FUORI, Draxler (G) GOL, Bonucci (I) PARATO, Schweinsteiger (G) FUORI, Giaccherini (I) GOL, Hummels (G) GOL, Parolo (I) GOL, Kimmich (G) GOL, De Sciglio (I) GOL, Boateng (G) GOL, Darmian (I) PARATO, Hector (G) GOL.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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