Terremoto in casa Amkar, Peev abbandona il ritiro

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La semifinale di coppa di Russia persa ai calci di rigore ha lasciato numerosi strascichi in casa Amkar, nonostante la salvezza praticamente raggiunta in campionato. Il 37enne Georgy Peev ha lasciato la squadra dopo un duro litigio con il tecnico Gadzhi Gadzhiev, occorso proprio al termine dell’incontro con lo Zenit.

“Me ne vado e mi ritiro dal calcio giocato” ha spiegato un furibondo Peev. “Nei minuti finali della partita con lo Zenit sono andato a battere un calcio d’angolo e Gadzhiev, dimostrando scarsa fiducia verso di me, ha chiamato Dzhikya e gli ha intimato di incaricarsi del corner. Nello spogliatoio mi ha chiesto perchè ho deciso di non stringergli la mano, e gli ho spiegato che la colpa del mio errore del dischetto non era altro che la sua assenza di credito nei miei confronti. Da quel momento i toni sono divenuti più accesi”

“Non è la prima volta” ha continuato il bulgaro. “Dopo la partita con la Dinamo Gadzhiev non era contento di come gli avevo stretto la mano. Non ho perso tempo con queste sciocchezze e ho risposto segnando il gol decisivo con l’Anzhi. Mercoledì situazione identica, ero molto deluso per l’esito del confronto e negli spogliatoi, di fronte a tutti, Gadzhiev ha fatto una scenata contro di me. Non è stato qualcosa di edificante”

Anche con Cherchesov Peev ebbe alcune tensioni, e fu per questo motivo messo nella squadra riserve. Nonostante ciò sono in molti a stare dalla parte del veterano rossonero. “So come sono andate le cose” afferma Dmitry Popov, bandiera dell’Amkar ritiratasi qualche stagione or sono, “e sto dalla parte del giocatore. Tutti in quel momento erano sconfortati per l’eliminazione, non c’era bisogno di fare una sfuriata del genere. Soprattutto contro Peev, che ha dato tutto in campo”. “Peev è il leader della squadra, un esempio per i giovani, perderlo sarebbe pesantissimo. Soluzioni non ce ne sono, o se ne va lui o se ne va Gadzhiev”

 

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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