Europei Under 21 – In Israele fu trionfo della Rojita

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18 giugno 2013, Gerusalemme: la Spagna di Lopetegui ne fa quattro agli azzurrini di Devis Mangia in Terra Santa. Proprio come i fratelli maggiori, che un anno prima ne rifilarono sempre quattro agli azzurri di Prandelli nella finale di Euro 2012. Da poker a poker, senza soluzione di continuità. Furie Rosse, insomma, anche sotto i 21 anni.

A decidere quella partita furono due campioni dal destino segnato: Isco e Thiago Alcântara, autore quest’ultimo di una tripletta. Due centrocampisti squisiti, dalla tecnica sopraffina, che, non a caso, giocano nel Real Madrid e nel Bayern Monaco. Una Rojita di stelle, se si pensa che in quella squadra c’erano anche Morata (capocannoniere di Israele 2013), Muniain, Tello, Illarramendi, Carvajal, Bartra, Montoya, de Gea.

L’Italia, però, fu vice campione a testa altissima. I ragazzi di Mangia furono protagonisti un torneo al di sopra delle aspettative e già dalla fase a gironi si capiva che la squadra poteva arrivare in fondo: vittoria contro l’Inghilterra grazie a una punizione gioiello di Insigne, 4-0 ai padroni di casa di Israele sancito dalla doppietta di Gabbiadini e dagli acuti di Saponara e Florenzi e 1-1 contro la Norvegia, con Bertolacci che “salva” gli azzurrini, già in semifinale, al 94esimo.

Il girone A, quello dell’Italia, emetteva dunque una doppia sentenza, in parte attesa, in parte no: la qualificazione di capitan Caldirola e compagni, come da pronostico, e la contemporanea e sorprendente eliminazione dell’Inghilterra, ultima a zero punti, dopo aver perso persino contro Israele. Avanti la Norvegia, rivelazione che non t’aspetti.

Nel frattempo, nell’altro girone, Morata segnava contro Russia, Germania e Olanda e la Spagna faceva bottino pieno, seguita dagli arancioni del c.t. Cor Pot, capaci di dare grande dimostrazione di spettacolo nel 3-2 contro la Germania e nel 5-1 contro la Russia.

Proprio l’Arancia Meccanica, macchina da gol e di gioco come da tradizione, è lo spauracchio degli azzurrini in semifinale. Difesa solida con de Vrji, Martins Indi e Blind, centrocampo di qualità e quantità con Strootman, Maher, Clasie e attacco velenoso composto da giovani talenti come Depay, de Jong e Wijnaldum. Ma l’Italia ha una gran difesa e capitalizza al meglio la rete di Borini, conquistando così la finale.

Ad attenderla c’è la temibile Spagna, smaniosa di bissare il successo ottenuto in Danimarca nel 2011 e galvanizzata dal 3-0 rifilato alla Norvegia in semifinale (ancora a segno Álvaro Morata). Ma pur partendo sfavorita, la truppa italiana può giocarsela. E lo dimostra quando, con Immobile, riacciuffa dopo una manciata di minuti i cugini spagnoli, passati in vantaggio con Thiago. Fino alla mezz’ora è partita vera, una degna finale di un Europeo Under 21. Poi si arrabbia Thiago e la Spagna saluta e se ne va: doppietta in sette minuti netti. All’intervallo è già finita. Nella ripresa, Isco arrotonda su rigore e Borini si toglie lo sfizio di apporre il proprio nome fra i marcatori della finale e fra i migliori giocatori di Israele 2013, secondo l’UEFA.

Il resto è praticamente presente: il passaggio di testimone da Mangia a Di Biagio fa da preludio a un biennio di grandi risultati per gli azzurrini, che anche in Repubblica Ceca potranno dire la loro. In più, non ci saranno quei marziani degli spagnoli (eliminati a sorpresa negli spareggi dalla Serbia). Un motivo in più per crederci, e per tornare sul tetto d’Europa dopo oltre dieci anni.

 

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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