Un ricordo per Geatano Scirea

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“Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi resta, per sempre”. Erano le parole che la curva sud dello Juventus Stadium ha esposto nel commosso ricordo delle trentanove vittime dell’Heysel, parole che possono essere utulizzate anche per un campione che per quattordici anni ha vestito (professionalmente) solo due colori: il bianco e il nero. Gaetano Scirea avrebbe compiuto oggi 62 anni, l’indimenticato campione della Juventus e storico libero della Nazionale italiana campione del Mondo in Spagna nel 1982.

Del gentile “Gai” si potrebbero scrivere biblioteche e biblioteche di libri, dal suo modo di porsi con la stampa, con la classe arbitrale, con gli avversari, fino all’interpretazione del ruolo, irripetibile, senza una macchia rossa di espulsione. Era davvero grande Scirea, giocava in una squadra che ha vinto tutto e in una Nazionale che ha fatto sentire “fratelli d’Italia” anche chi non era ancora nato.

La Juventus lo ricorda con un breve messaggio su Twitter: “Campione immenso, uomo straordinario“. Forse le migliori parole sono uscite dalla voce roca e inconfondibile di Sandro Ciotti: “Scusate, dobbiamo interrompere la selezione delle partite di Serie A… per una ragione veramente tremenda: è morto Gaetano Scirea in Polonia… E’ inutile spendere parole su un uomo che si è illustrato da solo per tanti anni su ogni campo del mondo, che era un campione di sport ma soprattutto di civiltà“.

Il n.6 bianconero resterà per sempre sulle spalle di Scirea, libero nell’universo.

Alessandro Legnazzi
Alessandro Legnazzi
Zeneize d'adozione. Da sportivo e (presunto) giornalista nasce nei court di tennis folgorato dagli scritti del maestro Gianni Clerici; scopre d'avere un cuore grande così e si dedica anche al calcio.

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