Il Gran Premio di Australia nella storia

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Domenica Gran Premio di Melbourne sancirà l’inizio ufficiale del Campionato Mondiale di Formula 1. Per gli appassionati, l’Australia rappresenta lo spartiacque fra le speranze, maturate durante i mesi di pausa e i valori oggettivi, emersi dai primi risultati sulla pista.

Questa consuetudine risale a tempi relativamente recenti. È nel 1996, infatti, che l’attuale circuito di Melbourne debutta in Formula 1, trasformandosi nella tradizionale gara di apertura. Solo nel 2006, a causa dei concomitanti Giochi del Commonwealth, e nel 2010, slitta al terzo e al secondo posto nel calendario. Prima dell’inaugurazione di questo autodromo, spetta ad Adelaide ospitare il Gran Premio d’Australia.

Il circuito cittadino di Adelaide entra a far parte del Mondiale nel 1985: il vincitore è Keke Rosberg su Williams. Per 10 anni esatti accoglie l’ultima gara della stagione; il passaggio di testimone con Melbourne genererà poi questo curioso “Testacoda”, in cui l’ultimo GP del calendario si ritroverà ad essere il primo. Proprio ad Adelaide, il 13 novembre 1994, si disputa una corsa destinata a fissarsi nei ricordi di molti spettatori.

La stagione, funestata dal “Week end nero di Imola” in cui persero la vita Roland Ratzenberger e Ayrton Senna, si stava concludendo nell’incertezza assoluta, poiché il primo e il secondo pilota risultavano distanziati in classifica da un solo punto. Michael Schumacher, la stella emergente della Benetton, deteneva il primato, ma alle sue spalle Damon Hill, figlio dell’indimenticato Graham, si preparava a spingere ai limiti la sua Williams per eguagliare il padre e laurearsi così Campione del Mondo.

Sulla griglia di partenza i duellanti, al secondo e al terzo posto, scattano e si portano in testa, superando subito Nigel Mansell, partito in pole position. Per la prima metà di gara le posizioni non mutano e la sensazione di molti è che si stia preannunciando una lotta indimenticabile nei giri finali. Al 35° giro avviene però il colpo di scena.

Alla curva East Terrace Scumacher esce di pista e tocca il muretto con l’anteriore destra, danneggiando la sospensione. La vettura, spinta dalla forza d’inerzia, ritorna in pista proprio davanti a Damon Hill, il quale tenta il sorpasso proprio mentre il tedesco, all’esterno, sterza per entrare in curva. Ne deriva un incidente che causa il ritiro di entrambi: su quella manovra si infrangono le speranze mondiali di Hill.

Il Leone Mansell si ritira dalla Formula 1, agguantando la sua trentunesima e ultima vittoria,  purtroppo però i riflettori sono quasi tutti rivolti ai due litiganti. Al termine del Gran Premio Damon Hill e la Williams chiedono che la manovra del giovane tedesco venga sanzionata, ma i vertici rigettano il reclamo, giudicando quanto avvenuto un normale incidente di gara. Gli appassionati, memori dei tamponamenti fra Senna e Prost nel 1989 e nel 1990, si dividono in due schieramenti.

I pro Schumacher sostengono che la dinamica degli eventi sia solo frutto del caso e rinfacciano all’inglese di aver mostrato troppa foga e poca razionalità. I pro Hill accusano il tedesco di aver voluto eliminare intenzionalmente il rivale. A distanza di anni, Hill si mostra sicuro di essere stato vittima di una scorrettezza, mentre Schumacher ha sempre ribadito la propria innocenza.
Ancora oggi, nonostante il filmato sia stato sezionato in ogni suo fotogramma, le due fazioni restano ferme nelle proprie convinzioni e anche questo contribuisce a rendere il contestato Gran Premio d’Australia del 1994 indimenticabile.

Enrica Panzeri
Enrica Panzeri
Nata e cresciuta a Lecco. Attualmente impiegata in cerca di impiego. Ama Milano, l'Inter, il cinema, la letteratura, il disegno e i gatti. Non necessariamente in questo ordine.

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