Rugby league, World Club Series: South Sydney batte St Helens e l’Australia fa 3 su 3

-

Emisfero nord contro emisfero sud. O meglio: Inghilterra contro Australia, storia di una rivalità secolare e storicamente favorevole ai Kangaroos. Ora anche a livello di club: i South Sydney Rabbitohs sono campioni del mondo, dopo il perentorio 0-39 su St Helens, campione d’Inghilterra ma lontana da certi livelli.

In soldoni, la storia è presto detta: il rugby league resta lo sport principe dell’Australia, almeno a est della Barassi Lane, mentre in Inghilterra è sport di massa nel nord industriale ma fatica ad attrarre interesse e capitali, per una divario crescente nei confronti di una NRL dal salary cap alto e irraggiungibile. Come non bastasse lo scarto economico e di strutture, ci si mette pure quello tecnico: gli inglesi non producono da tempo mediano di livello internazionale e l’unico che hanno (Gareth Widdop) gioca per St. George Illawarra e ha bastonato, nella gara del giovedì sera, Warrington a domicilio.

Con ordine, questa versione “espansa” del World Club Challenge – sostanzialmente l’Intercontinentale del rugby league, vinta da Melbourne nel 2012 a Leeds e dai Roosters nel 2013 in casa – vedeva i tre club più forti della Super League (St Helens, Wigan e Warrington) sfidare i campioni d’Australia (Souths), oltre a Brisbane e i Dragons, invitati per blasone e disponibilità.

south sydney world club challenge rugby leagueWolves-Dragons e Warriors-Broncos hanno regalato all’appassionato pubblico di Warrington e Wigan 80′ di gioco intenso e spettacolare, teso e nervoso, con tanto di polemiche arbitrali (in particolare nel match del giovedì), per un crescendo di tensione che avrebbe dovuto portare al grande piatto finale, alla partita per il titolo iridato. Peccato che St Helens, il cui gioco è poco congeniale a un avversario internazionale e mancava di creatività vista l’assenza di Luke Walsh, siano crollati e i Souths – privi sì di Sam Burgess passato all’union ma sostanzialmente la squadra più forte del pianeta – abbiano veleggiato sino allo 0-39 finale, con mete di Reddy, Steward, Walker, Inglis, Keary, McQueen.

Il +39 al fischio finale di Richard Silverwood è forse eccessivo nei confronti del movimento inglese – che nelle altre due partite se l’è giocata sino all’ultimo, mancando però di gioco al piede e creatività – ma ben descrive lo stato di forma dei campioni della NRL, massima espressione di uno sport troppo spesso ignorato in Italia eppure frenetico, duro e spettacolare. Con in più la perla di Russel Crowe (co-proprietario di South Sydney) che opta per Langtree Park invece della notte degli Oscar: diavolo di uno sport, più forte del red carpet.

Rugby league – World Club Series 2015

WARRINGTON WOLVES-ST. GEORGE ILLAWARRA DRAGONS 12-8
Arbitro: Ben Thaler. Spettatori: 13.080

WIGAN WARRIORS-BRISBANE BRONCOS 12-13 (golden point)
Arbitro: Phil Bentham. Spettatori: 20.842

ST HELENS-SOUTH SYDNEY RABBITOHS 0-39
Arbitro: Richard Silverwood. Spettatori: 17.890

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

MondoPallone racconta…Italia – Brasile, duellanti nel tempo

Stasera a Ginevra va in scena, seppure in amichevole, un classico del calcio mondiale. L’Italia della tattica e del contropiede contro il Brasile del...
error: Content is protected !!