Derby dal mondo: Peñarol-Nacional, la rivalità più antica del Sudamerica

-

Dopo l’appuntamento con il Superclásico tra River Plate e Boca Juniors (terminato 1-1 domenica scorsa), ci spostiamo in Uruguay per la quarta puntata di “Derby dal mondo”.

Il Clásico di Montevideo tra Peñarol e Nacional rappresenta la più antica rivalità tra due squadre di calcio al di fuori della Gran Bretagna (fatta eccezione per il derby di Praga tra Sparta e Slavia).

Stemma PeñarolNel 1891 alcuni ferrovieri, per la maggior parte inglesi, danno vita al Central Uruguay Railway Cricket Club (CURCC). Il club venne subito chiamato anche Peñarol per il quartiere dove era ubicato (che prendeva il nome dal paese italiano Pinerolo). Tuttavia solo nel 1915  il nome ufficiale della squadra divenne Club Atlético Peñarol. I colori scelti furono il giallo e il nero, colori tipici dei segnali ferroviari dell’epoca, mentre lo stemma fu composto da nove bande verticali (cinque nere e quattro gialle) e undici stelle, rappresentanti gli unidci giocatori (“stelle”) che scendevano in campo. Questo simbolo è rimasto immutato dagli anni della fondazione ed è motivo di grande orgoglio per i tifosi aurinegros. Il soprannome principale del Peñarol è Carboneros, dalle locomotive a carbone che si utilizzavano agli inizi del novecento e che avevano chiaramente un legame con i fondatori del club.

Il Nacional nasce invece nel 1899 dalla fusione di due società: l’Uruguay Athletic Club e il Montevideo Football Club. L’obiettivo dei Penarol-Nacional stemmifondatori, come si nota dal nome, era quello di formare una squadra di giocatori locali e distanziarsi dalle tante squadre straniere (per lo più create dagli inglesi) presenti in quegli anni. Anche i colori che vennero adottati rispecchiano questo ideale, e infatti il blu, il bianco e il rosso sono i simboli della patria in Uruguay e furono i colori che componevano la prima bandiera uruguaiana nel 1825, formata da tre strisce orizzontali. Dal 1902 la maglia del Nacional è sempre stata bianca e da qui deriva il primo dei tre soprannomi principali usati per descrivere il Nacional e i suoi giocatori: Albo. Gli altri due sono Bolso (o Bolsilludo) per via del taschino presente sulla prime uniformi, e Tricolor per i tre storici colori che rappresentano il club.

Peñarol e Nacional rappresentano non solo Montevideo (a cui appartengono moltissime squadre di quelle presenti nel massimo campionato) ma tutto l’Uruguay, infatti più dell’80% del paese tifa per l’una o per l’altra squadra. Pazzesco il numero di sfide che ci sono state dal 1900 a oggi: 515 tra tutte le competizioni. 184 sono le vittorie dei Carboneros, 167 quelle dei Bolsos e 164 i pareggi. Se quelli del Peñarol possono vantarsi di aver il maggio numero di vittorie nel Clásico, i tifosi del Nacional possono vantarsi di aver avuto il più grande marcatore di tutti i tempi del derby: Atilio García, con 34 reti realizzate. 62 sono invece le presente (tra CURCC e Peñarol) di José Piendibene, leader di questa statistica.

Tra i giocatori più celebri del Peñarol impossibile non nominare Ghiggia e Schiaffino, autori dei due gol con cui l’Uruguay batte il Brasile ai Mondiali del 1950 nel celebre Maracanazo. Tanti anche i campioni che hanno vestito la maglia del Nacional: dal già citato García a Scarone, per arrivare ai tempi più recenti con Recoba, che veste tuttora la gloriosa maglia tricolor.

Le due squadre si sfidano all’Estadio Centenario, nominato dalla FIFA “Monumento Histórico del Fútbol Mundial” (“Monumento storico del calcio mondiale”). Utilizzato come stadio della Nazionale, il Centenario può ospitare fino a 65235 spettatori ed è puntualmente gremito in occasione delle partite tra Peñarol e Nacional, anche s sin realtà questo non sarebbe lo stadio di casa di nessuna delle due squadre. I nomi delle due curve dell’impianto si rifanno alle imprese olimpiche dell’Uruguay: la tribuna Colombes prende il nome dalla città francese in cui la Celeste vinse la prima medaglia d’oro nel 1924, mentre la tribuna Amsterdam è così chiamata dalla capitale olandese in cui l’Uruguay conquistò il secondo oro olimpico nel 1928. Proprio da quest’ultima deriva il nome della parte più calda della tifoseria giallonera: la Barra Amsterdam.

Barra AmsterdamProprio i tifosi rappresentano ovviamente una parte fondamentale e imprescindibile di questo scontro tra titani. Nel 1908 un giornalista definì le due squadre “Irreconciliabili nemici di tutte le epoche”, e dopo più di un secolo si può sicuramente affermare che avesse ragione. La Barra Amsterdam e la Banda del Parque danno spesso vita a coreografie spettacolari, con bandiere enormi e fuochi d’artificio. Tuttavia non sono mancati purtroppo gli incidenti, spesso costante negativa di queste grandi partite sudamericane: gli scontri più pesanti tra le due tifoserie si registrarono nel 1994 e nel 2005. Attualmente il Peñarol può vantare più tifosi nel paese (secondo sondaggi recenti), ma il Nacional ha avuto il primo “hincha” della storia: all’inizio del ventesimo secolo Miguel Reyes era un tifoso del Tricolor che non faceva mai mancare il suo appoggio alla squadra gridando ai giocatori “Hincharias la pelota” (“Infilare la palla” in un dialetto rioplatense). Da quel momento venne chiamato “El hincha” e da qui questo divenne il nome comune per tutti i tifosi del paese.

Nacional Montevideo bandieraI tifosi tricolores strapparono ai rivali il record della bandiera più grande nel mondo quando nel 2013 realizzarono un telone lungo 600 metri e alto 50 per un totale di 30000 metri quadrati che coprì tre delle quattro le tribune del Centenario.

Infinita la lista dei titoli conquistati dalle due squadre. Il Peñarol ha vinto 49 titoli locali, 5 Copa Libertadores (1960, 1961, 1966, 1982, 1987) e 3 Coppe Intercontinentali, mentre il Nacional ha conquistato 44 campionati, 3 Copa Libertadores (1971, 1980, 1988) e 3 Coppe Intercontinentali. Tante le sfide che sono entrate nella storia. Nel 1941 il Nacional ottenne la più larga vittoria della storia imponendosi per 6-0, mentre nel 1987 fu il Peñarol a compiere un’impresa incredibile vincendo 2-1 grazie alla rete di Jorge Cabrera. Non sono mancate ovviamente le sfide in ambito internazionale: nel 1962 gli aurinegros eliminarono gli odiati rivali in semifinale con il gol di Spencer, successo bissato poi nel 1966 con un rotondo 3-0. La rivincita per il Nacional arrivò nel 1969 con un netto 2-0. Negli ultimi dieci incontri il bilancio è sostanzialmente in parità, ma è la partita del 27 aprile 2014 a essere entrata nella storia: il Peñarol si impose per 5-0 trascinato da un grande Marcelo Zalayeta (ex di Juventus e Napoli) rifilando una memorabile sconfitta ai “cugini”, che faranno fatica a cancellare questa partita dalla propria memoria.

Al momento però il Tricolor è in testa all’Apertura 2014 e attende con ansia il Clásico dell’8 novembre per rifarsi dell’umiliazione subita.

Riccardo Bozzano
Riccardo Bozzano
Nato a Genova, dove vive attualmente. Ama molti sport tra cui basket, calcio, football americano e tennis. Segue il calcio italiano, europeo e sudamericano, con una forte passione per il campionato argentino.

MondoPallone racconta…Italia – Brasile, duellanti nel tempo

Stasera a Ginevra va in scena, seppure in amichevole, un classico del calcio mondiale. L’Italia della tattica e del contropiede contro il Brasile del...
error: Content is protected !!