Serie A – La griglia di partenza: 14° Hellas Verona

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Terminato il mercato estivo continua l’analisi approfondita delle venti squadre di Serie A: un sondaggio interno in redazione ci ha portato a stilare la nostra griglia di partenza. Due volte al giorno, alle 8.30 e alle 16.30, scopriremo piano piano – dall’ultima piazza alla prima – tutte le formazioni che disputano la massima serie nazionale, svelandone punti forti e deboli, oltre che agli obiettivi presumibilmente raggiungibili. Oggi tocca all’Hellas Verona, squadra che occupa la nostra 14° piazza virtuale.

A Verona la marcia è cambiata già da qualche anno, con il chiaro obiettivo di tornare a occupare quella posizione che un tempo aveva, tornando a giocare fra le ‘grandi’ e puntando in particolare al ritorno in Europa. La risalita in A la scorsa stagione, e dopo un anno di B da assoluta protagonista, è stato certo il punto di partenza, ma non quello di arrivo. Le ambizioni sono subito state molto alte e da qualcuno forse reputate eccessive, fatto sta che lo scorso anno nel panorama calcistico della nostra Serie A abbiamo assistito all’ascesa sempre più prepotente degli scaligeri che in un colpo solo hanno superato notevolmente i cuginastri di Chievo, inflitto pesanti sconfitte a squadre sulla carta notevolmente più forti (si ricordi la primissima di campionato con un Milan uscito a testa più che bassa dal campo) e quasi centrato al primo tentativo l’obiettivo ultimo o quasi, l’Europa, posizionandosi al termine del campionato in decima posizione, davvero non male per una neopromossa.

Con gli sviluppi di quest’ultimo mercato estivo la società ha cercato di equilibrare il più possibile i vari reparti della squadra allenata da Mandorlini. La partenza di Iturbe, accasatosi alla Roma, non può che aver prodotto un indebolimento notevole nel settore offensivo, ma soprattutto ha un po’ scalfito quell’entusiasmo generale che si era diffuso in quel di Verona. L’ossatura della squadra si è fatta meno giovane con l’arrivo di uomini di esperienza come Rafael Marquez in difesa, Obbadi e Christodoulopolous a centrocampo e Saviola in attacco al fianco del confermatissimo Toni; tuttavia, Sogliano sembra aver colto ancora nel segno con la conservazione e l’integrazione di numerosi giovani di sicuro talento e prospettiva, in primis bastino i nomi di Tachtsidis (tornato all’ovile dopo due anni di lontananza), Chanturia, Sala e Nico Lopez, ma anche rinforzi sulle corsie difensive come Martic, Luna e Brivio. L’obiettivo, in realtà, non sembra cambiato rispetto allo scorso anno, ma l’Hellas Verona di Mandorlini avrà quest’anno vita presumibilmente molto più difficile con le milanesi notevolmente rafforzate e molte altre ‘piccole’ sul piede di guerra.

COSA VA – Luca Toni, il centravanti gialloblù non da segno di volersi fermare e parte più carico che mai pur non riuscendo a trovare il gol alla prima di campionato sul difficile campo di Bergamo. Toni rappresenta sicuramente l’arma migliore di questo Hellas e non solo per la quantità di gol che è in grado di sfornare nell’arco della stagione, ma anche e soprattutto per il suo ruolo tutt’altro che marginale nella costruzione e nel buon esito delle manovre della squadra veneta. Già, la cerniera di centrocampo con l’esperienza di Obbadi, con Halfredsson e Christodoulopoulos e con Tachtsidis in procinto di esplodere definitivamente, riesce a costruire spesso la trama di gioco trovando poi lo stesso Luca Toni a far da sponda o a proteggere palla prima di imbeccare qualche compagno cercando di mandarlo a porta (si è visto proprio nella gara contro l’Atalanta, quando alla ripresa ha messo Gomez tutto solo di fronte a Sportiello). La fiducia, inoltre, sembra essere notevolmente cresciuta e la Serie A non sembra fare più tanta paura a questo Hellas che sa, oramai, come muoversi.

COSA NON VA – Come detto il mercato ha puntato a mettere nelle mani di Mandorlini una squadra che fosse il più equilibrata possibile in ogni reparto. Se il livellamento c’è sicuramente stato a centrocampo e in attacco, il reparto difensivo, pur essendosi rafforzato non ha convinto ancora appieno mostrando nella gara contro l’Atalanta una fragilità e una facilità ad essere penetrata, soprattutto sugli esterni, che non promette nulla di buono. Brivio sulla corsia mancina potrà forse dare qualche certezza in più, ma si tenga presente che l’Hellas quest’anno dovrà affrontare formazioni ben più potenti da un punto di vista offensivo della squadra bergamasca e quando al Bentegodi sbarcheranno Roma, Milan, Juve o Inter le cose potrebbero mettersi davvero male. Un’ultima nota stonata è rappresentata dall’incognita degli esterni offensivi: gran parte del successo dello scorso anno e anche buona parte dei gol realizzati da Luca Toni sono stati, infatti, frutto spesso e volentieri delle scorrerie sulle fasce alte di un certo Iturbe che ora non c’è più. Sulla sinistra Jankovic ha fatto vedere di sapersi muovere bene e sulla destra Mandorlini oltre all’esperienza di Saviola e a Juanito potrà disporre della freschezza e rapidità di Nico Lopez, probabilmente il giocatore che per caratteristiche più si candida a svolgere il lavoro che faceva Manuel Iturbe (mentre sembra essere sempre più ai margini del progetto gialloblù il giovane georgiano Chanturia), ma attenzione a trovare l’assetto giusto, altrimenti anche Toni lasciato tutto solo non potrà risolvere tutte le partite dell’Hellas e i problemi aumenteranno drammaticamente.

COSA ASPETTARSI – Il primo obiettivo reale è sicuramente la salvezza tranquilla, ma la scorsa stagione ha inevitabilmente lasciato nei tifosi e, forse, anche nella società quella voglia di fare quel qualcosa in più, sperando di potersi giocare fino all’ultimo un approdo in Europa che avrebbe certo il sapore di una delle vittorie più grandi. Bisogna, però, considerare il rafforzamento generale che ha coinvolto Juve, Roma, Milan, Inter, ma anche altre squadre ‘minori’ e di conseguenza per Mandorlini e i suoi potrebbe farsi più difficile il ripetere la stagione scorsa o addirittura migliorarsi. L’Hellas ha stupito l’anno scorso e proverà a farlo di nuovo, ma il primo vero obiettivo non può che rimanere la salvezza, magari con un bel po’ di anticipo.

EPISODI PRECEDENTI:

La griglia di partenza – 20° Empoli
La griglia di partenza – 19° Cesena
La griglia di partenza – 18° Palermo
La griglia di partenza – 17° ChievoVerona
La griglia di partenza – 16° Cagliari
La griglia di partenza – 15° Sassuolo

Daniele Gubbiotti
Daniele Gubbiotti
Nasce nel 1986 a Terni. Nel 2010 consegue la laurea in Lettere. La passione per il calcio, unita a quella per la scrittura e per la linguistica lo portano ad avventurarsi nel campo del giornalismo sportivo.

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