Verso Brasile 2014: un Mondiale di simboli, colori e musica

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L’accostamento delle parole “Mondiali” e “Brasile” evoca sensazioni indescrivibili e invita a viaggiare con l’immaginazione verso un mondo esotico, fatto di immagini, simboli, musica, colori, spiagge e belle donne, sì anche quelle, che solo il Brasile sa dare. Un po’ come proporre a un bambino di andare al luna park con un bel sacchetto di caramelle gommose. Se c’è un popolo nato per giocare a pallone, infatti, questo è quello carioca e se c’è un luogo sulla Terra dove il calcio trova la sua massima realizzazione quello è proprio il Brasile. Due cose che si compensano, che quasi non potrebbero esistere l’una senza l’altra. Così è se ci caliamo nei panni del tifoso, figuriamoci se guardiamo ai Mondiali con gli occhi di un calciatore. In questi mesi, difatti, la parola più (ab)usata dai giocatori quando gli si è chiesto di Brasile 2014 è stata “sogno” e una ragione deve pur esserci. Lo spirito del popolo brasiliano e il calore del clima di quel Paese non fanno che accrescere l’attesa per quella che sarà una grande festa, un sogno a occhi aperti.
Non a caso, molti siti hanno fatto partire il conto alla rovescia da mesi e Fifa.com, organo mediatico di riferimento, conta i giorni che ci separano al 12 giugno, data della partita inaugurale fra Brasile e Croazia, rivivendo momenti e protagonisti delle diciannove edizioni passate dei Mondiali.

brasile-cerimonia-apertura-confederations-cup-2013Lo ammettiamo, l’attesa è grande anche in redazione e non a caso abbiamo scelto un lunedì di maggio, apparentemente insignificante, per dare il via alle danze con la nostra personale presentazione della XX edizione dei campionati del mondo di calcio. Un mese soltanto, dopo anni di attesa, e poi sarà ancora lui, il pallone, il vero protagonista della festa brasiliana. Per la verità, la nostra marcia d’avvicinamento è iniziata a gennaio, con la proposizione di due rubriche di carattere storico, “Giallo Mondiale” e “C’era un Mondiale”, per rivivere in maniera non canonica la storia dei Mondiali, e da qualche settimana con una serie di articoli di aggiornamento dai ritiri e con le prime, provvisorie, liste di convocati. Da oggi, però, faremo sul serio e proveremo ad “avvicinare” il Brasile, presentandovi le dodici città ospitanti e gli stadi in cui si giocherà, le trentadue Nazionali partecipanti, gli arbitri e gli otto gironi. Ritaglieremo degli spazi per il fantacalcio, per le scommesse antepost e vi mostreremo i commissari tecnici in una veste insolita, che siamo sicuri vi strapperà un sorriso.

Mascotte, slogan, canzoni, loghi e simboli ci accompagneranno per oltre un mese di grande calcio, perché una grande manifestazione è tale se crea un certo impatto sul piano visivo e uditivo. E Brasile 2014 sarà sicuramente all’altezza anche dal punto di vista sensoriale. Familiarizziamo, dunque, con i simboli che ci faranno compagnia: ve li facciamo conoscere, uno per uno, sperando di offrire un quadro completo di quello che vedremo e sentiremo fra un mese esatto. Se la festa deve iniziare, meglio non farsi cogliere impreparati!

all-in-one-rythm-slogan-mondiali-brasile-2014LO SLOGAN – Partiamo da una frase, perché le parole spesso colpiscono come le immagini, se non di più. All in one rhythm, o per dirla nella lingua ospitante, Juntos num  ritmo (‘Tutti allo stesso ritmo’) è lo slogan di Brasile 2014. Poche parole che testimoniano la volontà dell’organizzazione di remare unita nella stessa direzione, quasi a passo di samba. La parola “ritmo” non è certo casuale, come non lo è quell’All iniziale, che il portoghese Juntos, forse, rende meglio: uniti contro il razzismo. Questa è una delle missioni della Fifa e quale miglior palcoscenico per portare avanti una battaglia così importante?

 

logo-mondiali-brasile-2014IL LOGO – Tre mani vittoriose che si cingono e assumono la forma della Coppa del Mondo. “Inspiration” è il nome del logo della manifestazione, creato dall’agenzia brasiliana Africa e presentato a Johannesburg l’8 luglio 2010. Ufficialmente, il disegno rappresenta il benvenuto al mondo da parte del Brasile (non a caso le mani sono verdi e gialle, i colori dominanti nella bandiera brasiliana), ma fra le righe si può leggere ancora un richiamo alla lotta al razzismo. L’unione di colori di pelli diverse è una prerogativa essenziale del Paese sudamericano e, nelle 64 partite del torneo, la Fifa e l’opinione pubblica mondiale si aspettano fair play, fratellanza tra popoli e rispetto reciproco.
La scelta del logo e il disegno in sé, tuttavia, hanno ricevuto delle critiche, come spesso accade in queste occasioni. Secondo alcuni, l’immagine ricorda un volto coperto per la vergogna. Inoltre, pare che nella giuria che ha dovuto scegliere fra 25 progetti pervenuti, non ci fosse nemmeno un grafico professionista. Evidentemente, certe cose non succedono soltanto in Italia.

 

 

mascotte-fuleco-mondiali-brasile-2014LA MASCOTTE – Fuleco è un simpatico armadillo, animale comune nella savana brasiliana e nei paesaggi asciutti del Brasile orientale, che, quando in pericolo, si arrotola su se stesso fino a diventare una palla quasi impenetrabile, molto simile a una sfera da calcio. Tatu-bola è il nome portoghese con cui è conosciuta questa razza di armadilli brasiliani, che si caratterizzano per la presenza di tre bande dorsali. Scelto come mascotte ufficiale dalla Fifa nel settembre 2012, il suo nome è stato deciso da una giuria popolare: quasi due milioni di brasiliani, infatti, hanno votato per Fuleco, acronimo-composizione delle parole futebol e ecologia”. L’intento è chiaro: sfruttare la potenza mediatica di una mascotte per portare avanti una campagna di difesa delle ricchezze naturali del Paese. La corazza di colore blu, infatti, rappresenta il cielo e il mare del Brasile, così ricchi di vita, ma altrettanto bisognosi di protezione.

 

pallone-mondiali-brasile-2014-adidas-brazuca IL PALLONE – Si chiama Brazuca il pallone ufficiale della Coppa del Mondo di calcio 2014. Prodotto dall’Adidas, come da Messico 1970 a questa parte, il suo nome, anche in questo caso, è stato scelto in seguito a una votazione pubblica, che lo ha decretato vincitore sui nomi “Bossa Nova” e “Carnavalesca” con il 70% dei voti. In gergo, brazuca significa ‘brasiliano’ ed è un termine che a volte si riferisce proprio allo stile di vita del popolo carioca. Si distingue per la presenza di una grafica dinamica e di tre fasce colorate, che ricordano i tradizionali braccialetti portafortuna diffusi nel Paese, oltre che l’allegria tipica del popolo verdeoro. È il pallone più testato della storia di Adidas e Iker Casillas, capitano della Spagna campione del mondo in carica, ha detto di lui: “Ha un design fantastico, chiaramente ispirato al Brasile. Spero che Brazuca mi permetta di raggiungere lo stesso risultato del 2010: la vittoria”. Un bel passo in avanti rispetto alle critiche che gli estremi difensori hanno riservato, senza alcuno scrupolo, ai palloni ufficiali delle edizioni passate.

canzone-inno-ufficiale-mondiali-brasile-2014LA COLONNA SONORA – Come ogni Mondiale che si rispetti, anche Brasile 2014 ha un inno che, siamo certi, invaderà le case dei tifosi di calcio di ogni latitudine. Dopo il tormentone di Sud Africa 2010 (“Waka waka” vi dice qualcosa?), la colonna sonora della ventesima edizione dei Mondiali di calcio si intitola “Dar um Jeito (We Will Find a Way)”. La canzone è stata scritta da Avicii, Carlos Santana, Wycleaf Jean e Alexandre Pires ed è un mix esplosivo che farà ballare miliardi di persone in tutto il mondo. Anche qua, un messaggio tra le righe: il titolo portoghese significa ‘trovare una via, una strada’ ed è un messaggio di ottimismo incondizionato, anche in presenza di ostacoli e avversità. In realtà, il pezzo fa parte di un progetto più ampio, un album, “One Love, One Rhythm”, dove compare l’altra traccia simbolo dei prossimi Mondiali: “We Are One (Ola Ola)”, interpretata da Jennifer Lopez, dalla brasiliana Claudia Leitte e dal rapper americano Pitbull.

caxirola-strumento-mondiali-brasile-2014LO STRUMENTO – Non poteva mancare. È la discendente della vuvuzela sudafricana, ma nasce con buoni propositi e la promessa di non rimbecillire i migliaia di tifosi assiepati sugli spalti. La caxirola (questo è il suo nome), rispetto alla parente africana, produce un suono più lieve, molto simile a quello prodotto dalle maracas. Nelle intenzioni iniziali, questo strumento, creato dal musicista brasiliano Carlinhos Brown, doveva essere usato per celebrare i gol, ma per motivi di sicurezza, la Fifa ha bandito le caxirola dagli stadi. Alzi la mano chi è dispiaciuto di ricevere questa notizia!

 

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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