Lezioni di NFL: i record del Superbowl

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L’anno scorso vi avevamo spiegato con quale spirito guardare il SuperBowl, che non esistono solo i grossi nomi e chiunque arrivi al grande ballo merita considerazione per i notevoli sacrifici a cui si è sottoposto con questo unico obiettivo.
Quest’anno andiamo dall’altra parte dello spettro di emozioni, cioè guardiamo ai record, alle prestazioni (di squadra e individuali) che hanno definito la storia di questo evento e di quali potrebbero cadere nella notte del New Jersey di domenica, in modo che possiate inquadrare meglio quale partita ci aspetta.

Innanzitutto i record di squadra: non corrono pericoli i Pittsburgh Steelers, che con 6 vittorie sono la squadra più premiata della storia. Per i Seahawks sarebbe la prima affermazione, per i Broncos la terza. In ogni caso Denver è una delle squadre più presenti al grande ballo con 7 apparizioni, contro le 8 di Dallas e proprio Pittsburgh. Qualora dovesse uscire sconfitta, Denver sarebbe la squadra più perdente nella storia della finalissima NFL con 5: Minnesota, Buffalo e New England si fermerebbero a 4 a testa.
Il SuperBowl con più punti segnati è stato il numero 29, quando San Francisco battè San Diego con un punteggio combinato di 75 punti, mentre la squadra che ha segnato di più in un primo tempo (primo più secondo quarto) è stata Washington nel 1988, quando segnò 35 punti. In quell’occasione i Redskins riuscirono anche a far registrare il più grande margine alla fine della prima metà di gara con 25 punti di vantaggio su Denver all’intervallo.
La più grande rimonta nella storia del SuperBowl è quella di New Orleans quando pochi anni fa sconfisse Indianapolis che era avanti di 10 lunghezze a un certo punto del match.
Certo questo numero è niente in confronto a quanto si vede nei Playoff o in Regular Season, con divari molto più accentuati che vengono ribaltati abbastanza di frequente.
Tutte queste statistiche non ci sembrano possibili nel SuperBowl di domenica, in cui troveremo due squadre sulla carta molto vicine come rendimento. Se è vero che Denver segna molto, è anche vero che Seattle concede molto poco, ed è la prima volta nella storia del Superbowl che, statisticamente, la migliore difesa per punti segnati da palla recuperata NFL incontro il migliore attacco. Non ci sembra quindi che il punteggio possa levitare a vette insormontabili, così come è difficile rimanga molto basso.
Anche grosse rimonte sembrano difficili. E’ vero che Denver ne ha subita una di 24 punti contro New England in stagione regolare, ma di solito con l’importanza della finalissima l’attenzione nel gestire il punteggio si alza e i giocatori di John Fox sembrano saper difendere molto meglio il vantaggio ora che in passato.

L’unico giocatore già votato MVP (miglior giocatore) del SuperBowl in campo sarà chiaramente Peyton Manning. Il quarterback nativo di New Orleans, qualora bissasse questo successo, non arriverebbe però a insidiare il trono di Joe Montana che ha vinto tre di questi premi. Manning è il terzo QB a giungere al SuperBowl guidando due diverse franchigie, ma nessuno dei primi due (il più recente Kurt Warner di Saint Louis e Arizona) ha vinto entrambe le occasioni, quindi il numero 18 potrebbe essere il primo nella storia a fare una cosa del genere. Considerata la complessità del ruolo sarebbe un successo davvero straordinario.
Come straordinario sarebbe ripetere i 32 completi di Tom Brady e Drew Brees e i 16 consecutivi di Brady all’interno della partita. La difesa di Seattle non dovrebbe concedere tali gioie a Manning, che nel championship contro New England ha raggiunto entrambi gli obiettivi, considerata la bontà del suo reparto arretrato.
A proposito di Seahawks, non immaginiamo che qualcuno dei difensori che giocheranno in maglia bianca raggiunga i 3 intercetti nella partita come riuscì a Rod Martin nel 1980. Il più lungo ritorno di intercetto è di James Harrison nel SuperBowl vinto da Pittsburgh su Arizona. Una corsa incredibile di un linebacker molto pesante, uno dei più grandi highlight nella storia del SuperBowl. Questo record potrebbe cadere se Manning e i suoi ricevitori non saranno attenti a farsi intercettare nei pressi della zona di meta avversaria.

A proposito di ricezioni, un recordman sarà in campo: Wes Welker detiene (in compagnia di altri tre giocatori) il record per maggior numero di ricezioni in un SuperBowl, con 11. Vedremo come Denver e il suo pluri-ricercato coordinatore dell’attacco Adam Gase decideranno di distribuire la palla tra i suoi cavalli di razza.
Palla a terra, Marshawn Lynch tenterà di bissare le 204 yard del record individuale di yard corse, ma non vediamo come possa riuscirci contro una difesa ottima come quella dei suoi avversari. Il touchdwon più “lungo” di un quarterback è quello di Colin Kaepernick, che l’anno scorso segnò con uno scramble (corsa del QB) da 15 yard contro Baltimore. Questo è un record alla portata di Russell Wilson, regista di Seattle.

Un SuperBowl attesissimo rischia però, mai come quest’anno, di non far registrare nemmeno un record, di squadra o individuale che sia. Forse non ne beneficerà la storia, ma sicuramente lo spettacolo e la tensione.
Tutto è pronto, gli aerei dell’aeronautica militare statunitense voleranno sopra il gelido MetLife Stadium alla mezzanotte italiana tra domenica e lunedì. Sarà sicuramente il SuperBowl più freddo della storia, quello è l’unico record che siamo sicuri verrà registrato!

Dario Alfredo Michielini
Dario Alfredo Michielini
È convinto la vita sia una brutta imitazione di una bella partita di football. Telecronista, editorialista, allenatore. Vive di passioni quindi probabilmente morirà in miseria. Gioca a golf con pessimi risultati; ma d'altra parte, chi può affermare il contrario?

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