Lezioni di NFL: guida al SuperBowl XLVIII

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Finalmente, dopo un anno di placcaggi e touchdown, di lacrime, sangue ed ettolitri di sudore siamo arrivati al “grande ballo”, il SuperBowl numero 48.
L’edizione di quest’anno si giocherà tra il 2 e il 3 febbraio, nella notte italiana, tra Denver Broncos e Seattle Seahawks. 15 vittorie a testa (compresi i playoff) e migliore record (cioè computo vinte-perse) nella conference di appartenza, la AFC per Denver e la NFC per Seattle.

Un po’ di storia: i Broncos giocheranno il loro settimo SuperBowl, di cui due vinti nel 1997 e 1998, mentre i Seahawks parteciperanno alla finale del campionato NFL per la seconda volta, dopo aver perso nel 2005 contro i Pittsburgh Steelers.
Ognuna delle due franchigie gode di particolari condizioni atmosferiche tra le mura amiche: Denver gioca a un miglio di altezza sul livello del mare e l’aria rarefatta è spesso difficile da sostenere per le compagini avversarie, mentre Seattle gode di un microclima molto piovoso, mettendo fuori equilibrio quelle squadre che giocano al coperto o in clima sub-tropicali come quelle del sud degli Stati Uniti. Inoltre, lo stadio dei Seahawks è stato concepito per creare, grazie al calore dei tifosi, un rumore davvero notevole che spesso distrae gli attacchi avversari.

A ogni modo, il SuperBowl si gioca ogni anno in uno stadio diverso. Per la prima volta la NFL ha optato per una location fredda: quest’anno infatti si giocherà al MetLife Stadium, in New Jersey, molto vicino a New York. Questo favorisce leggermente Seattle perchè a Denver non fa in realtà freddo quanto a New York, basti pensare che il Championship, cioè la partita che ha qualificato i Broncos al SuperBowl, si è giocato a 15 gradi centigradi.

Passando al profilo tecnico delle squadre, esse hanno punti deboli e di forza opposti. La difesa di Seattle è la migliore contro i passaggi, crea molti cambi di possesso ed è molto fisica, al punto da risultare a tratti sfrenata. La difesa di Denver è invece più veloce, è vulnerabile sui passaggi ma fortissima contro le corse.
In attacco, Denver si basa sui passaggi e meno sulle corse, Seattle tutto il contrario, come la partita di domenica contro i San Francisco 49ers ha testimoniato.
Sotto il profilo individuale, i Broncos contano su alcuni pezzi da novanta: in cabina di regia hanno uno dei migliori quarterback di sempre, Peyton Manning, che lancia a giocatori del calibro di Wes Welker, Demariyus Thomas e il tight end Julius Thomas, senza dimenticarsi Eric Decker. In difesa possono contare su Champ Bailey come cornerback (carriera da hall of fame ma prima volta al SuperBowl). Le stelle di Seattle sono il runningback Marshawn Lynch, fisico e potente, e il quarterback Russell Wilson, rapido e rocambolesco QB dalla giocata facile, sia attraverso i lanci sia portando egli stesso il pallone. In difesa Richard Sherman, uno scatenato cornerback dal placcaggio feroce, e un reparto che nella sua interezza viene chiamato “the legion of boom”, per quanto rumore fa quando mette le mani sull’attaccante avversario.

Pur essendo identiche le prestazione delle due squadre, il modo in cui sono arrivate al SuperBowl sono anche qui diametralmente opposte: i Broncos hanno fatto registrare la migliore stagione offensiva nella storia dell’NFL per yard guadagnate, punti fatti e TD lanciati mentre i Seahawks hanno lasciato che la loro difesa vincesse le partite.
Il punto debole di Denver è la difesa sui passaggi e quello di Seattle la disciplina: di gran lunga la squadra più penalizzata della lega, a volte spreca il buon lavoro difensivo a causa di un fallo stupido che significa molte yard di penalità.

Sulle due panchine ci sono due allenatori di diversa esperienza: John Fox, l’allenatore capo di Denver, è al secondo SuperBowl dopo quello perso alla guida dei Carolina Panthers (2003), mentre Pete Carroll di Seattle è al debutto nel grande ballo, vista anche la ridotta esperienza a livello NFL come head coach. Entrambi gli allenatori hanno una vocazione difensiva e hanno iniziato la carriera come preparatori dei reparti arretrati.
Carroll è un santone del football collegiale con un decennio passato a University of Southern California (USC), ma è anche un personaggio controverso, irascibile ed esagitato, caratteristica che la sua difesa prende come spunto per essere grintosa e rude.

Nei Playoff i Broncos hanno eliminato i San Diego Chargers abbastanza facilmente e i New England Patriots molto facilmente; diversa la solfa per Seattle, che ha avuto difficoltà contro i New Orleans Saints verso la fine della partita e poi ha sofferto le proverbiali sette camicie contro i 49ers in una partita a suo modo storica. In stagione le sconfitte dei Seahawks sono giunte con Arizona, Indianapolis e proprio San Francisco, mentre quelle di Denver contro New England, sempre Indianapolis e San Diego. La caratteristica delle sconfitte di John Fox è stata quella di competere contro avversari che tatticamente hanno preparato la partita benissimo, mentre le note dolenti nel calendario di Pete Carroll sono giunte contro squadre difensivamente performanti e che hanno avuto il pregio di non farsi intimidire dai modi spicci dei giocatori in casacca blu.

Capitolo infortuni: ai Broncos mancherà Von Miller, fantastico difensore che avrebbe potuto mettere molta pressione a Wilson, mentre Seattle spera di recuperare dall’ennesima commozione cerebrale Percy Harvin, dinamico ricevitore che può davvero spostare gli equilibri del SuperBowl. Tra le fila dei Broncos da notare anche l’assenza di Chris Harris, compagno di reparto di Bailey. In generale, il SuperBowl si preannuncia spettacolare anche perché lo stato di forma delle due squadre è alto.
Chiaramente, dopo una stagione molto faticosa non si può essere tutti al 100%, ma la disfida di New York sembra poter vedere affrontarsi due squadre poco condizionate dall’elemento fisico.

Un favorito? Anche se di poco, i Broncos sono i più considerati. La loro potenza offensiva, ma soprattutto la loro varietà di soluzioni in attacco rappresentano un ostacolo molto grande da superare. Se la loro difesa sulle corse terrà come tutto l’anno ed eviteranno errori banali che vorrebbero dire cambi di possesso a favore degli ‘Hawks, il Vince Lombardi Trophy sarà loro.
I Seahawks sono una squadra più completa, ma che non ha le possibilità infinite di Manning e soci: detto questo, se Russell Wilson sgattaiolerà come è solito fare tra le maglie dei veloci difensori in arancione, qualche opportunità per lunghi guadagni si aprirà sicuramente. Inoltre Carroll, come fatto nel Championship della NFC, non dovrà perdere fiducia nelle corse e tentare di affaticare la difesa avversaria con esse.
Sarà un SuperBowl delicato che vivrà di inerzia, Seattle parte con uno svantaggio minimo. Ci sentiamo di sottoscrivere la previsione iniziale dei bookmaker americani: 1.5 punti di vantaggio Broncos.

Dario Alfredo Michielini
Dario Alfredo Michielini
È convinto la vita sia una brutta imitazione di una bella partita di football. Telecronista, editorialista, allenatore. Vive di passioni quindi probabilmente morirà in miseria. Gioca a golf con pessimi risultati; ma d'altra parte, chi può affermare il contrario?

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