La Libreria di MP: “1982” di Furio Zara

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L’avvicinarsi de Mondali brasiliani rievoca agli appassionati una serie di storie e ricordi, stratificati nella storia della manifestazione e nella memoria collettiva delle tifoserie mondiali. In cima ai ricordi italici – e non ce ne voglia Lippi -, per chi ha vissuto quell’epopea, c’è il “Mundial di España ‘82”.

Il giornalista sportivo Furio Zara, nato nel 1970, rientra in pieno nella generazione di coloro che hanno vissuto quei momenti, interiorizzandoli come un vero e proprio spartiacque epocale. Per Zara, come per i suoi coetanei o giù di lì, c’è un prima del Mundial ’82 e un dopo Mundial ’82. Il momento del passaggio è probabilmente identificabile nel terzo gol segnato da Paolo Rossi al Brasile mentre l’immagine simbolo dell’intera avventura, il momento squarciante le acque e dilatante l’emozione, è quello rappresentato dall’urlo di Marco Tardelli, l’equivalente del pittorico “Urlo” di Munch nella rappresentazione fotografica calcistica (a proposito, tra le curiosità raccontate da Zara in questo libro, apprendiamo anche che l’autore della fotografia dell’esultanza tardelliana era proprio un suo compagno di squadra, quel Daniele Massaro che partecipò alla spedizione come nuovo giovane in rampa di lancio e invece rimase a bordo campo per tutta la manifestazione, dilettandosi a fotografare).

Nel suo “1982”, Zara compie un excursus su tutto quel periodo, l’immediato antecedente e le evoluzioni successive, rintracciando le vicende anche umane dei protagonisti fin quasi al giorno d’oggi. Ne deriva un quadro evocativo di un tempo complessivamente passato, di un calcio cambiato e, prevedibilmente, una vena di nostalgia.

La lettura scorre rapida, i protagonisti son quelli lì, ricorrenti pastorelli di un presepe calcistico che hanno accompagnato un’epoca in via di cambiamento. Non solo Zoff e Bruno Conti, ma anche Falcao ottavo re di Roma e lo sceicco del Kuwait che invase il campo nella sfida contro la Francia (per pretendere ed ottenere l’annullamento di una rete) e tanti altri, da Paolo Valenti a Tonino Carino da Ascoli e Ivano Bordon, che faceva la reclame delle scarpe Canguro.
Fu una vittoria inattesa, nata ribaltando le sorti già scritte, un ‘offensiva imprevista e vittoriosa, lo scollinamento di un’abitudine ad accontentarsi. Il sottotitolo del libro, “una promessa di felicità”, in fondo sintetizza cosa capimmo, noi bambini, noi adolescenti o noi adulti, di quella festa improvvisa, bella, leggera e calda, come le estati che non vogliamo più dimenticare.

“1982. Un’estate, un mondiale, una promessa di felicità. Storia in due tempi e un intervallo” di Furio Zara, Ultra Edizioni.

Paolo Chichierchia
Paolo Chichierchia
Nasce nel 1972 a Roma, dove vive, lavora e tifa Fiorentina. Come Eduardo Galeano, ritiene che per spiegare a un bambino cosa sia la felicità, il miglior modo sia dargli un pallone per farlo giocare.

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