La frenesia del calciomercato 2.0

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Da poche ore è ufficiale il passaggio in prestito di Radja Nainggolan alla Roma: giunge nella capitale dal Cagliari per 3 milioni di euro, con la possibilità per i giallorossi di rilevare il 50% del cartellino aggiungendo altri 6 milioni. Si chiude così una lunga telenovela che ci ha accompagnato per numerose sessioni di mercato: il centrocampista belga, ma di origini indonesiane, in passato era stato accostato a moltissime squadre, praticamente a quasi tutte le big del calcio italiano.

Viste le sue origini, infatti, in molti avevano pensato che si sarebbe trasferito a Milano, sponda Inter, diventando così il primo acquisto di Erick Thohir; un’operazione importante sia sul fronte sportivo che su quello prettamente commerciale, un modo come un altro per espandere il marchio nerazzurro anche in terra asiatica. Tutto fatto, quindi, direte voi: invece no, perché il passaggio di consegne del club va per le lunghe, il prezzo di Radja sale alle stelle e, si sa, con Cellino non è mai facile trattare. Così salta tutto, sempre che qualcosa ci sia mai stato: di sicuro, però, Nainggolan intanto è entrato nel mirino della Juventus di Antonio Conte, alla ricerca di un centrocampista in grado di far rifiatare Vidal, visto il doppio impegno tra campionato e Champions League. I bianconeri però hanno investito molto sul cartellino di Ogbonna e sugli ingaggi di Tevez e Llorente, quindi Marotta non ha le risorse necessarie per affondare il colpo; così dopo quella nerazzurra nulla di fatto, anche per la sponda bianconera.

Ma, ripensandoci bene, al termine dell’ultimo derby della Madonnina ricordo che nelle interviste e commenti postpartita si parlava di “Rami, Honda e molto probabilmente anche Nainggolan” come rinforzi per la squadra rossonera: sui primi due nulla di nuovo, ma dell’interessamento da parte di Adriano Galliani per il belga non sapevo nulla. Per carità pronto a fare mea culpa, alla fine basta un nulla per rimanere indietro nel mercato odierno: e invece no, scopro oggi che in realtà non c’era nulla di concreto ma, utilizzando come cortina fumogena le difficoltà dei rossoneri, a molti ha fatto comodo parlare di accordo imminente per rinforzare la mediana del Milan. Così come in molti, complici i problemi del Napoli per arrivare a Gonalons, hanno dato praticamente per fatto il trasferimento di Radja in azzurro: c’erano addirittura già le cifre, ossia 9 milioni di euro per la comproprietà. Anche in questo caso, apparentemente, sarebbero mancate soltanto le firme… ma indovinate un po’ cosa succede? Nulla. E così i pertenopei si vanno ad aggiungere all’Inter, e alla Juventus, e al Milan.

Ma lasciamo per un secondo in sottofondo il marasma del calciomercato 2.0, quello iperinflazionato di notizie ogni cinque minuti, quello basato sui social network e le mezze parole dei procuratori: da un punto di vista tecnico, Nainggolan è probabilmente giunto nella squadra che meno aveva bisogno di lui. La Roma, infatti, può vantare un centrocampo di tutto rispetto anche se, nonostante tutto, siamo sicuri che il belga si rivelerà utilissimo per i giallorossi, che grazie all’attivo di trentacinque milioni della scorsa sessione di mercato hanno potuto affondare il colpo prima delle rivali. Però Strootman, De Rossi, Pjanic e Bradley erano già una buona base di partenza, non era forse meglio investire quel denaro in una prima punta di ruolo o in un laterale sinistro migliore di Dodò, con tutto il rispetto per il brasiliano? In qualunque altra squadra di quelle interessate all’indonesiano, forse esclusa la Juventus, Nainggolan avrebbe giocato titolare indiscusso. Nella Roma orfana oltretutto di coppe e, incrociando le dita, anche di infortuni, onestamente non sono sicuro che Radja abbia la certezza di giocare sempre, soprattutto osservando che campionato stanno facendo Strootman e Pjanic. Alla fine chi di sicuro ha fatto un grande affare, come al solito, è Massimo Cellino: una potenziale vendita da 18 milioni di euro, ossia la cifra che da sempre ha dichiarato di voler incassare, euro più euro meno.

Bravo il Cagliari, quindi, che potrà investire quei soldi per allestire una squadra che possa puntare più in alto della semplice salvezza; benino la Roma anche se, come detto, probabilmente c’erano ruoli più scoperti su cui investire. Meno bene, invece, chi ha insistito per mesi (o addirittura anni) con incontri mai realmente verificatisi, trattative mai decollate e colpi di mercato mai messi a segno: tutto e il contrario di tutto, insomma, il dogma del calciomercato social.

Alessandro Lelli
Alessandro Lelli
Nato a Genova nel maggio 1992; è un appassionato di calcio, basket NBA e pallavolo (sport che ha praticato per molti anni). Frequenta la facoltà di Scienze Politiche, indirizzo amministrativo e gestionale.

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