Lezioni di NFL: l’attacco di Chip Kelly

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7 touchdown, come Peyton Manning nella prima settimana di questa stagione, e come soli altri cinque nella storia dell’NFL. Non stiamo parlando di un fenomeno, ma solo di un giocatore con buone potenzialità e con pochissime partenze da titolare. Il suo nome è Nick Foles, gioca per i Philadelphia Eagles e domenica scorsa ha eguagliato questo incredibile record. Come è possibile che un rincalzo (Michael Vick sarebbe il titolare, ma è infortunato) possa raggiungere tali vette e che il suo miglior ricevitore con tre segnatura sia Riley Cooper, giocatore da 3 TD in tutto l’arco della scorsa stagione?

Il segreto è sulle sideline, e non gioca ma allena: è Chip Kelly. Nel 2009 divenne allenatore capo di Oregon, a livello collegiale. Lì, dove i contatti sono meno fisici e le difese sono più lente che in NFL, è facile avere la meglio impiegando la option offense, cioè avendo quarterback fisici e atletici che possono portare la palla e decidere di correre. Un esempio è Tim Tebow o Denard Robinson, che addirittura fa il runningback in NFL.
Kelly utilizzò invece una no-huddle spread offense. No-huddle significa senza raggruppamento prima dello snap, quindi più veloce nel rimettere la palla in gioco. Spread vuol dire “allargata”. Se ne vedono moltissime di spread offense in NFL (Green Bay, New Orleans, altre), ma quella di Kelly ha molte caratteristiche che la rendono unica nel panorama professionistico.
E la rendevano unica anche in quello collegiale.

La differenza tra le spread offense “normali” (cliccate qui per la introduzione dei vari tipi di attacco) e quella di Kelly è la maggiore consapevolezza dei movimenti della difesa. Come suggerisce spesso lo stesso head coach, il segreto è essere numericamente pari alla difesa. Un classico esempio è il comportamento dei suoi contro la cover-2 (cliccare il link per scoprire cos’è): affollando il backfield, cioè lo spazio dietro al quarterback, Philadelphia spinge uno dei due safety a giocare corto, portandolo in quello che si chiama “box”. In queste situazioni quindi Kelly rinuncia alla spread offense, ma crea un 2-contro-1 sul profondo, con una sola safety a controllare due ricevitori degli Eagles[1].

Questa poliedricità offensiva è possibile con un certo tipo di giocatori. Devono essere veloci, intelligenti e dei buoni bloccatori. E’ il caso di DeSean Jackson e LeSean McCoy, la crema del roster in nero e verde, che fungendo da catalizzatori di gioco liberano spazio per gentte come Riley Cooper, che citavamo prima. E per quanto riguarda il quarterback? Una assunzione sbagliata (misconception) riguardo l’attacco di Kelly è che il regista debba essere qualcuno alla Michael Vick o alla Jeremiah Masoli (suo QB a Oregon), cioè un corridore che sfrutta gli spazi della spread per correre [2]. Ma, per quanto detto nel paragrafo precedente, basta anche un passatore più canonico come Foles per mettere 49 punti e spazzare via la difesa dei malcapitati Raiders.
Il principio secondo il quale questo attacco si muove sul campo è quasi banale. Come tutte le squadre anche Phila ha il suo gameplan, cioè una serie di azioni progettate per vincere la partita, una sorta di canovaccio da seguire. Foles si mette dietro il centro e riceve un’indicazione dalla panchina:

luce verde, vai veloce con il gameplan;
luce arancione, leggi la difesa e reagisci al suo posizionamento;
luce rossa, girati verso la sideline e aspetta il suggerimento del coaching staff (gruppo di allenatori).

Inutile dire che quando l’attacco si muove con luce verde possono arrivare anche 50 punti a partita, ma quando la difesa ha giocatori veloci o più (tatticamente parlando [3]) intelligenti arrivano sconfitte cruciali come quella con Denver.
Un’ultima nota importante riguarda proprio i lanci. La media dell’intervallo in cui Foles tiene palla in mano prima di lanciare è inferiore ai due secondi. Un’inezia, che se appaiata all’approccio no-huddle spiega bene perchè questo attacco è così produttivo, pur non disponendo di un quarterback fenomenale.
Vi lasciamo con qualche immagine che può aiutare a capire alcuni concetti espressi in questa lezione.

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[3]Esempio di difensori poco intelligenti tatticamente. Abboccano alla finta di corsa e perdono il passo sul ricevitore (quadrato rosso) – immagine nfl.com
LezionidiNFL-Oregon
[2] Affollando la linea offensiva e il backfield Kelly spinge la safety cerchiata di rosso ad avvicinarsi alla linea della palla. Il quarterback correrà alla sua sinistra – immagine grantland.com
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[1]In questa situazione vediamo la cover-2 contro Oregon. Affollando il backfield una delle due safety andrebbe in pressione, mentre il runningback potrebbe invece sfruttare i suoi bloccatori (5 contro 5 difensori) per correre – immagine grantland.com
 

Dario Alfredo Michielini
Dario Alfredo Michielini
È convinto la vita sia una brutta imitazione di una bella partita di football. Telecronista, editorialista, allenatore. Vive di passioni quindi probabilmente morirà in miseria. Gioca a golf con pessimi risultati; ma d'altra parte, chi può affermare il contrario?

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