A seguito di un cammino quasi perfetto, anche l’Olanda s’è qualificata per i prossimi Mondiali brasiliani con due turni d’anticipo, un po’ come l’Italia di Prandelli. Se un mese fa, però, scoprivamo come questo cammino oranje così convincente fosse anche figlio di tanti giocatori che ancora non hanno lasciato l’Eredivisie, oggi pare più opportuno accendere i riflettori su un singolo uomo e sulla sua eredità: Robin van Persie, nuovo miglior goleador di tutti i tempi dei Tulipani.
RvP, come amano soprannominarlo i tifosi sin dai tempi del Feyenoord, grazie alla tripletta messa a segno nel mirabolante 8-1 contro l’Ungheria di venerdì scorso, è diventato il miglior marcatore di sempre con la maglia olandese: 41 gol in 81 partite, praticamente un gol ogni 180′ (inarrivabile la media di Faas Wilkes, che però giocò tra i cinquanta e i settant’anni fa: altri tempi).
Niente male per un giocatore spesso tormentato dagli infortuni e che gioca da prima punta da appena quattro anni e mezzo, dopo una vita precedente spesa a fare l’esterno (offensivo, d’accordo, ma pur sempre esterno), soprattutto in Nazionale. Ma chi saprà cogliere quest’eredità così pesante?
Ai tempi nemmeno troppo remoti di Ruud van Nistelrooy c’erano già Huntelaar, prima nell’Heerenveen e poi nell’Ajax, e lo stesso van Persie, tra Feyenoord e Arsenal, che scaldavano i motori, pronti per essere gli eredi dell’indimenticabile bomber di Manchester United e Real Madrid; a sua volta, Ruud è stato per qualche anno il numero due di Kluivert (fresco ex recordman di reti con l’Olanda), quando l’ex Ajax e Barcellona era titolare inamovibile in Nazionale e l’ex idolo dell’Old Trafford si faceva notare segnando valanghe di gol nel PSV Eindhoven.
Tuttavia, il panorama di oggi dei cannonieri di Eredivisie è decisamente desolante per un olandese. Il primo giocatore oranje della classifica marcatori attuale è Luc Castaignos, centravanti dell’Under 21 dei Tulipani, che ha fatto registrare sin qui 4 gol in 9 presenze con la maglia del Twente e dunque anni luce lontano dai due PiChiChi di Eredivisie Finnbogason e Pellè. Il problema, però, non è nuovo: già l’anno scorso vinse la speciale classifica l’ivoriano Bony, oggi allo Swansea, e il primo olandese come gol segnati era l’appena settima Jeremain Lens.
L’ultimo anno che il titolo di capocannoniere è andato a un olandese è stato il 2012, quando un incontenibile Bas Dost si aggiudicò il primato grazie alle 32 marcature messe a segno (dietro di lui ecco anche il connazionale Luuk de Jong). Oggi entrambi questi giocatori si sono un po’ persi tra i meandri della Bundesliga, dove hanno segnato la miseria di 14 gol in due in quasi un anno e mezzo. Se però il fratello minore del capitano dell’Ajax può perlomeno vantare 7 presenze e una rete con la Nazionale, Dost non ha ancora mai nemmeno avuto la ventura di indossarne la casacca.
Posto che appare ormai complesso che questi due giocatori possano diventare “novelli van Persie” (anche se nel calcio mai dire mai), colui che sembra verrà in futuro investito del peso della maglia numero 9 oranje sembra proprio Castaignos, 34 gol all’attivo tra Serie A ed Eredivisie nei suoi quattro anni e rotti di carriera. Lo scorso anno, l’olandesino concluse il campionato con 13 reti: certamente non male per un ventenne ma troppo poco per un giocatore che nel primo anno da titolare nel Feyenoord ne aveva firmati 15, due stagioni prima.
Ed ecco allora il problema: cara vecchia Olanda, dove sono finiti quei grandi centravanti che sfornavi a ripetizione fino a qualche anno fa? La risposta, forse, giace ancora silenziosa in qualche Academy tra Eindhoven, Rotterdam, Amsterdam o magari Utrecht. Intanto, per ora, l’unico contendente di van Persie nell’Arancia Meccanica è sempre il vecchio Huntelaar, coetaneo del numero 20 del Manchester United.
