The Eredivisie next big thing: Richairo Živković

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Qualcosa vuol dire se si esordisce in Serie A a sedici anni. Persino in un paese come l’Olanda, che dal punto di vista calcistico campa proprio grazie alla formazione e alla vendita ad alto prezzo dei talenti che crea. Poi, dai Paesi Bassi i giovani calciatori vengono lanciati nel panorama pallonaro continentale, ma non si dimenticano la loro origine: l’Eredivisie, un campionato dove i giovani sono più che di casa.

Domenica scorsa è andato a segno per la terza volta in campionato un giovanissimo talento, attaccante del Groningen: Richairo Živković, classe 1996 (nato il 5 settembre, dunque appena 17enne). Il ragazzo, che veste la maglia numero 30 dell’Esercito Biancoverde, ha esordito in Eredivisie, però, quasi un anno fa, il 2 dicembre 2012, all’età di 16 anni e 88 giorni che, come si diceva, è stata l’età d’esordio in un massimo campionato di tanti predestinati (Rivera, per dirne uno assoluto o Robben, per rimanere non solo in Olanda ma anche nel medesimo club). Il record di precocità è però imbattibile: la bandiera del Volendam degli anni ’60 Wim Kras fece il suo debutto a 15 anni e 290 giorni, primato insuperabile giacché i capi della federazione dei Paesi Bassi, qualche anno più tardi, decisero che i 16 anni compiuti sarebbero stati conditio necessaria per poter essere schierati in campo.

Quest’anno Richairo, nato nella olandesissima e celebre (causa MotoGP) Assen ma curioso mix etnico con padre caraibico di Curaçao e madre serba (della quale ha voluto comunque portare il cognome), è già sceso in campo in Eredivisie ben nove volte, andando a segno in tre occasioni. Considerando che gioca nel Groningen e non in una squadra con ambizioni di alta classifica, come curriculum non sarebbe male (anche se per ora il club è in una più che rispettabile ottava piazza), ma osservando attentamente il minutaggio, si scopre che Živković ha fatto tre gol in appena 127 minuti, praticamente uno ogni tre quarti d’ora.

Per carità, è prestissimo ancora per dire che sia un fenomeno ma certamente converrà marcarlo stretto perché è uno dei prospetti più interessanti del Paese intero. Di sicuro sappiamo solo che per adesso è riuscito a perforare i comunque più blasonati avversari dell’AZ Alkmaar, oltre che Utrecht e NEC Nijmegen agli inizi di agosto. Prima punta mobile ma dotata di un discreto fisico (186 cm non si buttano certo via), Richairo non è ancora mai partito titolare in Eredivisie, segno che mister van de Looi vuole dosarlo al meglio “svezzandolo” nella giusta maniera: per ora, infatti, il tecnico si limita a inserirlo anche e soprattutto per spaccare le sfide (nove ingressi a partita in corso su nove sono un bell’attestato di stima se li si riesce a leggere in quest’ottica).

D’altra parte, da una squadra che ha formato e lanciato fenomeni come Ronald Koeman, Arjen Robben o Luis Suárez e prodotto ottimi professionisti con ammiratori ovunque del tipo di Tim Matavž, Marcus Berg, Andreas Granqvist, Erik Nevland o Dušan Tadić, qualche sorpresa ogni due/tre anni è lecito attendersela.

Richairo Živković sarà la prossima? Non si sa, ma la strada, il ragazzino, l’ha già imboccata a gran velocità. Forse proprio a 1996 km/h, come dice la sua carta d’identità.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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