La Libreria di MP: “L’utopia calcistica dell’Athletic Bilbao” di Simone Bertelegni

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Un libro come atto d’amore verso la squadra amata ma anche come necessità di soffermarsi su un presidio calcistico non allineato al modello globale, irriducibilmente tolemaico e fiero di ignorare ogni rivoluzione copernicana o bosmaniana che sia.

Con un taglio diretto e con partecipazione passionale, Simone Bertelegni ci racconta le caratteristiche che hanno reso unico al mondo il microcosmo calcistico dell’Athletic Bilbao. Athletic, scritto con l’h, perché altrimenti ci si riferisce alla nomenclatura franchista, forzatamente nazionalizzata. Prima tra tutte, la politica di tesseramento di soli giocatori che siano baschi o di origini basche, oppure cresciuti nelle giovanili della squadra.

Bertelegni racconta le origini della squadra basca, legate alla vocazione commerciale del porto di Bilbao e alla presenza degli inglesi; da qui, l’ “h” nel nome e anche una tendenza di gioco che spesso sembra prediligere un modello british, tanta corsa, agonismo, cross e arieti al centro dell’area, come il leggendario e sfortunato Rafael Moreno Aranzadi – in arte Pichichi -, Julio Salinas o Urzaiz, per ricordarne qualcuno. E i successi all’alba del calcio che fecero dell’ Athletic Bilbao la prima forza della Liga, un po’ come accadde al Genoa in Italia.

Poi i campionati vinti grazie alla “delantera magica”, la linea di attacco guidata da Telmo “Zarra” Zarraonaindía Montoya: miglior cannoniere di sempre della Liga spagnola con 251 gol e miglior cannoniere di sempre della Coppa del re (81 gol). E i due storici campionati vinti negli anni ’80, sotto la guida tecnica di Javier Clemente. Un ritratto appassionato è riservato anche a quei giocatori, come il portiere José Ángel Iribar Kortajarena o, in tempi più recenti, Julen Guerrero, tanto fieri di indossare la maglia biancorossa, da non prendere in considerazione ogni altra, seppur ricca, offerta.

Ma quel che preme raccontare all’autore è soprattutto il rapporto di amore tra i tifosi e la squadra, tra la terra basca e i suoi figli calcistici, spesso educati all’ Accademia di Lezama, il grembo calcistico che raccoglie le promesse a km 0 del territorio e, nel rispetto di un certificato genealogico che né la squadra, né i tifosi si sognano di tradire, rinnova costantemente il miracolo di una squadra comunque sempre competitiva e mai retrocessa (l’unica, con Barcellona e Real Madrid), che può vantare nel proprio palmares 8 campionati, 23 Coppe del Re ed una Supercoppa di Spagna.
Certo, oggi che le squadre attingono a piene mani e senza limiti dal repertorio calcistico internazionale, sarà sempre più difficile competere in campionato, tanto più che l’allargamento a venti squadre finisce per agevolare le formazioni più ricche e dotate di risorse. Rendendo però le vittorie delle solite squadre, molto più noiose e mai in grado di raggiungere quelle vette di entusiasmo che hanno circondato i successi dell’ Athletic Bilbao.

“L’ utopia calcistica dell’Athletic Bilbao” di Simone Bertelegni, Edito da Bradipo Libri

Paolo Chichierchia
Paolo Chichierchia
Nasce nel 1972 a Roma, dove vive, lavora e tifa Fiorentina. Come Eduardo Galeano, ritiene che per spiegare a un bambino cosa sia la felicità, il miglior modo sia dargli un pallone per farlo giocare.

La puzza sotto il caso

  Se lo dice il Tg sarà vero: qui a Napoli noi puzziamo. Ci puzziamo di fame, abbiamo puzza sotto il naso, puzziamo di bruciato....
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