Esclusiva MP – Luigi Cagni: “Mazzarri insegna calcio: Inter, è il tuo anno zero”

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Dopo la sosta per le Nazionali, riparte il campionato. E lo fa col botto. Derby d’Italia e Derby della Lanterna nella stessa giornata, per un fine-settimana calcistico da non perdere. Abbiamo contattato Luigi Cagni, allenatore di grande esperienza che di stracittadine se ne intende, per parlare di Serie A e non solo.

Mister Cagni, la terza giornata si apre coi fuochi d’artificio: il derby d’Italia. Buffon ha dichiarato che l’Inter di Mazzarri ricorda molto la prima Juventus di Conte, lei cosa ne pensa?

E’ da inizio anno che dico di stare attenti all’Inter. Walter Mazzarri è un mago del 3-5-2, in penuria di difensori è un aspetto importantissimo, e soprattutto sa insegnare calcio. Tanti conoscono, pochi insegnano: ecco la differenza. Essendo un maestro di calcio, rappresenta una guida per i suoi giocatori e, di conseguenza, è in grado di diventare leader dello spogliatoio. E’ questo l’anno zero dell’Inter.

Sampdoria – Genoa è una sfida tra Liverani e Rossi, audacia giovanile contro esperienza: chi, secondo lei, saprà sfruttare meglio le armi a propria disposizione?

Difficile dirlo, è una partita particolare. Dal punto di vista teorico, è avvantaggiato Delio Rossi che di derby ne ha già fatti ed è navigato. E’ una gara che va preparata in un certo modo, con esperienza, anche se non sono gli allenatori che scendono in campo. Liverani dovrà essere bravo a sopportare le ansie e le pressioni a cui vieni sottoposto in partite come questa.

Molti addetti ai lavori sostengono che, in questa stagione, ci sia una netta spaccatura tra le prime sette di Serie A e le altre. Manca la media borghesia, secondo il suo parere?

Sono assolutamente d’accordo. Si va verso il rispetto del fair play finanziario e le squadre di metà classifica, quelle che potevano ambire al titolo di rivelazione del campionato, hanno dovuto far quadrare i conti e vendere i loro giocatori più forti. Dall’altra parte, chi ha avuto possibilità ha speso. E’ un discorso che va allargato anche alla Serie B, dove secondo me ci saranno molte sorprese.

Restando in Serie B, si preannuncia spettacolo. A leggere la classifica cannonieri c’è da leccarsi i baffi: Caracciolo, D’Agostino, Hernandez, Maccarone…

Su Hernandez ho qualcosa da ridire: non ha dimostrato ancora niente. Mi spiego meglio, per certi giocatori il passaggio di serie è deleterio e alcuni attaccanti tecnici come Hernandez hanno più possibilità di fare buone prestazioni in Serie A. La B è un campionato molto particolare, fisico, dove gli spazi ti vengono chiusi. Comunque, finché si parla di Tavano, Maccarone e altri, sono d’accordo.

Da quel poco che abbiamo visto finora, chi tra le cadette potrà dire di più?

Il Palermo è senza dubbio la squadra con l’organico migliore, ma secondo me farà fatica ad adattarsi alla Serie B e gli ci vorrà tempo. Per il resto, non faccio nomi: nel calcio moderno, vince chi mantiene la condizione psico-fisica migliore nelle ultime dieci giornate. L’obiettivo si ottiene con la continuità, che è il primo aspetto da ricercare. Le cose si chiariranno all’inizio del girone di ritorno, che è un capitolo diverso dall’andata: non si può rischiare nulla e salgono lo stress e la pressione, perché si riducono i margini di errore. Figurati che, quando mi arriva il calendario, le prime partite che guardo sono le ultime tre. Lì si può decidere tutto.

Si è deciso tutto nelle prime tre, invece, per Auteri, prima testa a cadere in Serie B. Il Latina sta ufficializzando Roberto Breda, cosa crede possa cambiare nei nerazzurri grazie al nuovo tecnico?

Breda è stato altalenante, bene a Reggio Calabria, così così a Vicenza, un ambiente difficile. Non lo conosco personalmente, ma mi piace a pelle, lo ritengo una persona buona e questo certe volte nel calcio non ti aiuta. Di conseguenza, deve trovare l’ambiente giusto per operare al meglio e, secondo me, saprà far bene a Latina.

Ringraziamo molto Luigi Cagni per la cortesia dimostrata.

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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