Confederations Cup 2013: Tahiti

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Tahiti Confederations CupTAHITI

Il Team Fenua non sarà certo il più temibile della competizione, ma godrà di una schiera di sostenitori da salotto che le altre si potranno solo sognare. Solo il più freddo manierista calcistico dal cuore di pietra non esulterà all’eventuale gol dei polinesiani, a parte i tifosi avversari, chiaramente. Il palmares internazionale è nullo, dato che questa partecipazione alla Confederations Cup è la prima in una manifestazione calcistica globale, ma, nella Coppa delle Nazioni Oceaniche, Tahiti ha sempre messo a segno risultati importanti. Tre i secondi posti consecutivi: due nelle edizioni pilota del ’73 e dell’80 e uno durante la prima manifestazione biennale, nel 1996, dove vinsero il girone polinesiano, per poi essere stracciati in finale dall’Australia. Il quarto posto del 1998 e il terzo del 2002 sono anch’essi ottime conclusioni, ma si attende il 2012 per vedere i biancorossi coronati del titolo di Campioni di Oceania, che li ha portati in Brasile.

DIFESANicolas Vallar, Tahiti

La retroguardia polinesiana si arricchisce, per questa Confederations Cup, di ben tre giovani non presenti in occasione del successo in OFC Cup, ovvero: Yannick Vero, terzino destro dell’AS Dragon, Stephane Faatiarau dell’AS Tefana, entrambi classe ’90, e il diciannovenne Rainui Aroita. Per il resto, confermata la difesa del 2012, i cui giocatori con più credenziali sono i centrali Nicolas Vallar e Tamatoa Wagemann. Il primo ha fatto le trafile in Francia, nell’Angers, per poi trasferirsi nella squadra B del Montpellier e, in seguito, nel Sète, mettendo in fila cinque stagioni produttive nelle serie inferiori d’oltralpe. Il secondo, invece, è scuola Strasbourg e anch’egli vanta buone esperienze in Francia, con parentesi in Germania e Svizzera. A combattere per il posto di titolare ci sarà anche Teheivarii Ludivion, centrale dell’AS Tefana, mentre titolare a destra sarà Vincent Simon, protagonista in Coppa d’Oceania. Chiude le file la riserva Edson Lemaire. Non sarà dei 23 Angelo Tchen, il terzino sinistro di riferimento di mister Etaeta.

Tahiti's Alvin Tehau celebrates his goal. OFC Nations Cup 2012, Tahiti v Vanuatu, Lawson Tama Honiara, Tuesday 5th June 2012. Photo: Shane WenzlickCENTROCAMPO

Se l’Olanda poteva contare sui fratelli De Boer, Tahiti a centrocampo ne schiera tre: i fratelli Tehau. Alvin, ala sinistra col vizio del gol (sebbene abbia scelto il numero 2, ma non facciamoci sviare: lo stopper ha il 10), Jonathan, che sta a destra e anche in difesa, e Lorenzo, annoverato tra i centrocampisti, ma incursore a tutti gli effetti, tanto che fu il capocannoniere tahitiano in Coppa di Oceania. Due i non coronati del 2012: il centrocampista offensivo Stanley Atani e il diciottenne Yohann Tihoni. A contendersi i due posti da regista e mediano ci saranno invece Heimano Bourebare, più sicuro del posto, Hiro Poroiae, che ha dalla sua una maggiore esperienza con la maglia della Nazionale, e Henri Caroine, sempre titolare in OFC Cup.

ATTACCOSteevy Chong Hue, Tahiti

Se in Coppa d’Africa si maledivano i vari Traoré, Diakité e Sissoko (vai a capire da lontano chi è quello che ti interessa tra i duecento schierati), in Confederations un altro cognome ci manderà al manicomio: Tehau. Guarda caso, in attacco ce n’è un altro, Teanoui, cugino dei tre fratelli situati più indietro. Nonostante la giovane età, vanta tante presenze in Nazionale quanto i colleghi più anziani e annovera otto gol ufficiali (che poi quattro li abbia segnati nel 17-1 contro Kiribati è un dettaglio trascurabile). Steevy Chong Hue è l’uomo più prolifico dell’attacco polinesiano, nonché unico marcatore nella finale di Coppa d’Oceania contro la Nuova Caledonia. Vanta pure un’esperienza in una serie minore belga. Trova posto in squadra anche Samuel Hnanyine. A completare il reparto ci pensa Marama Vahirua.

Marama Vahirua, Tahiti, PanthrakikosLA STELLA: Marama Vahirua

Comprendo la perplessità di molti di voi per l’appellativo “stella”, ma Vahirua è senza alcun dubbio il giocatore più pericoloso della Nazionale tahitiana. Francese, ma nato a Papeete, il trentatreenne sa svolgere bene i compiti di trequartista, ala e attaccante. Ha inoltre rappresentato la Nazionale giovanile d’oltralpe, per poi essere convocato da quella maggiore del paese natale solo quest’anno. Il suo palmares non può nemmeno essere paragonato con quello dei compagni: oltre 100 presenze con il Nantes (quel Nantes campione di Francia nel 2001 e vincitore della Coppa di Francia nel ’99 e del 2000) e ottime stagioni con Nizza, Lorient e Nancy. Ora è reduce da grandi prestazioni nel Panthrakikos, squadra di Super League greca, dove ha confermato la sua grande versatilità, la finezza del suo tocco e la velocità delle sue incursioni. Un giocatore di alta classe che saprà dare filo da torcere alle difese del Girone B. Chissà se giocherà qualche scherzetto alle grandi Nazionali, insieme ai suoi colleghi dalla non facile pronuncia.

ALLENATORE: Eddy EtaetaEddy Etaeta, Tahiti

La carriera da calciatore di Eddy Etaeta (da non confondere con l’alieno della Disney) si perde nei meandri del calcio locale, ma il suo nome è destinato a restare indelebile nelle menti degli sportivi oceanici. Arrivato sulla panchina della Nazionale nel 2010, ha subito l’occasione di mettere in mostra il suo lavoro durante la Coupe de l’Outre-Mer, che dà spazio alle rappresentative delle nazioni facenti parte della Francia d’Oltremare. A Parigi, i tahitiani prendono il bronzo, dietro Martinica e Guadalupa, ma la medaglia più importante arriva nel 2012. Il “dove” sono le Isole Salomone, il “perché” è la Coppa delle Nazioni Oceaniche, brillantemente vinta contro la Nuova Caledonia, dopo aver dominato un girone con la stessa Nuova Caledonia, Vanuatu e Samoa. La partecipazione alla Confederations Cup ha fatto riformare il campionato tahitiano, dando al tecnico l’opportunità di lavorare con i suoi ragazzi per oltre tre mesi.

 

FORMAZIONE TIPO – 4-4-2
Samin; Wagemann, Vallar, Ludivion, Simon; A.Tehau, Bourebare, Caroine, J.Tehau; Chong Hue, L.Tehau

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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