Dopo le due gare di ieri sera, oggi è la volta del Girone B, da tutti riconosciuto come un gruppo d’acciaio. Il programma odierno propone già la super sfida fra Olanda e Germania allo stadio Ha Moshava di Petah Tikva, con inizio alle 20:30 italiane. Sarà fondamentale partire col piglio giusto, un’eventuale sconfitta oggi metterebbe subito le cose pericolosamente in salita. Ne sono consapevoli i due commissari tecnici Cor Pot e Rainer Adrion. L’olandese dice che la Germania non ha segreti e che punterà tutto sul 4-3-3, modulo classico in Olanda. Il selezionatore tedesco, da par suo, replica che la sua squadra sarà votata all’attacco, come è abituata a giocare e che ha già deciso gli undici che scenderanno in campo stasera. Nessun problema di formazione per i due cittì, che possono contare sull’intera rosa, soprattutto per Adrion, che può tirare un sospiro di sollievo: capitan Holtby ci sarà.
Vi proponiamo parte delle dichiarazioni rilasciate dai due in conferenza stampa e riportate da Uefa.com:
COR POT E LE STELLE ORANJE – “Le due squadre si conoscono alla perfezione, non ci sono segreti, giocheremo a viso aperto. Non parlo dei punti di forze e delle debolezze degli avversari, penso alle qualità della mia squadra. Giocheremo col consueto 4-3-3, anche se ci possono sempre essere degli adattamenti, vista la flessibilità del modulo.
Questi ragazzi, adesso, sono delle piccole stelle, forse saranno dei campioni in futuro. È vero che molti hanno già esordito con i grandi, ma hanno collezionato al massimo tre, quattro presenze. In Olanda stiamo cercando di inserire i giovani in prima squadra, siamo sulla strada giusta”.
ADRION SPREGIUDICATO – “Ho sentito che allo stadio ci sarà tanta gente, siamo pronti per offrire una grande prova. Non avremo una mentalità prudente. So che loro sono forti e veloci in attacco, ma nelle qualificazioni abbiamo segnato tanti gol e lo faremo anche qui. Giochiamo un calcio offensivo e non cambieremo certo la nostra filosofia. Ho già in mente gli undici che partiranno titolari, ho l’imbarazzo della scelta e, se servirà, avrò l’occasione di cambiare qualcosa a partita in corso. I ragazzi sanno che un giocatore che gioca non è più forte di uno che rimane in panchina”.