Vi meritate di meglio

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Domenica pomeriggio abbiamo assistito a uno spettacolo incredibile: Sampdoria e Genoa hanno iniziato il proprio incontro ben prima del calcio d’inizio, com’è solito in una città che vive e respira calcio quotidianamente. Durante l’incontro la battaglia è stata lunga, dura e senza esclusione di colpi, con una intensità da Champions League.
No, non mi sto riferendo alla battaglia in campo, ma a quella andata in onda sugli spalti dello stadio comunale Luigi Ferraris: coriandoli, striscioni, sciarpe, bandiere e magliette hanno addobbato Marassi come il più bello degli alberi di Natale, dal primo all’ultimo minuto.

Vi meritate di meglio.

Mauro Icardi

Si merita di meglio la Sampdoria in primis perché ha prospetti interessanti, ed è un peccato vederla giocare senza un senso logico: è vero che il regista dai piedi buoni, Krsticic, è stato letteralmente gambizzato da Matuzalem, però lo schema “palla a Icardi e speriamo che l’argentino inventi” non può sempre andare bene, soprattutto se consideriamo che è soltanto un ragazzo del ’93 e si trattava del suo primo derby sotto pressione. Quella coreografia meravigliosa, poi, l’ho interpretata proprio in questa prospettiva: ricordiamoci pur sempre che questa squadra, solo due anni e mezzo fa, andò vicinissima alla Champions League, trascinata dal duo Cassano-Pazzini, due attori protagonisti dello stesso film. Un po’ come Vialli e Mancini, ma chi vive a Genova sa benissimo che quella squadra era molto di più del semplice duo d’attacco. In porta Storari versione saracinesca (chiedere alla Roma per conferma), il duo Gastaldello-Lucchini in forma eccezionale, Guberti e Semioli a spingere sulle fasce e poi, ovviamente, la ciliegina sulla torta: Cassano inventa, Pazzini punisce.
Con i giusti rinforzi – anche provenienti dal vivaio – e senza svendere i talenti migliori, questa squadra potrebbe davvero togliersi soddisfazioni enormi: invece Icardi è già promesso all’Inter, e destino analogo potrebbe averlo anche Poli, ma per lui è già pronto un treno per Torino, destinazione Juventus. Per non parlare di Obiang, centrocampista tuttofare che ha attratto su di sé l’attenzione delle migliori squadre al mondo, Manchester City su tutte; e poi anche Krsticic, un giovane dal futuro roseo – ma ancor prima ragazzo eccezionale – a cui probabilmente il calcio ha salvato la vita. Un linfoma al cervello, 48 ore di vita al massimo: era questa la diagnosi dell’appena 18enne serbo, e invece è ancora qui con noi, per fortuna, e ha già promesso di voler diventare una bandiera blucerchiata.

Genoa coreografia

Ma se la Sampdoria ha molto da recriminare visto che il campionato era iniziato con i migliori auspici, non se la passa meglio il Genoa: anzi, se la passa decisamente peggio. Finisse oggi il campionato, i rossoblù sarebbero retrocessi in Serie B, un destino che sino all’anno scorso apparteneva alla sponda opposta di Genova.
Frey, Granqvist, Antonelli, Kucka, Bertolacci, Vargas, Floro Flores, Borriello e Immobile: sono forse giocatori che non hanno l’esperienza e soprattutto il talento necessario per restare in Serie A? Il campo è un giudice a cui non si può fare appello, ma è innegabile che il problema del Genoa sia soprattutto a livello dirigenziale: Delneri non era assolutamente un allenatore da ingaggiare a stagione in corso, a maggior ragione se le tue carenze maggiori sono sugli esterni (su cui si basa il 70% del gioco di Delneri); Ballardini sembrava aver cambiato rotta, ma il ritorno prepotente di Siena e Palermo ha inguaiato i rossoblù come poche altre volte nella storia. E se non fosse per la penalizzazione dei toscani, il discorso forse sarebbe già chiuso in anticipo, soprattutto considerando il ritmo e i risultati che la squadra di Iachini sta raggiungendo ultimamente.
Già, proprio Iachini, colui che ha trascinato la Sampdoria in Serie A nella scorsa stagione, soprattutto grazie ai colpi – e ai gol – di Nicola Pozzi, anche lui oggi al Siena. Una scenografia da commedia, ma per i tifosi rossoblù la pellicola potrebbe diventare drammatica per davvero, considerando l’importanza che ha il calcio nel capoluogo ligure.

Vi meritate di meglio. L’ho già detto? Non importa, perché il derby della Lanterna è un patrimonio del calcio italiano, e in quanto tale va tutelato. Repetita iuvant: vi meritate di meglio, tifosi genovesi. Fatevi sentire, perché è nell’interesse di tutti tornare a vedere scontri spettacolari come quelli offerti da Milito e Pazzini o Borriello e Cassano. Parafrasando una famosa citazione di Federico Buffa, “se non vi piace il derby della Lanterna, non voglio nemmeno conoscervi“.

Alessandro Lelli
Alessandro Lelli
Nato a Genova nel maggio 1992; è un appassionato di calcio, basket NBA e pallavolo (sport che ha praticato per molti anni). Frequenta la facoltà di Scienze Politiche, indirizzo amministrativo e gestionale.

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