Barcellona-Psg 1-1: Pedro salva il Barça, Psg fuori a testa alta

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Non c’è bisogno della ‘remuntada’ stavolta al Camp Nou, c’è “solo” da difendere il 2-2 ottenuto una settimana fa a Parigi, ma paradossalmente il Barcellona soffre e rischia di salutare la Champions. Nel match di ritorno termina 1-1, con Pedro che toglie le castagne dal fuoco per i padroni di casa, proprio quando il vantaggio di Pastore sembrava complicare maledettamente le cose per l’undici di Vilanova. Per i ragazzi di Ancelotti un’uscita a testa alta e la consapevolezza di poter tornare presto a dire la loro nella massima competizione europea.  

SUPREMAZIA PSG – Nel Barcellona la notizia è che il più forte del pianeta siede in panchina, al suo posto Cesc Fàbregas; mentre dietro, al fianco di Piqué, si piazza un insolito Adriano. Ad Ancelotti il 2-2 di Parigi non può bastare, dunque in campo l’artiglieria pesante: Lavezzi-Ibrahimović, con Lucas e Pastore con licenza d’inventare. Xavi su punizione “rischia” di far gioire il Camp Nou dopo soli sessanta secondi dal fischio di Kuipers, ma il Psg non s’intimorisce affatto. I veloci Lucas e Lavezzi ci provano da fuori con scarsa precisione. Intorno alla metà del primo tempo, però, il Barça rischia davvero di capitolare per ben due volte: Verratti crea gioco, Ibra assist, ma il Pocho di esterno e Lucas di testa trovano un attento Valdés. I blaugrana soffrono la velocità dei parigini (ma soprattutto di uno scatenato Lucas) e hanno difficoltà a trovare spazi. Iniesta prova da solo a prendersi la squadra sulle spalle, ma non basta. Il tiqui-taca del Barça è improduttivo, si vede che negli ultimi metri manca il genio (e i gol) di Leo Messi.

CI PENSA PEDRITO Vista l’inerzia del primo tempo, tutti si aspettano l’ingresso dell’argentino a inizio ripresa, ma si sbagliano. E la musica non cambia per nulla. La squadra di Ancelotti ci mette più grinta e cuore e al minuto 51 inizia a raccogliere i suoi frutti: scambio in velocità Pastore-Ibra, con lo svedese che lancia l’argentino sul filo del fuorigioco. L’ex Palermo è freddo e non lascia scampo a Valdés. Vantaggio parigino davanti a 80 mila spettatori ammutoliti. I catalani accusano il colpo e la difesa soffre le incursioni avversarie. Doppio cambio al 60′, fuori Adriano e Fàbregas, dentro Bartra e soprattutto Messi, per la gioia del Camp Nou. L’effetto Messi si sente soprattutto in campo, con un Barcellona che appare rinfrancato dalla presenza del fenomeno di Rosario. Iniesta e Piqué sfiorano subito il pari, ma stavolta è Sirigu a farsi trovare pronto. L’1-1 è solo questione di minuti e quando la Pulce decide di accelerare, per il Psg sono dolori. Proprio da un’iniziativa del 10 blaugrana nasce il pareggio: servizio per Villa, che tocca dietro per Pedro, il cui sinistro stavolta è imparabile per il portiere italiano. La gara e la qualificazione, però, rimangono in equilibrio, grazie a un Psg che ha il merito di non scomporsi, anche se non risulta pericoloso come in precedenza. Finisce nuovamente in parità: il Psg saluta la Champions con onore (due pareggi contro i fenomeni), il Barça soffre, ma è ancora fra le prime quattro d’Europa. Sempre meno terrestri, sempre più extra.

 

BARCELLONA-PARIS SAINT-GERMAIN 1-1 (0-0)

Barcellona (4-3-3): Valdés 6, Dani Alves 5,5, Piqué 6, Jordi Alba 6, Adriano 5 (61′ Bartra 6), Fàbregas 5 (61′ Messi 6,5), Xavi 6, Iniesta 6,5, Busquets 5,5, David Villa 6 (83′ Song s.v.), Pedro 7A disp.: Pinto, Montoya, Thiago Alcântara, Sánchez. All.: Vilanova.

Paris Saint-Germain (4-4-2): Sirigu 6, Thiago Silva 6,5, Alex 6, Maxwell 6, Jallet 6,5 (88′ van der Wiel s.v.), Verratti 7 (82′ Beckham s.v.), Pastore 7, Thiago Motta 6,5, Lucas 7, Lavezzi 6,5 (81′ Gameiro s.v.), Ibrahimović 7A disp.: Douchez, Sakho, Armand, Chantôme. All.: Ancelotti.

Arbitro: Björn Kuipers (OLA).

Marcatori: 51′ Pastore (P), 72′ Pedro (B).

Note: Ammoniti: 42′ Adriano (B), 80′ Lavezzi (P), 85′ Thiago Silva (P), 89′ Beckham (P). Recupero: 1′ p.t. / 4′ s.t.

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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