Esclusiva Mp – Negro a tutto tondo: “Lazio, puoi fare qualcosa di importante. Petkovic ricorda Eriksson, miracolo Siena. Mancini…”

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Domani sera la Lazio sarà impegnata in Turchia per la sfida di Europa League. Per l’occasione abbiamo sentito l’ex difensore biancoceleste, Paolo Negro, uno scudetto con i capitolini e tante, tante soddisfazioni. Con l’ex terzino destro abbiamo anche analizzato il campionato del Siena. E nel suo futuro ecco cosa c’è.

Paolo Negro da sportivo come giudica la prestazione della Juventus di ieri sera? Ci sono possibilità nella sfida di ritorno?
Prendere gol in quel modo e con quella tempistica ti taglia le gambe, il Bayern ha disputato una sfida ottima. Bene sotto il punto di vista dell’aggressività, il loro allenatore l’ha studiata bene. Al ritorno, però, sono sicuro che sarà la Juventus a fare la partita e non è tutto chiuso. Anche se quelle assenze di Vidal e Lichtsteiner peseranno tantissimo.

Domani sera la squadra di Petkovic sarà impegnata contro il Fenerbache nei quarti di finale dell’Europa League. Quante sono le possibilità dei biancocelesti di passare il turno?
La Lazio domani sera si gioca tantissimo perché fare un buon risultato in casa loro non è facile, tifoseria calda e ottima squadra il Fenerbache. Secondo me ci sono buone possibilità del passaggio del turno. Rivedo un po’ la “mia” Lazio, grazie al buon lavoro di Petkovic.

A proposito di Petkovic, come giudica il suo campionato e quali somiglianze vede con Eriksson?
L’attuale tecnico biancoceleste ricorda molto Eriksson. Sta facendo molto bene, sembra uno che non abbia paura di nulla. L’unica differenza con la vecchia Lazio è che la mia era composta, comunque, da grandissimi calciatori. Adesso, invece, le ambizioni si sono un attimino ridotte e per questo, il lavoro di Petkovic è da lodare ulteriormente.

Capitolo Zeman: con lui ha realizzato ben quattro reti in campionato. Le piace come allenatore? E perché non è andata bene con la Roma?
Con Zeman ho realizzato sì quattro gol in campionato, ma altre quattro nelle altre competizioni: una in coppa Italia, tre in Coppa Uefa (tra l’altro, una proprio in Turchia). Per quanto concerne Zeman è un allenatore che fa lavorare bene le sue squadre, è un piacere vederlo allenare perché dà gioco arioso e spettacolare. Mi spiace per lui sia andata male con la Roma, penso che la dirigenza giallorossa sia stata troppo frettolosa nel “chiudere” il rapporto.

Merito suo la “rinascita” di Francesco Totti?
Indubbiamente, è grazie alla preparazione atletica data dallo staff di Zeman se il numero dieci giallorosso sta disputando questa grandissima stagione.

Lunedì c’è il derby della capitale: quale è il suo miglior ricordo legato a questa sfida? E, secondo lei, chi avrà la meglio?
I derby hanno tutti un sapore speciale. Spero sia una sfida agonisticamente bella ma, al tempo stesso, una festa sugli spalti. Vincere quattro derby su quattro, quello credo sia il miglior ricordo. Da tifoso biancoceleste spero vinca la Lazio, ma sarà una partita equilibrata.

Conosce bene Roberto Mancini, pensa lasci Manchester a fine stagione? E secondo lei, perché la squadra inglese ha faticato così tanto in ambito europeo?
Roberto l’ho conosciuto sia come calciatore che come allenatore. È una bravissima persona, un ottimo professionista molto capace. Ho la sensazione che sia arrivato al capolinea la sua avventura col Manchester ma sono convinto che, in caso di fine rapporto, troverà immediatamente un’altra grande squadra. Per me ha avuto tanta sfortuna in Europa perché ha trovato un girone di ferro, in queste competizioni, alle volte, il fattore “C” diventa determinante.

Lei ha chiuso la carriera nel Siena. Pensa si possa salvare nonostante la penalizzazione?
Io penso che il campionato disputato, attualmente, dal Siena sia da apprezzare. Per me è già un miracolo che la stiano giocando perché, comunque, sei punti per una squadra piccola sono tantissimi. Il difficile, in queste situazioni, arriva quando recuperi i punti di penalizzazione e, in questo caso, è stato bravissimo Iachini a fare un meticoloso lavoro psicologico. Comunque vada, per me, hanno disputato un grandissimo campionato.

Chiudiamo con una domanda sul suo futuro: quale è il suo progetto?
In questo momento sto seguendo un master per allenatori, spero di rientrarci nella sessione di luglio. Se dovesse arrivare la chiamata da una Primavera o da una formazione di Allievi sarebbe una sfida molto interessante. Altrimenti l’obiettivo è quello di lavorare in un ambiente serio che ti dia la possibilità di esprimere il proprio potenziale.

Antonio Paviglianiti
Antonio Paviglianiti
Nasce nel 1993 a Reggio Calabria, ama lo sport e il giornalismo fin da giovanissimo; frequenta la facoltà di Giurisprudenza e dal settembre 2010 collabora con TuttoReggina.com e GenerazioneDiTalenti.

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