Una statua per Zagallo: l’omaggio del Botafogo

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L’unico modo possibile per rendere omaggio a un grande, a uno dei più grandi: un monumento. Così il 31 maggio il Botafogo, storica società calcistica brasiliana, festeggerà Mário Zagallo, simbolo del calcio sudamericano in tutto il mondo. Una statua che troverà casa accanto ad altri grandissimi, Nilton Santos, Garrincha e Jairzinho, nella zona dello stadio Engenhao, ovvero l’Estadio Olímpico João Havelange, di Rio de Janeiro.

Quello che colpisce maggiormente è che il monumento a Mário Zagallo viene realizzato con l’intestatario ancora in vita. “E’ un omaggio che mi rende felice e orgoglioso ancora di più proprio per questo – ha dichiarato il quattro volte campione del mondo brasiliano -. E poi sarò davvero in buona compagnia con quei campioni accanto a me”.

Una vita nel calcio, quella di Zagallo. Una vita dedicata in particolare a due società leggendarie, il Flamengo e il Botafogo, è una  bacheca ricca di trofei: da giocatore ha vinto cinque volte il Torneio Início do Rio de Janeiro, altrettante volte ha conquistato il Campeonato Carioca, due il Torneo Rio-San Paolo, in panchina come allenatore ha messo la propria firma per una volta sul Torneio Início do Rio de Janeiro,  sei sul Taça Guanabara, sette sul Campeonato Carioca, una sul Taça Brasil, sul Torneio do Povo e sulla Copa dos Campeões e due volte sul  Taça Rio. Insomma, il Brasile è sempre stato ai suoi piedi. Con la Nazionale è riuscito a fare ancora di più: ha tronfato in due Mondiali da giocatore, in uno da allenatore e in un altro da assistente tecnico.

Impossibile quindi non pensare di dedicare un monumento proprio a colui il quale rappresenta per tutti il calcio in senso stretto. E, ironia della sorte, ad allenarsi vicino allo stadio Engenhao durante la Confederations Cup sarà la Nazionale italiana. Che la statua di Mário Zagallo possa portare fortuna alla compagine azzurra?

 

Cristiana Mariani
Cristiana Mariani
Nata il 7 ottobre 1982 e laureata in Teorie e tecniche della comunicazione mediale, è giornalista professionista. Lavora al quotidiano Il Giorno. Musica, cinema e sport (tranne i motori) sono le sue droghe.

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